La guida di GELSO HOME walking distance

Tonia
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Visite turistiche

Gelso Home è situato in una zona strategica,potrete visitare i decumani le più antiche strade di Napoli che scorrono nel cuore del centro storico partenopeo,dichiarate Patrimonio dell'Unesco con San Gregorio Armeno,Cristo Velato, Monastero di Santa Chiara,Napoli sotterranea,Duomo di San Gennaro, Museo d'arte contemporanea Donnaregina,Spacca Napoli,Mann Museo Archeologico Nazionale etc.
1008 lokal ang nagrerekomenda
Museo Cappella Sansevero
19/21 Via Francesco de Sanctis
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Gelso Home è situato in una zona strategica,potrete visitare i decumani le più antiche strade di Napoli che scorrono nel cuore del centro storico partenopeo,dichiarate Patrimonio dell'Unesco con San Gregorio Armeno,Cristo Velato, Monastero di Santa Chiara,Napoli sotterranea,Duomo di San Gennaro, Museo d'arte contemporanea Donnaregina,Spacca Napoli,Mann Museo Archeologico Nazionale etc.
L'appartamento è adiacente a via Toledo,arteria principale con suoni e profumi tra vetrine e saltimbanchi,botteghe e negozi di moda, ed è qui che la vita borghese si mescola con quella popolana, si arriva a piazza Plebiscito con il palazzo Reale e il Teatro San Carlo,Galleria P.Umberto fino al mare con il meraviglioso Lungomare Caracciolo,Castel dell'Ovo.Siamo a pochi passi dalla stazione d’Arte di Toledo metrò linea 1,tra le più bella belle del mondo e vicino alle tradizionali funicolari per visitare l’elegante quartieri collinare del Vomero con Castel Sant’Elmo,Certosa di San Martino,Villa Floridiana.Raggiungibile a piedi la stazione centrale e la circumvesuviana con la quale si può visitare Ercolano e Pompei,a circa 900 metri dal porto per Capri Ischia,Procida,Sorrento .A 7 km dall'Aereopoto.
37 lokal ang nagrerekomenda
Metropolitana Via Toledo
Via Toledo
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L'appartamento è adiacente a via Toledo,arteria principale con suoni e profumi tra vetrine e saltimbanchi,botteghe e negozi di moda, ed è qui che la vita borghese si mescola con quella popolana, si arriva a piazza Plebiscito con il palazzo Reale e il Teatro San Carlo,Galleria P.Umberto fino al mare con il meraviglioso Lungomare Caracciolo,Castel dell'Ovo.Siamo a pochi passi dalla stazione d’Arte di Toledo metrò linea 1,tra le più bella belle del mondo e vicino alle tradizionali funicolari per visitare l’elegante quartieri collinare del Vomero con Castel Sant’Elmo,Certosa di San Martino,Villa Floridiana.Raggiungibile a piedi la stazione centrale e la circumvesuviana con la quale si può visitare Ercolano e Pompei,a circa 900 metri dal porto per Capri Ischia,Procida,Sorrento .A 7 km dall'Aereopoto.
Tra le attività più rilassanti e suggestive da fare a Napoli non può mancare una passeggiata sul Lungomare della città. Uno dei luoghi più amati e frequentati da cittadini e turisti e costantemente animato da eventi e manifestazioni di ogni genere ma anche dai numerosi bar, ristoranti e pizzerie che si susseguono lungo tutto il tragitto. Il Lungomare di Napoli è un percorso di circa 3 km che costeggia il mare e che parte da Santa Lucia, da via Nazario Sauro, e arriva fino a Mergellina, dove finisce via Caracciolo, costeggiando una delle “vedute” più belle del mondo, in grado di affascinare i turisti ma anche gli abitanti stessi che affollano la splendida promenade durante tutto l’anno. Il Lungomare di Napoli comprende quattro strade: via Nazario Sauro che costeggia il molo di Santa Lucia fino a Castel dell’Ovo, attraversando i più famosi hotel di lusso della città come il Grand Hotel Santa Lucia e l’Hotel Miramare, ma anche celebri ristoranti come La Bersagliera e Zi Teresa. via Partenope dove si trovano i più celebri ristoranti “fronte mare” della città, e rinomate pizzerie come Sorbillo Lievito Madre al Mare e Vesi Pizzagourmet, e gli altri importanti hotel del Lungomare, come il Royal Continental Hotel e il Grand Hotel Vesuvio. via Caracciolo la parte più lunga che fiancheggia la Villa Comunale, dove si può passeggiare costeggiando il mare e dove si trova, a metà percorso, la Rotonda Diaz con il monumento equestre al generale Armando Diaz. Da via Caracciolo si possono ammirare anche la collina di Posillipo e del Vomero. via Mergellina è la strada che da Caracciolo si estende fino a Piedigrotta, ai piedi della collina di Posillipo. In questo “pezzo” di lungomare sembra essere a stretto contatto con la Napoli più “verace”, tra reti di pescatori e barche ormeggiate. È qui che si trova il Porto di Mergellina, dove partono i traghetti per le isole, il faro, da raggiungere con una passeggiata da percorrere sul mare, ed è qui che si trovano i famosi chalet dove bere un caffè, mangiare un gelato e mangiare a base di pesce visa mare.
