La guida di Beatrice

Beatrice
La guida di Beatrice

Offerta gastronomica

In questa sezione troverete un elenco dei miei ristoranti preferiti
La Rustica è una trattoria a conduzione familiare gestita dalla famiglia Zanzi da oltre mezzo secolo. Pochi piatti, quelli essenziali, freschezza, qualità ad un prezzo onesto. Vini locali in abbinamento. Il locale è piccolo, anche se ora c’è il dehors in strada, meglio prenotare.
8 lokal ang nagrerekomenda
Trattoria La Rustica
28 Via Massimo D'Azeglio
8 lokal ang nagrerekomenda
La Rustica è una trattoria a conduzione familiare gestita dalla famiglia Zanzi da oltre mezzo secolo. Pochi piatti, quelli essenziali, freschezza, qualità ad un prezzo onesto. Vini locali in abbinamento. Il locale è piccolo, anche se ora c’è il dehors in strada, meglio prenotare.
Se siete stanchi di mangiare passatelli e cappelletti e volete rimanere più sul classico, cosa c'è di meglio di una super pizza napoletana? La pizza di Vincenzo e Simona è buonissima, leggerissima, digeribilissima, farcitissima... e buonissima (l'avevo già detto?). Oltre alla pizza, stuzzichini come fiori di zucca, crocchette e pizza, fritti o cannoli siciliani (senza canditi!). Uà non si trova in centro ma è comoda da raggiungere in monopattino o con altri mezzi se volete mangiare lì e fanno anche servizio da asporto, casomai voleste cenare seduti in Piazza, fuori, sotto le stelle. Aperto solo a cena.
Uà Arte & Pizza
6 Via Giuseppe Vitali
Se siete stanchi di mangiare passatelli e cappelletti e volete rimanere più sul classico, cosa c'è di meglio di una super pizza napoletana? La pizza di Vincenzo e Simona è buonissima, leggerissima, digeribilissima, farcitissima... e buonissima (l'avevo già detto?). Oltre alla pizza, stuzzichini come fiori di zucca, crocchette e pizza, fritti o cannoli siciliani (senza canditi!). Uà non si trova in centro ma è comoda da raggiungere in monopattino o con altri mezzi se volete mangiare lì e fanno anche servizio da asporto, casomai voleste cenare seduti in Piazza, fuori, sotto le stelle. Aperto solo a cena.
Se volete un posto dove mangiare piatti della tradizione locale, Fulèr è il ristorante che cercate. Tutti i piatti serviti qui sono il risultato di una vera e propria ricerca storica fatta su testi di gastronomia locale e ricette tramandate oralmente dalle azdore romagnole, le reggitrici del focolare, figure archetipiche della tradizione domestica. Tutto a chilometri zero, compresi i vini e il salame lo fanno loro. Non è un ristorante di categoria economica e bisogna dire che il servizio ai tavoli non è sempre adeguato al costo. Fulèr si trova ALL'INTERNO della Rocca Brancaleone, una fortezza veneziana del XV sec. ora adibita a parco e arena estiva per il cinema all'aperto. Ci sono tavoli all’aperto e al chiuso, inoltre con le sue sdraio e sedie, disseminati nel prato, è un luogo perfetto per sfuggire alla canicola estiva. Per verificare la disponibilità ed eventualmente prenotare basta cercarli su G oogle
Fulèr
35 Via Rocca Brancaleone
Se volete un posto dove mangiare piatti della tradizione locale, Fulèr è il ristorante che cercate. Tutti i piatti serviti qui sono il risultato di una vera e propria ricerca storica fatta su testi di gastronomia locale e ricette tramandate oralmente dalle azdore romagnole, le reggitrici del focolare, figure archetipiche della tradizione domestica. Tutto a chilometri zero, compresi i vini e il salame lo fanno loro. Non è un ristorante di categoria economica e bisogna dire che il servizio ai tavoli non è sempre adeguato al costo. Fulèr si trova ALL'INTERNO della Rocca Brancaleone, una fortezza veneziana del XV sec. ora adibita a parco e arena estiva per il cinema all'aperto. Ci sono tavoli all’aperto e al chiuso, inoltre con le sue sdraio e sedie, disseminati nel prato, è un luogo perfetto per sfuggire alla canicola estiva. Per verificare la disponibilità ed eventualmente prenotare basta cercarli su G oogle
Se siete in centro e volete mangiare qualcosa al volo ma senza rinunciare alla qualità, oppure volete portare con voi un po' di Romagna, magari da regalare ad amici e parenti, nella bottega di Michele e Michela troverete un sacco di golosità locali e non. C'è tutto, dalla rosetta con la Mortadella ai formaggi, dalle birre artigianali al Pata Negra tagliato a mano, vino, tartufo... Solo eccellenze eno-gastronomiche.
Miccoli Enogastronomia
29 Piazza del Popolo
Se siete in centro e volete mangiare qualcosa al volo ma senza rinunciare alla qualità, oppure volete portare con voi un po' di Romagna, magari da regalare ad amici e parenti, nella bottega di Michele e Michela troverete un sacco di golosità locali e non. C'è tutto, dalla rosetta con la Mortadella ai formaggi, dalle birre artigianali al Pata Negra tagliato a mano, vino, tartufo... Solo eccellenze eno-gastronomiche.
Una guida gastronomica di Ravenna che non citi la Ca' de Vèn, non può dirsi completa. Io consiglio sempre di passare almeno a dare un'occhiata o a fare un aperitivo perchè è un posto speciale. Si trova in uno dei più antichi edifici della città, dal soffitto a volta ornato con delicati affreschi, a fianco della biblioteca di storia contemporanea e a due passi da una delle mie piazze preferite, Piazza San Francesco, dietro alla tomba di Dante. In passato era sede di una drogheria, di cui restano ancora gli scaffali in legno che ora, anzichè barattoli di spezie e mentine, contengono bottiglie di vino. Il posto merita senz'altro un aperitivo per assaggiare i nostri deliziosi vini locali, da accompagnare con la piadina tirata dalle mani esperte di Paola. Primo fra tutti il Sangiovese, declinato in ogni modo: rosso fermo, barriccato o giovane e beverino ma anche bianco fermo o spumantizzato; l' Albana dolce, liquorosa o secca, preziosamente fermentata nella creta, il Pagadebit e così via. Purtroppo da quando è scomparso lo storico gerente Pasquale Petroncini, si respira un'atmosfera diversa, direi meno da osteria e più da ricco locale del centro, però una visita la merita senz'altro. E' un locale di moda quindi, se volete mangiare lì, consiglio di prenotare. La cucina chiude molto presto.
58 lokal ang nagrerekomenda
Ristorante Ca' de Vèn
24 Via Corrado Ricci
58 lokal ang nagrerekomenda
Una guida gastronomica di Ravenna che non citi la Ca' de Vèn, non può dirsi completa. Io consiglio sempre di passare almeno a dare un'occhiata o a fare un aperitivo perchè è un posto speciale. Si trova in uno dei più antichi edifici della città, dal soffitto a volta ornato con delicati affreschi, a fianco della biblioteca di storia contemporanea e a due passi da una delle mie piazze preferite, Piazza San Francesco, dietro alla tomba di Dante. In passato era sede di una drogheria, di cui restano ancora gli scaffali in legno che ora, anzichè barattoli di spezie e mentine, contengono bottiglie di vino. Il posto merita senz'altro un aperitivo per assaggiare i nostri deliziosi vini locali, da accompagnare con la piadina tirata dalle mani esperte di Paola. Primo fra tutti il Sangiovese, declinato in ogni modo: rosso fermo, barriccato o giovane e beverino ma anche bianco fermo o spumantizzato; l' Albana dolce, liquorosa o secca, preziosamente fermentata nella creta, il Pagadebit e così via. Purtroppo da quando è scomparso lo storico gerente Pasquale Petroncini, si respira un'atmosfera diversa, direi meno da osteria e più da ricco locale del centro, però una visita la merita senz'altro. E' un locale di moda quindi, se volete mangiare lì, consiglio di prenotare. La cucina chiude molto presto.
Darsenale non è solo un pub, è un birrificio vero e proprio. Il nome del locale è formato da due parole Darsena - il porto canale su cui si trova, e la parola inglese Ale - birra, che producono artigianalmente, con passione, dal 2013. Il locale sorge in un vecchio magazzino ristrutturato con gusto in stile industrial, nord-europeo: mattoni, vetro e acciaio. Lo consiglio per le ottime birre, per un aperitivo o dopo cena. Se non avete particolari esigenze i piatti proposti sono street food ma con prezzi da ristorante. Ha tavoli al chiuso e all'aperto e va di moda, quindi è meglio prenotare.
Darsenale - bizantina brewpub
Viale Giovanna Bosi Maramotti
Darsenale non è solo un pub, è un birrificio vero e proprio. Il nome del locale è formato da due parole Darsena - il porto canale su cui si trova, e la parola inglese Ale - birra, che producono artigianalmente, con passione, dal 2013. Il locale sorge in un vecchio magazzino ristrutturato con gusto in stile industrial, nord-europeo: mattoni, vetro e acciaio. Lo consiglio per le ottime birre, per un aperitivo o dopo cena. Se non avete particolari esigenze i piatti proposti sono street food ma con prezzi da ristorante. Ha tavoli al chiuso e all'aperto e va di moda, quindi è meglio prenotare.
Arlecchino kebab e pizzette ma sopratutto il miglior panino con falafel di Ravenna, serviti dalla famiglia Miah con amore, gentilezza e forte accento…romagnolo! Un locale semplice con auguri e ringraziamenti scritti sulle pareti dagli (giovani) avventori di tutto il mondo. Hanno tavoli al chiuso e all'aperto, nel cuore della città.
Kebab Arlecchino
21 Via Giuseppe Mazzini
Arlecchino kebab e pizzette ma sopratutto il miglior panino con falafel di Ravenna, serviti dalla famiglia Miah con amore, gentilezza e forte accento…romagnolo! Un locale semplice con auguri e ringraziamenti scritti sulle pareti dagli (giovani) avventori di tutto il mondo. Hanno tavoli al chiuso e all'aperto, nel cuore della città.
Pizzetteria da asporto sui viali della stazione. Entrare qui vi farà fare un balzo indietro di cinquant'anni. L'arredamento è uguale a quando ero bambina e a vederlo da fuori, per come siamo abituati oggi: a mangiare con gli occhi, è un posto dove probabilmente non entrereste. Qui, a parlare sono le pizze, non il make-up.
Arcobaleno
34 Piazza Luigi Carlo Farini
Pizzetteria da asporto sui viali della stazione. Entrare qui vi farà fare un balzo indietro di cinquant'anni. L'arredamento è uguale a quando ero bambina e a vederlo da fuori, per come siamo abituati oggi: a mangiare con gli occhi, è un posto dove probabilmente non entrereste. Qui, a parlare sono le pizze, non il make-up.
La piadina di Barbara e Cinzia per me è la migliore di Ravenna. I crescioni hanno un impasto sottile e la piadina non è troppo grossa. Hanno rilevato un'attività che esisteva già quando ero bambina e ne hanno continuato la tradizione, con la ricetta dello stesso impasto di una volta, ma con un tocco di modernità nelle farciture.
Piadineria Tradizione Dolce & Sale
La piadina di Barbara e Cinzia per me è la migliore di Ravenna. I crescioni hanno un impasto sottile e la piadina non è troppo grossa. Hanno rilevato un'attività che esisteva già quando ero bambina e ne hanno continuato la tradizione, con la ricetta dello stesso impasto di una volta, ma con un tocco di modernità nelle farciture.
Questa piadineria è il posto perfetto per fare uno spuntino mentre andate in visita al Mausoleo di Teodorico. Il menù è molto ricco e d'estate all'ombra dei vecchi ippocastani tira sempre una piacevole brezza
La piadina dello chef
Via Teodorico
Questa piadineria è il posto perfetto per fare uno spuntino mentre andate in visita al Mausoleo di Teodorico. Il menù è molto ricco e d'estate all'ombra dei vecchi ippocastani tira sempre una piacevole brezza