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Lungomare Caracciolo
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Tra le attività più rilassanti e suggestive da fare a Napoli non può mancare una passeggiata sul Lungomare della città. Uno dei luoghi più amati e frequentati da cittadini e turisti e costantemente animato da eventi e manifestazioni di ogni genere ma anche dai numerosi bar, ristoranti e pizzerie che si susseguono lungo tutto il tragitto. Il Lungomare di Napoli è un percorso di circa 3 km che costeggia il mare e che parte da Santa Lucia, da via Nazario Sauro, e arriva fino a Mergellina, dove finisce via Caracciolo, costeggiando una delle “vedute” più belle del mondo, in grado di affascinare i turisti ma anche gli abitanti stessi che affollano la splendida promenade durante tutto l’anno. Il Lungomare di Napoli comprende quattro strade: via Nazario Sauro che costeggia il molo di Santa Lucia fino a Castel dell’Ovo, attraversando i più famosi hotel di lusso della città come il Grand Hotel Santa Lucia e l’Hotel Miramare, ma anche celebri ristoranti come La Bersagliera e Zi Teresa. via Partenope dove si trovano i più celebri ristoranti “fronte mare” della città, e rinomate pizzerie come Sorbillo Lievito Madre al Mare e Vesi Pizzagourmet, e gli altri importanti hotel del Lungomare, come il Royal Continental Hotel e il Grand Hotel Vesuvio. via Caracciolo la parte più lunga che fiancheggia la Villa Comunale, dove si può passeggiare costeggiando il mare e dove si trova, a metà percorso, la Rotonda Diaz con il monumento equestre al generale Armando Diaz. Da via Caracciolo si possono ammirare anche la collina di Posillipo e del Vomero. via Mergellina è la strada che da Caracciolo si estende fino a Piedigrotta, ai piedi della collina di Posillipo. In questo “pezzo” di lungomare sembra essere a stretto contatto con la Napoli più “verace”, tra reti di pescatori e barche ormeggiate. È qui che si trova il Porto di Mergellina, dove partono i traghetti per le isole, il faro, da raggiungere con una passeggiata da percorrere sul mare, ed è qui che si trovano i famosi chalet dove bere un caffè, mangiare un gelato e mangiare a base di pesce visa mare.