Un po’ di storia (di R. Colombo)

C’era una volta una città. Una città affacciata sul mare. Una città attraversata da numerosi canali. Una città d’arte. Una città fiorente e potentissima. Una città stupenda. No, non sto parlando di Venezia, ma di un luogo che oggi dal mare dista circa 10 chilometri, ma che un tempo era un porto commerciale e militare di importanza enorme. Poi negli ultimi 1500 anni, i detriti trascinati dai fiumi hanno ampliato la pianura e trasferito la linea di costa più in là. Molto più in là. Questa è la storia di Ravenna. Tutto cominciò nei primi anni dell’impero romano, con la creazione del porto cittadino. Un porto commerciale che nel tempo divenne una delle due basi principali della flotta da guerra romana (insieme a Miseno nei pressi di Napoli), e siccome in latino il porto militare è definito Classis, ecco che nacque il borgo di Classe. La storia proseguì tra alti e bassi fino al 402 d.C. quando un’altra città, quella già designata come sede imperiale, e cioè Milano, fu assediata dai Visigoti. Questi furono sconfitti poco dopo da un generale di nome Stilicone, ma ormai Milano era diventata troppo rischiosa, meglio scegliere una nuova sede, magari protetta dal mare e dalle paludi, tanto i Visigoti con le acque non ci andavano a nozze. Poi qualora ci fosse anche già un porto e collegamenti diretti con l’impero romano d’Oriente, tanto meglio. Così si scelse proprio Ravenna. Cominciarono qui a fiorire nuovi decori e nuovi monumenti (ad esempio il mausoleo di Galla Placidia), fino alla caduta dell’impero romano d’Occidente nel 476. Per la verità numerosi edifici importanti furono eretti poco dopo dal re Ostrogoto Teodorico. Ed è a questo punto che avvenne la cosa più straordinaria, perché un imperatore romano d’Oriente di nome Giustiniano progettò una riconquista della parte occidentale nel VI secolo. Ci riuscì e ripose Ravenna come una delle sue sedi. I mosaici di San Vitale raccontano ancora questa storia bellissima, raffigurando i cortei imperiali, di Giustiniano e di sua moglie Teodora. Poi arrivarono i Longobardi e si presero quasi tutta l’Italia, ma non Ravenna (nemmeno Roma e le isole). E siccome proprio Ravenna e la striscia di terra a sud della città, sul mar Adriatico, continuava a rimanere in mano agli imperatori romani (d’Oriente), questa zona fu riconosciuta dai Longobardi come “terra romana”, e nel tempo, storpiandone un po’ il nome, divenne Romagna. Alla fine anche la nostra città venne presa, e fu un colpo di fortuna. Perché a quel tempo, nella prima metà del secolo VIII, vigeva nell’impero romano d’Oriente l’iconoclastia, ossia la distruzione di tutte le immagini sacre, presenti ovunque. I mosaici tipici di Costantinopoli (Bisanzio), e detti appunti bizantini, vennero sbriciolati e fatti a pezzi in ogni parte dell’impero. Anche Ravenna, essendo parte dell’impero romano d’Oriente, doveva subire le stesse disposizioni imperiali, però qui non avvenne nulla, un po’ per la distanza dal vero centro di potere Costantinopoli, un po’ perché si era concentrati sulla resistenza contro i Longobardi. Furono una serie di colpi di fortuna a salvare le meraviglie che oggi si possono ammirare in questa città e vale la pena visitarle tutte: dai resti del Porto di Classe (orgoglio della flotta navale romana), alle chiese e battisteri con i loro mosaici che raccontano le vicende che hanno vissuto facendo riscoprire una Ravenna diversa, con i canali, i fiumi e il mare. Mosaici unici al mondo, visto che quasi tutti gli altri vennero spazzati via. Un arco di tempo che abbraccia Dante, qui è la sua tomba, e continua fino alle numerose architetture fasciste: Mussolini nacque a una cinquantina di chilometri. Davvero, non c’è libro più bello e completo di una visita a una città, spendendoci un po’ di tempo, ma ricevendo in cambio tutto il fascino di quello che sanno raccontarci.
60 lokal ang nagrerekomenda
Mausoleo ni Galla Placidia
17 Via San Vitale
60 lokal ang nagrerekomenda
15 lokal ang nagrerekomenda
Basilica di San Francesco
3 Piazza S. Francesco
15 lokal ang nagrerekomenda
93 lokal ang nagrerekomenda
Basilica ng San Vitale
17 Via San Vitale
93 lokal ang nagrerekomenda
93 lokal ang nagrerekomenda
Basilica ng San Vitale
17 Via San Vitale
93 lokal ang nagrerekomenda
Questa sezione contiene alcuni particolari raffiguranti elementi naturali ed animali, dai vari siti ravennati (non si trovano tutti in via Argentario)
Mosaici di Ravenna
12 Via Giuliano Argentario
Questa sezione contiene alcuni particolari raffiguranti elementi naturali ed animali, dai vari siti ravennati (non si trovano tutti in via Argentario)

Street Art a Ravenna

Un paio di articoli che spiegano molto meglio di quanto saprei fare io, i muri, il festival Subsidenze e i suoi curatori, gli artisti
In questa sezione un articolo di Manservisi di Ravenna&Dintorni e foto da varie location della città. La mappa è del 2018 "Fummo probabilmente i primi a raccontare, quattro anni fa, la nascita dell’associazione culturale Indastria e quello che pochi mesi dopo sarebbe stato il primo festival di street art della città di Ravenna, Subsidenze. A quei tempi il fondatore (insieme ad Antonella Perazza e Mirko Dadich) Marco Miccoli forse non immaginava di ritrovarsi solo quattro anni dopo sorta di punto di riferimento dell’intera provincia per la street art. Oggi Subsidenze è un evento consolidato, in grado di cambiare almeno un poco il volto di Ravenna grazie a una ventina di muri “battezzati” da artisti di fama internazionale; tramite Indastria o singolarmente Miccoli collabora con altri Comuni della provincia e nelle scorse settimane è stato direttore artistico anche di eventi a Comacchio e a Forlì, al primo festival di street art “Murali”. «Mi hanno coinvolto proprio grazie al buon lavoro realizzato a Ravenna – commenta Miccoli –: la loro era una vera e propria scommessa, quella di portare (a differenza di Ravenna dove il festival si concentra in particolare nel quartiere della darsena, ndr) la street art soprattutto in centro, dove alcuni luoghi avevano bisogno di essere riqualificati. Una scommessa vinta: il festival è venuto benissimo, praticamente senza nessuna lamentela dei residenti (a Ravenna per esempio nel 2015 la realizzazione di un murales venne invece addirittura annullata per le proteste di un residente, ndr) e anzi una buona interazione con i cittadini». A Forlì il festival è stato sostenuto in maniera convinta dal Comune, che di fatto ha messo a disposizione degli organizzatori (di “Officina 52”) un budget di quasi 40mila euro, di cui metà proveniente da sponsor «che il dirigente comunale è andato praticamente a cercare porta per porta», sottolinea Miccoli che spera in un analogo impegno anche dell’Amministrazione ravennate che l’anno scorso ha compartecipato alle spese del festival invece con 10mila euro. «Quest’anno avremo bisogno probabilmente di un contributo maggiore, se si vuole continuare un progetto ambizioso», continua Miccoli, sottolineando come un muro (tra vernici, attrezzature, gettoni, vitto e alloggio per gli artisti) possa arrivare anche a costare anche 5mila euro." da Ravenna&Dintorni 2018
Kobra - Dante - Street art
In questa sezione un articolo di Manservisi di Ravenna&Dintorni e foto da varie location della città. La mappa è del 2018 "Fummo probabilmente i primi a raccontare, quattro anni fa, la nascita dell’associazione culturale Indastria e quello che pochi mesi dopo sarebbe stato il primo festival di street art della città di Ravenna, Subsidenze. A quei tempi il fondatore (insieme ad Antonella Perazza e Mirko Dadich) Marco Miccoli forse non immaginava di ritrovarsi solo quattro anni dopo sorta di punto di riferimento dell’intera provincia per la street art. Oggi Subsidenze è un evento consolidato, in grado di cambiare almeno un poco il volto di Ravenna grazie a una ventina di muri “battezzati” da artisti di fama internazionale; tramite Indastria o singolarmente Miccoli collabora con altri Comuni della provincia e nelle scorse settimane è stato direttore artistico anche di eventi a Comacchio e a Forlì, al primo festival di street art “Murali”. «Mi hanno coinvolto proprio grazie al buon lavoro realizzato a Ravenna – commenta Miccoli –: la loro era una vera e propria scommessa, quella di portare (a differenza di Ravenna dove il festival si concentra in particolare nel quartiere della darsena, ndr) la street art soprattutto in centro, dove alcuni luoghi avevano bisogno di essere riqualificati. Una scommessa vinta: il festival è venuto benissimo, praticamente senza nessuna lamentela dei residenti (a Ravenna per esempio nel 2015 la realizzazione di un murales venne invece addirittura annullata per le proteste di un residente, ndr) e anzi una buona interazione con i cittadini». A Forlì il festival è stato sostenuto in maniera convinta dal Comune, che di fatto ha messo a disposizione degli organizzatori (di “Officina 52”) un budget di quasi 40mila euro, di cui metà proveniente da sponsor «che il dirigente comunale è andato praticamente a cercare porta per porta», sottolinea Miccoli che spera in un analogo impegno anche dell’Amministrazione ravennate che l’anno scorso ha compartecipato alle spese del festival invece con 10mila euro. «Quest’anno avremo bisogno probabilmente di un contributo maggiore, se si vuole continuare un progetto ambizioso», continua Miccoli, sottolineando come un muro (tra vernici, attrezzature, gettoni, vitto e alloggio per gli artisti) possa arrivare anche a costare anche 5mila euro." da Ravenna&Dintorni 2018
Qui troverete un articolo di Pietro tratto da Disagian punto it Ravenna Street Art, ecco i quartieri da visitare: 1 - Via Gulli e la cittadella della street art 2 - La zona dello Stadio da Hyuro a Millo 3 - La zona del centro storico 4 - Dante murales a Ravenna e non solo 5 - Speciale Dante Plus 6 - La Darsena La prima cosa che mi sento di dire sulla street art a Ravenna è che i muri di grande dimensione sono davvero tanti e di qualità. Gli artisti che hanno lavorato per le vie dei quartieri di Ravenna sono decine e provengono da tutte le parti del mondo, alcuni più conosciuti, altri meno. La seconda cosa da dire è che esiste una guida urbana che ti consiglio assolutamente di acquistare ed è a cura di Marco Miccoli (anche perché ha un costo davvero onesto e mi piace l’ottica con cui è stata ideata (gli ospiti la possono consultare in stanza, nota di Bibi). Marco è un ex skater e da anni organizza a Ravenna il festival di Street Art Subsidenze grazie al quale è riuscito nel tempo a portare in città artisti urbani di fama mondiale. Detto questo, per esperienza personale, ti posso dire che non è sufficiente un giorno per poter visionare al meglio la street art a Ravenna poiché è diffusa in tante zone della città e spesso è necessario utilizzare i mezzi pubblici per muoversi (a meno che tu non sia fornito di auto o moto). (…) 1 - Via Gulli e la cittadella della street art Anche se questa via rientra nel quartiere Darsena, ho voluto isolarla perché si tratta effettivamente di una zona a parte con tantissimi muri, il tutto nel giro di 500 metri. Piccola premessa, se ti piace lo stile di Camilla Falsini, fai un salto in via Pag. In via Tomaso Gulli si trova un complesso condominiale che negli ultimi anni è stato battezzato “cittadella della street art” e che è raggiungibile facilmente col bus. Qui, sulle facciate interne ed esterne dei palazzi sarà possibile vedere muri di Ericailcane, Basik, Bastardilla, Zed1, Luogo Comune, Millo e soprattutto uno dei pochi (se non l’unico) muro di Biancoshock. Insomma, si tratta effettivamente di un tesoro nascosto a qualche km dal centro di Ravenna che devi assolutamente visitare se ami la street art e vuoi conoscere l’arte urbana di Ravenna. Piccola postilla: alcuni di questi muri si animano tramite realtà aumentata, quindi se sei appassionat* del genere, scarica l’app ARIA The AR Platform. 2 - La zona dello Stadio da Hyuro a Millo La zona stadio a Ravenna non è così caotica come il nome può far sembrare: ci sono palazzine, ma anche piccole villette e poi chiaramente c’è lo stadio Benelli al cui fianco è presente un parcheggio dove il mercoledì ed il sabato è organizzato il mercato rionale e tutta una serie di scuole, dalle primarie alle superiori. Proprio su uno dei muri dell’Istituto Tecnico Industriale Baldini si trova l’opera di Millo, nel suo classico stile in bianco e nero, dove due figure distese su una città osservano il proprio smartphone, forse pensandosi, ed al centro un insieme di pin sulla mappa forma un cuore. A qualche metro di distanza si trova anche un’opera di SeaCreative, artista di Varese di cui ti ho parlato anche nel mio articolo sulla street art a Milano (Che se non hai letto ti invito a guardare perchè è la guida più completa sulla street art di Milano che potrai trovare in giro). Presso il Giardino delle Sorelle Mirabal, a pochi passi dallo stadio si trova invece l’opera di Hyuro, artista argentina venuta a mancare qualche tempo fa, ma che mi ha sempre affascinato: questo per me è uno dei murales di Ravenna più belli; dalla parte opposta invece, andando verso via Punta Silo sarà possibile incrociare un’opera di Zed. Sono presenti altri muri, alcuni invader ed alcuni poster di Blub, ma lascio a te scoprire dove si trovano! 3 - La zona del centro storico La zona del centro storico di Ravenna non è certamente caratterizzata da grandi muri ed opere gigantesche di street art: parliamo di un borgo storico con edifici ed opere d’arte ravennate, una vera perla dell’Emilia Romagna. Forse è anche per questo motivo che in questa zona nel giro di qualche anno si sono diffusi gli interventi di artisti urbani le cui opere sono di piccole dimensione, ma che raccontano sempre delle storie come i mosaici di Invader (immagini pixelate che rappresentano importanti icone pixelate), gli omini di Exit.Enter, i poster di Blub, di Zed1 e di Ache77 e qualche stencil di About Ponny. 4 - Dante murales a Ravenna e non solo Capitolo a parte per il murale di Dante a Ravenna poiché si tratta di un’opera realizzata dall’artista brasiliano Kobra nel 2016; conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di riprodurre volti mescolando i tratti umani con i colori in segno di inclusività e condivisione, il Dante di Kobra è una delle poche opere in Italia dell’artista ed è anche stato il primo muro dedicato al Sommo Poeta che proprio a Ravenna è sepolto. Il muro si trova in via Pasolini ed è perfettamente conservato: non sarà difficile trovarlo anche perché se gli abitanti della città noteranno il vostro interesse per l’arte urbana vi diranno subito “Vai a vedere il murale di dante, si trova lì!”. 