Famosi a livello planetario, gli scavi di Pompei e di Ercolano sono gli unici siti archeologici al mondo, in grado di restituire al visitatore un centro abitato romano, la cui vita è rimasta ferma ad una lontana mattina del 79 d.C., epoca dalla quale il Vesuvio decise di cancellarlo dall'orbe terraqueo. La città deve il suo eccezionale stato di conservazione alle modalità con cui è stata sepolta. Tonnellate di ceneri, pomici e lapilli l'hanno coperta sotto uno strato di oltre 6 metri preservandola, nel contempo, dalla maggior parte delle offese del tempo. Gli stessi materiali piroclastici, cementandosi attorno ai corpi investiti, ne hanno conservato l'impronta, consentendo agli archeologi di restituirceli negli atteggiamenti assunti a seguito di brevi ma atroci agonie.Il centro romano che si visita oggi è in realtà "figlio" di un altro, più antico, fondato all'inizio del VI secolo a.C. dagli Osci, genti italiche cui si sovrapposero successivamente i Sanniti.La città italica ha lasciato moltissime tracce di se. Essa, infatti, inizialmente abitata solo nella zona dove attualmente si trova il foro, si estese successivamente assumendo l'impianto ad isolati rettangolari (insulae) ancora visibile. Anche molti edifici attualmente visitabili furono realizzati nel corso del II secolo a.C. prima che Pompei, in seguito alla guerra sociale che l'oppose a Roma, fosse conquistata da L. Cornelio Silla divenendo colonia romana (80 a.C.). Negli anni della colonia vi furono alcune importanti realizzazioni, quali le Terme del Foro e l'Anfiteatro. L'aspetto attuale fu comunque raggiunto nella prima età imperiale, epoca cui risalgono la Palestra Grande e gli edifici pubblici sul lato est del Foro. Quest'ultimo, circondato da un portico e dominato dal tempio di Giove, costituisce il cuore della città, il suo centro politico, amministrativo e commerciale. Al Foro si contrappone il quartiere dei teatri, cuore pulsante delle attività culturali e religiose pompeiane, realizzato nel II secolo a.C. Le attività "ludiche" furono collocate in gran parte all'estrema periferia dove è possibile visitare l'Anfiteatro e la Palestra Grande. Di grande interesse anche le terme pubbliche: quelle del "Foro" e quelle "Stabiane", caratterizzate dall'alternarsi d'ambienti a temperatura gradatamente crescente (frigidarium, tepidarium e calidarium).
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Pompei
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Famosi a livello planetario, gli scavi di Pompei e di Ercolano sono gli unici siti archeologici al mondo, in grado di restituire al visitatore un centro abitato romano, la cui vita è rimasta ferma ad una lontana mattina del 79 d.C., epoca dalla quale il Vesuvio decise di cancellarlo dall'orbe terraqueo. La città deve il suo eccezionale stato di conservazione alle modalità con cui è stata sepolta. Tonnellate di ceneri, pomici e lapilli l'hanno coperta sotto uno strato di oltre 6 metri preservandola, nel contempo, dalla maggior parte delle offese del tempo. Gli stessi materiali piroclastici, cementandosi attorno ai corpi investiti, ne hanno conservato l'impronta, consentendo agli archeologi di restituirceli negli atteggiamenti assunti a seguito di brevi ma atroci agonie.Il centro romano che si visita oggi è in realtà "figlio" di un altro, più antico, fondato all'inizio del VI secolo a.C. dagli Osci, genti italiche cui si sovrapposero successivamente i Sanniti.La città italica ha lasciato moltissime tracce di se. Essa, infatti, inizialmente abitata solo nella zona dove attualmente si trova il foro, si estese successivamente assumendo l'impianto ad isolati rettangolari (insulae) ancora visibile. Anche molti edifici attualmente visitabili furono realizzati nel corso del II secolo a.C. prima che Pompei, in seguito alla guerra sociale che l'oppose a Roma, fosse conquistata da L. Cornelio Silla divenendo colonia romana (80 a.C.). Negli anni della colonia vi furono alcune importanti realizzazioni, quali le Terme del Foro e l'Anfiteatro. L'aspetto attuale fu comunque raggiunto nella prima età imperiale, epoca cui risalgono la Palestra Grande e gli edifici pubblici sul lato est del Foro. Quest'ultimo, circondato da un portico e dominato dal tempio di Giove, costituisce il cuore della città, il suo centro politico, amministrativo e commerciale. Al Foro si contrappone il quartiere dei teatri, cuore pulsante delle attività culturali e religiose pompeiane, realizzato nel II secolo a.C. Le attività "ludiche" furono collocate in gran parte all'estrema periferia dove è possibile visitare l'Anfiteatro e la Palestra Grande. Di grande interesse anche le terme pubbliche: quelle del "Foro" e quelle "Stabiane", caratterizzate dall'alternarsi d'ambienti a temperatura gradatamente crescente (frigidarium, tepidarium e calidarium).