5 - Speciale Dante Plus Nel 2021 per le vie di Ravenna (precisamente in Via Zirardini) sono stati affissi una serie di manifesti che ritraevano Dante in vari stili: si tratta infatti di opere realizzate da diversi artisti italiani e non alcune delle quali presentano anche un’animazione speciale attivabile con il proprio smartphone. Un’interessante idea per avvicinare anche le nuove generazioni all’arte ed alla storia della città. Questo progetto, gestito ed organizzato sempre da Bonobolabo, è stato ripetuto nel 2022 con dei nuovi poster: un esempio perfetto di sinergia tra arte, città, storia e futuro. 6 - La Darsena Per chiudere il cerchio e tornare a parlare dei grandi muri, probabilmente il quartiere più importante quando si parla dei Murales di Ravenna è la Darsena. Principalmente le attività di arte urbana sono suddivise in due zone: i muri dei condomini tra Via Fiume, via Grado e via Lanciani e tutta la zona che definirei la vera Darsena, cioè quella in via D’Alaggio, vicino al canale. Nella prima parte si possono vedere muri mantenuti davvero bene, di grandi dimensione: le opere che ho trovato personalmente più belle sono quella di Nemo’s (Via Grado), con il suo classico stile molto crudo e d’impatto e quella di Tellas in Via Umago. Camminando si potranno poi incontrare opere di Rustam QBic, Reve+, Jim Avignon, Gola Hundun e Pixel Pancho. Nella seconda parte, quella più vicina ad una vera e propria darsena, per me le opere più interessanti sono quelle di Dzia, muralista belga che ho incrociato spesso nei miei viaggi (Per esempio a Praga e Torino), e quella di About Ponny, raro caso di stencil di grande dimensione. Ci sono poi tantissime altre opere come quella di Geometric Bang, Hope, Gummy Gue allo skate park e diversi altri writer/artisti italiani sparsi qua e la (però attenzione perché parte di questi ultimi muri era in fase di demolizione durante il mio passaggio quindi potrebbe non esserci già più). Menzione a parte è da fare per la gigantesca opera di Ericailcane in via Salona, visibile sia di giorno che di notte, ma difficile da raggiungere senza auto. Ad agosto 2022 è stato coinvolto l’artista ravennate M Fulcro (Già autore di alcuni bellissimi poster su Dante in centro città) il quale ha dipinto tre monoliti installati di fronte al Darsena Pop Up. Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi essere sempre aggiornat* sul mondo dell’arte urbana, della street art, dei graffiti e soprattutto vuoi scoprire davvero dei luoghi alternativi da visitare durante i tuoi viaggi iscriviti alla newsletter di Disagian punto it
Pixel Pancho - The last kiss - Street art
Qui troverete un articolo di Pietro tratto da Disagian punto it Ravenna Street Art, ecco i quartieri da visitare: 1 - Via Gulli e la cittadella della street art 2 - La zona dello Stadio da Hyuro a Millo 3 - La zona del centro storico 4 - Dante murales a Ravenna e non solo 5 - Speciale Dante Plus 6 - La Darsena La prima cosa che mi sento di dire sulla street art a Ravenna è che i muri di grande dimensione sono davvero tanti e di qualità. Gli artisti che hanno lavorato per le vie dei quartieri di Ravenna sono decine e provengono da tutte le parti del mondo, alcuni più conosciuti, altri meno. La seconda cosa da dire è che esiste una guida urbana che ti consiglio assolutamente di acquistare ed è a cura di Marco Miccoli (anche perché ha un costo davvero onesto e mi piace l’ottica con cui è stata ideata (gli ospiti la possono consultare in stanza, nota di Bibi). Marco è un ex skater e da anni organizza a Ravenna il festival di Street Art Subsidenze grazie al quale è riuscito nel tempo a portare in città artisti urbani di fama mondiale. Detto questo, per esperienza personale, ti posso dire che non è sufficiente un giorno per poter visionare al meglio la street art a Ravenna poiché è diffusa in tante zone della città e spesso è necessario utilizzare i mezzi pubblici per muoversi (a meno che tu non sia fornito di auto o moto). (…) 1 - Via Gulli e la cittadella della street art Anche se questa via rientra nel quartiere Darsena, ho voluto isolarla perché si tratta effettivamente di una zona a parte con tantissimi muri, il tutto nel giro di 500 metri. Piccola premessa, se ti piace lo stile di Camilla Falsini, fai un salto in via Pag. In via Tomaso Gulli si trova un complesso condominiale che negli ultimi anni è stato battezzato “cittadella della street art” e che è raggiungibile facilmente col bus. Qui, sulle facciate interne ed esterne dei palazzi sarà possibile vedere muri di Ericailcane, Basik, Bastardilla, Zed1, Luogo Comune, Millo e soprattutto uno dei pochi (se non l’unico) muro di Biancoshock. Insomma, si tratta effettivamente di un tesoro nascosto a qualche km dal centro di Ravenna che devi assolutamente visitare se ami la street art e vuoi conoscere l’arte urbana di Ravenna. Piccola postilla: alcuni di questi muri si animano tramite realtà aumentata, quindi se sei appassionat* del genere, scarica l’app ARIA The AR Platform. 2 - La zona dello Stadio da Hyuro a Millo La zona stadio a Ravenna non è così caotica come il nome può far sembrare: ci sono palazzine, ma anche piccole villette e poi chiaramente c’è lo stadio Benelli al cui fianco è presente un parcheggio dove il mercoledì ed il sabato è organizzato il mercato rionale e tutta una serie di scuole, dalle primarie alle superiori. Proprio su uno dei muri dell’Istituto Tecnico Industriale Baldini si trova l’opera di Millo, nel suo classico stile in bianco e nero, dove due figure distese su una città osservano il proprio smartphone, forse pensandosi, ed al centro un insieme di pin sulla mappa forma un cuore. A qualche metro di distanza si trova anche un’opera di SeaCreative, artista di Varese di cui ti ho parlato anche nel mio articolo sulla street art a Milano (Che se non hai letto ti invito a guardare perchè è la guida più completa sulla street art di Milano che potrai trovare in giro). Presso il Giardino delle Sorelle Mirabal, a pochi passi dallo stadio si trova invece l’opera di Hyuro, artista argentina venuta a mancare qualche tempo fa, ma che mi ha sempre affascinato: questo per me è uno dei murales di Ravenna più belli; dalla parte opposta invece, andando verso via Punta Silo sarà possibile incrociare un’opera di Zed. Sono presenti altri muri, alcuni invader ed alcuni poster di Blub, ma lascio a te scoprire dove si trovano! 3 - La zona del centro storico La zona del centro storico di Ravenna non è certamente caratterizzata da grandi muri ed opere gigantesche di street art: parliamo di un borgo storico con edifici ed opere d’arte ravennate, una vera perla dell’Emilia Romagna. Forse è anche per questo motivo che in questa zona nel giro di qualche anno si sono diffusi gli interventi di artisti urbani le cui opere sono di piccole dimensione, ma che raccontano sempre delle storie come i mosaici di Invader (immagini pixelate che rappresentano importanti icone pixelate), gli omini di Exit.Enter, i poster di Blub, di Zed1 e di Ache77 e qualche stencil di About Ponny. 4 - Dante murales a Ravenna e non solo Capitolo a parte per il murale di Dante a Ravenna poiché si tratta di un’opera realizzata dall’artista brasiliano Kobra nel 2016; conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di riprodurre volti mescolando i tratti umani con i colori in segno di inclusività e condivisione, il Dante di Kobra è una delle poche opere in Italia dell’artista ed è anche stato il primo muro dedicato al Sommo Poeta che proprio a Ravenna è sepolto. Il muro si trova in via Pasolini ed è perfettamente conservato: non sarà difficile trovarlo anche perché se gli abitanti della città noteranno il vostro interesse per l’arte urbana vi diranno subito “Vai a vedere il murale di dante, si trova lì!”. 5 - Speciale Dante Plus Nel 2021 per le vie di Ravenna (precisamente in Via Zirardini) sono stati affissi una serie di manifesti che ritraevano Dante in vari stili: si tratta infatti di opere realizzate da diversi artisti italiani e non alcune delle quali presentano anche un’animazione speciale attivabile con il proprio smartphone. Un’interessante idea per avvicinare anche le nuove generazioni all’arte ed alla storia della città. Questo progetto, gestito ed organizzato sempre da Bonobolabo, è stato ripetuto nel 2022 con dei nuovi poster: un esempio perfetto di sinergia tra arte, città, storia e futuro. 6 - La Darsena Per chiudere il cerchio e tornare a parlare dei grandi muri, probabilmente il quartiere più importante quando si parla dei Murales di Ravenna è la Darsena. Principalmente le attività di arte urbana sono suddivise in due zone: i muri dei condomini tra Via Fiume, via Grado e via Lanciani e tutta la zona che definirei la vera Darsena, cioè quella in via D’Alaggio, vicino al canale. Nella prima parte si possono vedere muri mantenuti davvero bene, di grandi dimensione: le opere che ho trovato personalmente più belle sono quella di Nemo’s (Via Grado), con il suo classico stile molto crudo e d’impatto e quella di Tellas in Via Umago. Camminando si potranno poi incontrare opere di Rustam QBic, Reve+, Jim Avignon, Gola Hundun e Pixel Pancho. Nella seconda parte, quella più vicina ad una vera e propria darsena, per me le opere più interessanti sono quelle di Dzia, muralista belga che ho incrociato spesso nei miei viaggi (Per esempio a Praga e Torino), e quella di About Ponny, raro caso di stencil di grande dimensione. Ci sono poi tantissime altre opere come quella di Geometric Bang, Hope, Gummy Gue allo skate park e diversi altri writer/artisti italiani sparsi qua e la (però attenzione perché parte di questi ultimi muri era in fase di demolizione durante il mio passaggio quindi potrebbe non esserci già più). Menzione a parte è da fare per la gigantesca opera di Ericailcane in via Salona, visibile sia di giorno che di notte, ma difficile da raggiungere senza auto. Ad agosto 2022 è stato coinvolto l’artista ravennate M Fulcro (Già autore di alcuni bellissimi poster su Dante in centro città) il quale ha dipinto tre monoliti installati di fronte al Darsena Pop Up. Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi essere sempre aggiornat* sul mondo dell’arte urbana, della street art, dei graffiti e soprattutto vuoi scoprire davvero dei luoghi alternativi da visitare durante i tuoi viaggi iscriviti alla newsletter di Disagian punto it

Visite turistiche

L’Istituzione Biblioteca Classense è sempre stato un luogo di cultura, prima monastero dei frati Camaldolesi, poi istituto scolastico e biblioteca comunale. Un luogo al di fuori dei soliti circuiti turistici ma che merita senz’altro una visita
11 lokal ang nagrerekomenda
Istituzione Biblioteca Classense
3 Via Alfredo Baccarini
11 lokal ang nagrerekomenda
L’Istituzione Biblioteca Classense è sempre stato un luogo di cultura, prima monastero dei frati Camaldolesi, poi istituto scolastico e biblioteca comunale. Un luogo al di fuori dei soliti circuiti turistici ma che merita senz’altro una visita

Le Guide ai Quartieri

Qui troverete un articolo di Pietro tratto da Disagian punto it Ravenna Street Art, ecco i quartieri da visitare: 1 - Via Gulli e la cittadella della street art 2 - La zona dello Stadio da Hyuro a Millo 3 - La zona del centro storico 4 - Dante murales a Ravenna e non solo 5 - Speciale Dante Plus 6 - La Darsena La prima cosa che mi sento di dire sulla street art a Ravenna è che i muri di grande dimensione sono davvero tanti e di qualità. Gli artisti che hanno lavorato per le vie dei quartieri di Ravenna sono decine e provengono da tutte le parti del mondo, alcuni più conosciuti, altri meno. La seconda cosa da dire è che esiste una guida urbana che ti consiglio assolutamente di acquistare ed è a cura di Marco Miccoli (anche perché ha un costo davvero onesto e mi piace l’ottica con cui è stata ideata (gli ospiti la possono consultare in stanza, nota di Bibi). Marco è un ex skater e da anni organizza a Ravenna il festival di Street Art Subsidenze grazie al quale è riuscito nel tempo a portare in città artisti urbani di fama mondiale. Detto questo, per esperienza personale, ti posso dire che non è sufficiente un giorno per poter visionare al meglio la street art a Ravenna poiché è diffusa in tante zone della città e spesso è necessario utilizzare i mezzi pubblici per muoversi (a meno che tu non sia fornito di auto o moto). (…) 1 - Via Gulli e la cittadella della street art Anche se questa via rientra nel quartiere Darsena, ho voluto isolarla perché si tratta effettivamente di una zona a parte con tantissimi muri, il tutto nel giro di 500 metri. Piccola premessa, se ti piace lo stile di Camilla Falsini, fai un salto in via Pag. In via Tomaso Gulli si trova un complesso condominiale che negli ultimi anni è stato battezzato “cittadella della street art” e che è raggiungibile facilmente col bus. Qui, sulle facciate interne ed esterne dei palazzi sarà possibile vedere muri di Ericailcane, Basik, Bastardilla, Zed1, Luogo Comune, Millo e soprattutto uno dei pochi (se non l’unico) muro di Biancoshock. Insomma, si tratta effettivamente di un tesoro nascosto a qualche km dal centro di Ravenna che devi assolutamente visitare se ami la street art e vuoi conoscere l’arte urbana di Ravenna. Piccola postilla: alcuni di questi muri si animano tramite realtà aumentata, quindi se sei appassionat* del genere, scarica l’app ARIA The AR Platform. 2 - La zona dello Stadio da Hyuro a Millo La zona stadio a Ravenna non è così caotica come il nome può far sembrare: ci sono palazzine, ma anche piccole villette e poi chiaramente c’è lo stadio Benelli al cui fianco è presente un parcheggio dove il mercoledì ed il sabato è organizzato il mercato rionale e tutta una serie di scuole, dalle primarie alle superiori. Proprio su uno dei muri dell’Istituto Tecnico Industriale Baldini si trova l’opera di Millo, nel suo classico stile in bianco e nero, dove due figure distese su una città osservano il proprio smartphone, forse pensandosi, ed al centro un insieme di pin sulla mappa forma un cuore. A qualche metro di distanza si trova anche un’opera di SeaCreative, artista di Varese di cui ti ho parlato anche nel mio articolo sulla street art a Milano (Che se non hai letto ti invito a guardare perchè è la guida più completa sulla street art di Milano che potrai trovare in giro). Presso il Giardino delle Sorelle Mirabal, a pochi passi dallo stadio si trova invece l’opera di Hyuro, artista argentina venuta a mancare qualche tempo fa, ma che mi ha sempre affascinato: questo per me è uno dei murales di Ravenna più belli; dalla parte opposta invece, andando verso via Punta Silo sarà possibile incrociare un’opera di Zed. Sono presenti altri muri, alcuni invader ed alcuni poster di Blub, ma lascio a te scoprire dove si trovano! 3 - La zona del centro storico La zona del centro storico di Ravenna non è certamente caratterizzata da grandi muri ed opere gigantesche di street art: parliamo di un borgo storico con edifici ed opere d’arte ravennate, una vera perla dell’Emilia Romagna. Forse è anche per questo motivo che in questa zona nel giro di qualche anno si sono diffusi gli interventi di artisti urbani le cui opere sono di piccole dimensione, ma che raccontano sempre delle storie come i mosaici di Invader (immagini pixelate che rappresentano importanti icone pixelate), gli omini di Exit.Enter, i poster di Blub, di Zed1 e di Ache77 e qualche stencil di About Ponny. 4 - Dante murales a Ravenna e non solo Capitolo a parte per il murale di Dante a Ravenna poiché si tratta di un’opera realizzata dall’artista brasiliano Kobra nel 2016; conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di riprodurre volti mescolando i tratti umani con i colori in segno di inclusività e condivisione, il Dante di Kobra è una delle poche opere in Italia dell’artista ed è anche stato il primo muro dedicato al Sommo Poeta che proprio a Ravenna è sepolto. Il muro si trova in via Pasolini ed è perfettamente conservato: non sarà difficile trovarlo anche perché se gli abitanti della città noteranno il vostro interesse per l’arte urbana vi diranno subito “Vai a vedere il murale di dante, si trova lì!”. 5 - Speciale Dante Plus Nel 2021 per le vie di Ravenna (precisamente in Via Zirardini) sono stati affissi una serie di manifesti che ritraevano Dante in vari stili: si tratta infatti di opere realizzate da diversi artisti italiani e non alcune delle quali presentano anche un’animazione speciale attivabile con il proprio smartphone. Un’interessante idea per avvicinare anche le nuove generazioni all’arte ed alla storia della città. Questo progetto, gestito ed organizzato sempre da Bonobolabo, è stato ripetuto nel 2022 con dei nuovi poster: un esempio perfetto di sinergia tra arte, città, storia e futuro. 