La splendida isola di Capri sorge nel Mar Tirreno, davanti alla penisola sorrentina. Divenuta celebre nel 1826 dopo la scoperta della Grotta Azzurra, Capri è un luogo "mitico" che continua a essere meta per viaggiatori, intellettuali e stelle dello spettacolo. Fra i primi a restarne ammaliato, l’imperatore romano Tiberio, che si autoesiliò sull'isola: è sua la magnifica Villa Jovis, conosciuta come “palazzo di Tiberio”, a cui si arriva dopo una passeggiata di 45 minuti dalla chiesetta di San Michele.Capri Alla destra delle rovine, si può ammirare il cosiddetto "Salto di Tiberio": si narra che da questo belvedere l’imperatore facesse precipitare i suoi nemici. Anche l'imperatore Augusto fu un frequentatore dell’isola. Capri era infatti molto amata dai romani, tanto da aver ospitato ben 12 ville imperiali. Negli anni 50' del '900 l'isola divenne il luogo della “dolcevita” estiva ed attirò personaggi del jet set mondiale. Fra tutti, Jacqueline Kennedy che impose il suo stile introducendo la moda di camminare a piedi nudi, nonostante l'isola fosse già famosa nel mondo per i suoi sandali di corda. Ma questa isola fantastica, oltre ad essere stata visitata da personaggi illustri, è famosa soprattutto per le bellezze naturali, la storia millenaria, il clima mite e il paesaggio luminoso. Nel blu cobalto del suo mare, è tutto un susseguirsi di grotte -se ne contano 65 - e di faraglioni. Di questi ultimi, tre sono i più noti: “Stella” (109 metri), “Faraglione di mezzo” (81 metri), “Scopolo” (104 metri). Da non perdere una visita in motoscafo o con piccole imbarcazioni alla Grotta Azzurra - lunga 60 metri per 25 di larghezza - il cui nome deriva dal magnifico colore dei fondali che si riflette in tutta la grotta. Magnifico il panorama sull'ampia insenatura di Marina Grande, il porticciolo dell’isola da dove parte la funicolare che in dodici minuti sale al paese di Capri. Colma di angoli caratteristici: casette di tufo, tetti a terrazza, archi, pergolati, vie tortuose che sbucano sulla piazza Umberto I, la “Piazzetta” - un vero e proprio salotto all'aperto, raccolto attorno ai caffè da cui godere della splendida vista su Marina Grande -, la Chiesa di Santo Stefano (ricostruita nel 1600 mescolando forme barocche a cupole arabeggianti) e Palazzo Cerio - che un tempo fu il castello di Giovanna I d’Angiò, oggi sede del centro dedicato alla storia dell’isola -, ne fanno un luogo indimenticabile. Attraverso una scala si sale alla spianata della cappella di San Maria del soccorso: la vista sui golfi di Napoli e di Salerno è mozzafiato. Il belvedere di Tragara offre una veduta incantevole sui faraglioni e la Marina Piccola. Altrettanto spettacolare è l’Arco Naturale, quanto resta della volta di un’alta cavità a picco sulla costa. Anacapri è il secondo centro dell’isola, immersa tra uliveti e vigne. Da visitare, in piazza San Nicola, la chiesa di San Michele dal bel pavimento maiolicato, e villa San Michele, il cui giardino con pergolato invita a una sosta. Altro luogo da non perdere: Capo Massullo, qui infatti sorge in una spettacolare posizione panoramica la casa color rosso pompeiano dello scrittore Curzio Malaparte, un edificio che rappresenta un capolavoro del razionalismo italiano. Infine chi ama la natura deve salire sul monte Solaro (589 metri), in seggiovia o a piedi attraverso una mulattiera: qui è possibile visitare anche i resti del Fortino di Bruto (primi '800).