6 - La Darsena Per chiudere il cerchio e tornare a parlare dei grandi muri, probabilmente il quartiere più importante quando si parla dei Murales di Ravenna è la Darsena. Principalmente le attività di arte urbana sono suddivise in due zone: i muri dei condomini tra Via Fiume, via Grado e via Lanciani e tutta la zona che definirei la vera Darsena, cioè quella in via D’Alaggio, vicino al canale. Nella prima parte si possono vedere muri mantenuti davvero bene, di grandi dimensione: le opere che ho trovato personalmente più belle sono quella di Nemo’s (Via Grado), con il suo classico stile molto crudo e d’impatto e quella di Tellas in Via Umago. Camminando si potranno poi incontrare opere di Rustam QBic, Reve+, Jim Avignon, Gola Hundun e Pixel Pancho. Nella seconda parte, quella più vicina ad una vera e propria darsena, per me le opere più interessanti sono quelle di Dzia, muralista belga che ho incrociato spesso nei miei viaggi (Per esempio a Praga e Torino), e quella di About Ponny, raro caso di stencil di grande dimensione. Ci sono poi tantissime altre opere come quella di Geometric Bang, Hope, Gummy Gue allo skate park e diversi altri writer/artisti italiani sparsi qua e la (però attenzione perché parte di questi ultimi muri era in fase di demolizione durante il mio passaggio quindi potrebbe non esserci già più). Menzione a parte è da fare per la gigantesca opera di Ericailcane in via Salona, visibile sia di giorno che di notte, ma difficile da raggiungere senza auto. Ad agosto 2022 è stato coinvolto l’artista ravennate M Fulcro (Già autore di alcuni bellissimi poster su Dante in centro città) il quale ha dipinto tre monoliti installati di fronte al Darsena Pop Up. Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi essere sempre aggiornat* sul mondo dell’arte urbana, della street art, dei graffiti e soprattutto vuoi scoprire davvero dei luoghi alternativi da visitare durante i tuoi viaggi iscriviti alla newsletter di Disagian punto it
Darsena di città
Qui troverete un articolo di Pietro tratto da Disagian punto it Ravenna Street Art, ecco i quartieri da visitare: 1 - Via Gulli e la cittadella della street art 2 - La zona dello Stadio da Hyuro a Millo 3 - La zona del centro storico 4 - Dante murales a Ravenna e non solo 5 - Speciale Dante Plus 6 - La Darsena La prima cosa che mi sento di dire sulla street art a Ravenna è che i muri di grande dimensione sono davvero tanti e di qualità. Gli artisti che hanno lavorato per le vie dei quartieri di Ravenna sono decine e provengono da tutte le parti del mondo, alcuni più conosciuti, altri meno. La seconda cosa da dire è che esiste una guida urbana che ti consiglio assolutamente di acquistare ed è a cura di Marco Miccoli (anche perché ha un costo davvero onesto e mi piace l’ottica con cui è stata ideata (gli ospiti la possono consultare in stanza, nota di Bibi). Marco è un ex skater e da anni organizza a Ravenna il festival di Street Art Subsidenze grazie al quale è riuscito nel tempo a portare in città artisti urbani di fama mondiale. Detto questo, per esperienza personale, ti posso dire che non è sufficiente un giorno per poter visionare al meglio la street art a Ravenna poiché è diffusa in tante zone della città e spesso è necessario utilizzare i mezzi pubblici per muoversi (a meno che tu non sia fornito di auto o moto). (…) 1 - Via Gulli e la cittadella della street art Anche se questa via rientra nel quartiere Darsena, ho voluto isolarla perché si tratta effettivamente di una zona a parte con tantissimi muri, il tutto nel giro di 500 metri. Piccola premessa, se ti piace lo stile di Camilla Falsini, fai un salto in via Pag. In via Tomaso Gulli si trova un complesso condominiale che negli ultimi anni è stato battezzato “cittadella della street art” e che è raggiungibile facilmente col bus. Qui, sulle facciate interne ed esterne dei palazzi sarà possibile vedere muri di Ericailcane, Basik, Bastardilla, Zed1, Luogo Comune, Millo e soprattutto uno dei pochi (se non l’unico) muro di Biancoshock. Insomma, si tratta effettivamente di un tesoro nascosto a qualche km dal centro di Ravenna che devi assolutamente visitare se ami la street art e vuoi conoscere l’arte urbana di Ravenna. Piccola postilla: alcuni di questi muri si animano tramite realtà aumentata, quindi se sei appassionat* del genere, scarica l’app ARIA The AR Platform. 2 - La zona dello Stadio da Hyuro a Millo La zona stadio a Ravenna non è così caotica come il nome può far sembrare: ci sono palazzine, ma anche piccole villette e poi chiaramente c’è lo stadio Benelli al cui fianco è presente un parcheggio dove il mercoledì ed il sabato è organizzato il mercato rionale e tutta una serie di scuole, dalle primarie alle superiori. Proprio su uno dei muri dell’Istituto Tecnico Industriale Baldini si trova l’opera di Millo, nel suo classico stile in bianco e nero, dove due figure distese su una città osservano il proprio smartphone, forse pensandosi, ed al centro un insieme di pin sulla mappa forma un cuore. A qualche metro di distanza si trova anche un’opera di SeaCreative, artista di Varese di cui ti ho parlato anche nel mio articolo sulla street art a Milano (Che se non hai letto ti invito a guardare perchè è la guida più completa sulla street art di Milano che potrai trovare in giro). Presso il Giardino delle Sorelle Mirabal, a pochi passi dallo stadio si trova invece l’opera di Hyuro, artista argentina venuta a mancare qualche tempo fa, ma che mi ha sempre affascinato: questo per me è uno dei murales di Ravenna più belli; dalla parte opposta invece, andando verso via Punta Silo sarà possibile incrociare un’opera di Zed. Sono presenti altri muri, alcuni invader ed alcuni poster di Blub, ma lascio a te scoprire dove si trovano! 3 - La zona del centro storico La zona del centro storico di Ravenna non è certamente caratterizzata da grandi muri ed opere gigantesche di street art: parliamo di un borgo storico con edifici ed opere d’arte ravennate, una vera perla dell’Emilia Romagna. Forse è anche per questo motivo che in questa zona nel giro di qualche anno si sono diffusi gli interventi di artisti urbani le cui opere sono di piccole dimensione, ma che raccontano sempre delle storie come i mosaici di Invader (immagini pixelate che rappresentano importanti icone pixelate), gli omini di Exit.Enter, i poster di Blub, di Zed1 e di Ache77 e qualche stencil di About Ponny. 4 - Dante murales a Ravenna e non solo Capitolo a parte per il murale di Dante a Ravenna poiché si tratta di un’opera realizzata dall’artista brasiliano Kobra nel 2016; conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di riprodurre volti mescolando i tratti umani con i colori in segno di inclusività e condivisione, il Dante di Kobra è una delle poche opere in Italia dell’artista ed è anche stato il primo muro dedicato al Sommo Poeta che proprio a Ravenna è sepolto. Il muro si trova in via Pasolini ed è perfettamente conservato: non sarà difficile trovarlo anche perché se gli abitanti della città noteranno il vostro interesse per l’arte urbana vi diranno subito “Vai a vedere il murale di dante, si trova lì!”. 5 - Speciale Dante Plus Nel 2021 per le vie di Ravenna (precisamente in Via Zirardini) sono stati affissi una serie di manifesti che ritraevano Dante in vari stili: si tratta infatti di opere realizzate da diversi artisti italiani e non alcune delle quali presentano anche un’animazione speciale attivabile con il proprio smartphone. Un’interessante idea per avvicinare anche le nuove generazioni all’arte ed alla storia della città. Questo progetto, gestito ed organizzato sempre da Bonobolabo, è stato ripetuto nel 2022 con dei nuovi poster: un esempio perfetto di sinergia tra arte, città, storia e futuro. 6 - La Darsena Per chiudere il cerchio e tornare a parlare dei grandi muri, probabilmente il quartiere più importante quando si parla dei Murales di Ravenna è la Darsena. Principalmente le attività di arte urbana sono suddivise in due zone: i muri dei condomini tra Via Fiume, via Grado e via Lanciani e tutta la zona che definirei la vera Darsena, cioè quella in via D’Alaggio, vicino al canale. Nella prima parte si possono vedere muri mantenuti davvero bene, di grandi dimensione: le opere che ho trovato personalmente più belle sono quella di Nemo’s (Via Grado), con il suo classico stile molto crudo e d’impatto e quella di Tellas in Via Umago. Camminando si potranno poi incontrare opere di Rustam QBic, Reve+, Jim Avignon, Gola Hundun e Pixel Pancho. Nella seconda parte, quella più vicina ad una vera e propria darsena, per me le opere più interessanti sono quelle di Dzia, muralista belga che ho incrociato spesso nei miei viaggi (Per esempio a Praga e Torino), e quella di About Ponny, raro caso di stencil di grande dimensione. Ci sono poi tantissime altre opere come quella di Geometric Bang, Hope, Gummy Gue allo skate park e diversi altri writer/artisti italiani sparsi qua e la (però attenzione perché parte di questi ultimi muri era in fase di demolizione durante il mio passaggio quindi potrebbe non esserci già più). Menzione a parte è da fare per la gigantesca opera di Ericailcane in via Salona, visibile sia di giorno che di notte, ma difficile da raggiungere senza auto. Ad agosto 2022 è stato coinvolto l’artista ravennate M Fulcro (Già autore di alcuni bellissimi poster su Dante in centro città) il quale ha dipinto tre monoliti installati di fronte al Darsena Pop Up. Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi essere sempre aggiornat* sul mondo dell’arte urbana, della street art, dei graffiti e soprattutto vuoi scoprire davvero dei luoghi alternativi da visitare durante i tuoi viaggi iscriviti alla newsletter di Disagian punto it
In questa sezione un articolo di Manservisi di Ravenna&Dintorni e foto da varie location della città. La mappa è del 2018 "Fummo probabilmente i primi a raccontare, quattro anni fa, la nascita dell’associazione culturale Indastria e quello che pochi mesi dopo sarebbe stato il primo festival di street art della città di Ravenna, Subsidenze. A quei tempi il fondatore (insieme ad Antonella Perazza e Mirko Dadich) Marco Miccoli forse non immaginava di ritrovarsi solo quattro anni dopo sorta di punto di riferimento dell’intera provincia per la street art. Oggi Subsidenze è un evento consolidato, in grado di cambiare almeno un poco il volto di Ravenna grazie a una ventina di muri “battezzati” da artisti di fama internazionale; tramite Indastria o singolarmente Miccoli collabora con altri Comuni della provincia e nelle scorse settimane è stato direttore artistico anche di eventi a Comacchio e a Forlì, al primo festival di street art “Murali”. «Mi hanno coinvolto proprio grazie al buon lavoro realizzato a Ravenna – commenta Miccoli –: la loro era una vera e propria scommessa, quella di portare (a differenza di Ravenna dove il festival si concentra in particolare nel quartiere della darsena, ndr) la street art soprattutto in centro, dove alcuni luoghi avevano bisogno di essere riqualificati. Una scommessa vinta: il festival è venuto benissimo, praticamente senza nessuna lamentela dei residenti (a Ravenna per esempio nel 2015 la realizzazione di un murales venne invece addirittura annullata per le proteste di un residente, ndr) e anzi una buona interazione con i cittadini». A Forlì il festival è stato sostenuto in maniera convinta dal Comune, che di fatto ha messo a disposizione degli organizzatori (di “Officina 52”) un budget di quasi 40mila euro, di cui metà proveniente da sponsor «che il dirigente comunale è andato praticamente a cercare porta per porta», sottolinea Miccoli che spera in un analogo impegno anche dell’Amministrazione ravennate che l’anno scorso ha compartecipato alle spese del festival invece con 10mila euro. «Quest’anno avremo bisogno probabilmente di un contributo maggiore, se si vuole continuare un progetto ambizioso», continua Miccoli, sottolineando come un muro (tra vernici, attrezzature, gettoni, vitto e alloggio per gli artisti) possa arrivare anche a costare anche 5mila euro." da Ravenna&Dintorni 2018
Stadio Bruno Benelli
In questa sezione un articolo di Manservisi di Ravenna&Dintorni e foto da varie location della città. La mappa è del 2018 "Fummo probabilmente i primi a raccontare, quattro anni fa, la nascita dell’associazione culturale Indastria e quello che pochi mesi dopo sarebbe stato il primo festival di street art della città di Ravenna, Subsidenze. A quei tempi il fondatore (insieme ad Antonella Perazza e Mirko Dadich) Marco Miccoli forse non immaginava di ritrovarsi solo quattro anni dopo sorta di punto di riferimento dell’intera provincia per la street art. Oggi Subsidenze è un evento consolidato, in grado di cambiare almeno un poco il volto di Ravenna grazie a una ventina di muri “battezzati” da artisti di fama internazionale; tramite Indastria o singolarmente Miccoli collabora con altri Comuni della provincia e nelle scorse settimane è stato direttore artistico anche di eventi a Comacchio e a Forlì, al primo festival di street art “Murali”. «Mi hanno coinvolto proprio grazie al buon lavoro realizzato a Ravenna – commenta Miccoli –: la loro era una vera e propria scommessa, quella di portare (a differenza di Ravenna dove il festival si concentra in particolare nel quartiere della darsena, ndr) la street art soprattutto in centro, dove alcuni luoghi avevano bisogno di essere riqualificati. Una scommessa vinta: il festival è venuto benissimo, praticamente senza nessuna lamentela dei residenti (a Ravenna per esempio nel 2015 la realizzazione di un murales venne invece addirittura annullata per le proteste di un residente, ndr) e anzi una buona interazione con i cittadini». A Forlì il festival è stato sostenuto in maniera convinta dal Comune, che di fatto ha messo a disposizione degli organizzatori (di “Officina 52”) un budget di quasi 40mila euro, di cui metà proveniente da sponsor «che il dirigente comunale è andato praticamente a cercare porta per porta», sottolinea Miccoli che spera in un analogo impegno anche dell’Amministrazione ravennate che l’anno scorso ha compartecipato alle spese del festival invece con 10mila euro. «Quest’anno avremo bisogno probabilmente di un contributo maggiore, se si vuole continuare un progetto ambizioso», continua Miccoli, sottolineando come un muro (tra vernici, attrezzature, gettoni, vitto e alloggio per gli artisti) possa arrivare anche a costare anche 5mila euro." da Ravenna&Dintorni 2018