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Capri
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La splendida isola di Capri sorge nel Mar Tirreno, davanti alla penisola sorrentina. Divenuta celebre nel 1826 dopo la scoperta della Grotta Azzurra, Capri è un luogo "mitico" che continua a essere meta per viaggiatori, intellettuali e stelle dello spettacolo. Fra i primi a restarne ammaliato, l’imperatore romano Tiberio, che si autoesiliò sull'isola: è sua la magnifica Villa Jovis, conosciuta come “palazzo di Tiberio”, a cui si arriva dopo una passeggiata di 45 minuti dalla chiesetta di San Michele.Capri Alla destra delle rovine, si può ammirare il cosiddetto "Salto di Tiberio": si narra che da questo belvedere l’imperatore facesse precipitare i suoi nemici. Anche l'imperatore Augusto fu un frequentatore dell’isola. Capri era infatti molto amata dai romani, tanto da aver ospitato ben 12 ville imperiali. Negli anni 50' del '900 l'isola divenne il luogo della “dolcevita” estiva ed attirò personaggi del jet set mondiale. Fra tutti, Jacqueline Kennedy che impose il suo stile introducendo la moda di camminare a piedi nudi, nonostante l'isola fosse già famosa nel mondo per i suoi sandali di corda. Ma questa isola fantastica, oltre ad essere stata visitata da personaggi illustri, è famosa soprattutto per le bellezze naturali, la storia millenaria, il clima mite e il paesaggio luminoso. Nel blu cobalto del suo mare, è tutto un susseguirsi di grotte -se ne contano 65 - e di faraglioni. Di questi ultimi, tre sono i più noti: “Stella” (109 metri), “Faraglione di mezzo” (81 metri), “Scopolo” (104 metri). Da non perdere una visita in motoscafo o con piccole imbarcazioni alla Grotta Azzurra - lunga 60 metri per 25 di larghezza - il cui nome deriva dal magnifico colore dei fondali che si riflette in tutta la grotta. Magnifico il panorama sull'ampia insenatura di Marina Grande, il porticciolo dell’isola da dove parte la funicolare che in dodici minuti sale al paese di Capri. Colma di angoli caratteristici: casette di tufo, tetti a terrazza, archi, pergolati, vie tortuose che sbucano sulla piazza Umberto I, la “Piazzetta” - un vero e proprio salotto all'aperto, raccolto attorno ai caffè da cui godere della splendida vista su Marina Grande -, la Chiesa di Santo Stefano (ricostruita nel 1600 mescolando forme barocche a cupole arabeggianti) e Palazzo Cerio - che un tempo fu il castello di Giovanna I d’Angiò, oggi sede del centro dedicato alla storia dell’isola -, ne fanno un luogo indimenticabile. Attraverso una scala si sale alla spianata della cappella di San Maria del soccorso: la vista sui golfi di Napoli e di Salerno è mozzafiato. Il belvedere di Tragara offre una veduta incantevole sui faraglioni e la Marina Piccola. Altrettanto spettacolare è l’Arco Naturale, quanto resta della volta di un’alta cavità a picco sulla costa. Anacapri è il secondo centro dell’isola, immersa tra uliveti e vigne. Da visitare, in piazza San Nicola, la chiesa di San Michele dal bel pavimento maiolicato, e villa San Michele, il cui giardino con pergolato invita a una sosta. Altro luogo da non perdere: Capo Massullo, qui infatti sorge in una spettacolare posizione panoramica la casa color rosso pompeiano dello scrittore Curzio Malaparte, un edificio che rappresenta un capolavoro del razionalismo italiano. Infine chi ama la natura deve salire sul monte Solaro (589 metri), in seggiovia o a piedi attraverso una mulattiera: qui è possibile visitare anche i resti del Fortino di Bruto (primi '800).