Payo sa lungsod

Bago ka umalis

Prenota on-line per visitare i mosaici

La proprietà dei mosaici di Ravenna è divisa tra Stato e Chiesa, pertanto per visitarli tutti non c'è un solo biglietto cumulativo. Vi suggerisco di controllare il sito della Diocesi: Ravennamosaici e quello Statale: Ravennantica, per fare la vostra scelta. La prenotazione on-line vi farà risparmiare tempo prezioso, dato che le file alle biglietterie sono ogni anno più lunghe.
Mga kagawian at kultura

D'estate molti ristoranti del centro chiudono

Strano a dirsi ma d'estate molti ristoranti del centro chiudono per ferie. Questo perchè i ravennati, col caldo, si trasferiscono al mare, dove tira sempre un bel venticello. Meglio quindi controllare sui loro siti web o ancora meglio, telefonare.
Paano makapaglibot

Cruise Terminal

Il Terminal Crociere si trova nel piccolo paese di Porto Corsini. Segnalo la scarsità di taxi che si sta verificando a Ravenna, pertanto assicuratevi di prenotarlo in anticipo. Ci sono due modi per arrivare a Ravenna (stazione dei treni): - Col bus n°90 - Attraversando il canale col traghetto, passando da Marina di Ravenna (15 km. 35 min.), se avete un mezzo diverso dal bus. Controllate sulle mappe itinerari ed orari. StarT Emilia Romagna ha in gestione i bus.
Paano makapaglibot

Deposito bagagli, biciclette e monopattini

Fuori dalla stazione, sulla sinistra, ci sono due depositi bagagli che coprono orari diversi): - Il Caffè degli Artisti - VE.RA (fa anche servizio di noleggio city bike, mountain bike, e-bike e cargo bike). In città è presente lo scooter rent (tramite App), Helbiz.
Huwag palampasin

Ravenna, passione per la musica

A Ravenna e dintorni, si svolgono molte rassegne musicali che abbracciano diversi generi, dalla Lirica, al Rock passando per il Jazz e l'Internazionale. Controllate sui siti web, potreste trovare occasioni irripetibili, come quando nel 2015 Mark Lanegan fu ospite di A Cielo Aperto. Qui sotto alcune rassegne interessanti: - Ravenna Jazz - Ravenna Festival - A cielo Aperto (varie ed eventuali con molto Ben Harper nel mezzo!) - Beaches Brew (Etichette indipendenti da tutto il mondo) - Hanabi + Bronson - Festival delle Culture
Huwag palampasin

Ravenna, passione per il cinema

Ravenna ospita diversi Film Festival: - Corti da Sogno (primavera) - Ravenna Nightmare + Rassegna film dell'Ottobre Giapponese (autunno) - Giallo/Luna Nero/Notte (autunno) - Soundscreen, Cinema con Sonorizzazioni dal vivo (autunno)
Paano makapaglibot

Bus

Il servizio di trasporto è gestito da Start Romagna. Sul sito, orari, destinazioni e tutte le informazioni, purtroppo ancora solo in lingua italiana.