Affacciata sul mare Tirreno, la Costiera amalfitana è uno dei 55 siti italiani inseriti dall'UNESCO nella World Heritage List. La Costiera appare come un balcone sospeso tra il mare blu cobalto e le pendici dei monti Lattari, in un rincorrersi di vallate e promontori tra calette, spiagge e terrazze coltivate ad agrumi, viti e ulivi. Costiera amalfitanaUn ambiente unico, tutelato dall'Unesco in quanto perfetto esempio di paesaggio mediterraneo con uno scenario di grandissimo valore culturale e naturale dovuto alle sue caratteristiche topografiche e alla sua evoluzione storica. L'intera area si estende per 11.231 ettari tra il Golfo di Napoli e il Golfo di Salerno e comprende 16 splendidi Comuni della provincia di Salerno: Amalfi, Atrani, Cava de' Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Raito, Ravello, Sant'Egidio del Monte Albino, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare. Le città e i paesi della Costiera sono uno diverso dall'altro, ognuno con le sue tradizioni e le sue peculiarità che lo rendono unico, tuttavia sono tutti caratterizzati da monumenti architettonici come la torre Saracena di Cetara, la cattedrale romanica di Amalfi e il suo “Chiostro del Paradiso” di chiara influenza orientale, la chiesa di San Salvatore de’ Bireto ad Atrani, dove storicamente veniva celebrata la cerimonia di investitura del Dogi amalfitani, e Ravello con la sua bella cattedrale e la superba Villa Rufolo. L'incantevole paese di Vietri sul mare è considerato la culla della maiolica, non a caso, la cupola delle splendida chiesa di San Giovanni Battista e la facciata dell’Arciconfraternita dell’Annunziata e del Rosario sono ricoperte da queste coloratissime ceramiche. Sulla strada che da Amalfi arriva al "paese dipinto" di Furore, si trova l'incantevole borgo di Conca Dei Marini caratterizzato dalle case a volta bianche di origine seicentesca e dalla grotta dello smeraldo. Anche i borghi di pescatori di Cetara e Maiori, tra i centri balneari più frequentati per la loro spiaggia di sabbia fine, vantano due chiese - rispettivamente San Pietro e Santa Maria a Mare - dalle cupole rivestite di mattonelle maiolicate. Lungo la costa, un altro gioiello è il paese di Minori, definito l’Eden della Costiera per il clima ventilato e fresco. Nella valle del Dragone sorge la graziosissima Atrani, ben lontana dal turismo di massa. In questa cittadina che conserva tutta la sua autenticità marinara, c'è una stupenda piazzetta sul mare. Tra i luoghi più famosi c'è Amalfi, la cittadina fondata nel IV secolo a.C. che dà il nome alla Costiera. Antica Repubblica Marinara, Amalfi detenne per lungo tempo il monopolio del commercio nel Mar Tirreno, esportando i prodotti italiani (legno, ferro, armi, vino e frutta) nei mercati orientali e acquistando in cambio spezie, profumi, perle, gioielli, tessuti e tappeti da commerciare in occidente. La disposizione delle abitazioni è di influenza orientale e ricorda i suk, con gruppi di case ravvicinate e abbarbicate sulle pendici scoscese, collegate da un labirinto di vicoli e scale. Ad Amalfi nacque e si sviluppò la caratteristica architettura arabo-siciliana,di cui il duomo di Sant’Andrea Apostolo è un perfetto esempio. Ricostruito in forme barocche nel ‘700, con la meravigliosa scalinata e il suo incantevole chiostro, detto Chiostro del Paradiso, il Duomo è tra i monumenti più visitati della costiera. Attraversata la graziosa Praiano, si giunge a Positano, luogo di villeggiatura fin dall’epoca dell’impero romano, con le sue bianche case degradanti verso il mare, raccolte attorno alla chiesa di Santa Maria Assunta, anch’essa dalla cupola maiolicata. Tipici i suoi piccoli corsi ricchi botteghe, dove poter acquistare prodotti dell’artigianato locale e le tantissime “scalinate” che dall'alto del paese giungono in basso, alla spiaggia. Tra le spiagge principali ricordiamo la Spiaggia Grande e quella di Fornillo, entrambe raggiungibili a piedi; La Porta, Arienzo e San Pietro Laurito, tutte accessibili principalmente via mare. Diversi poi i villaggi montani della Costiera amalfitana: Scala, Tramonti, Raito, conosciuto per le caratteristiche "scale", che sono l'unico mezzo con il quale si può girare in paese, e Ravello. Quest'ultimo, adagiato a 350 metri di quota, è uno degli incanti della costiera per l’eleganza delle sue ville: i giardini e i belvedere di villa Rufolo e villa Cimbrone si aprono su panorami mozzafiato. Infine alle pendici dei Monti Lattari sorge Sant'Egidio del Monte Albino, famoso per la presenza dell'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis e per il grazioso centro storico.
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Baybayin ng Amalfi
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Affacciata sul mare Tirreno, la Costiera amalfitana è uno dei 55 siti italiani inseriti dall'UNESCO nella World Heritage List. La Costiera appare come un balcone sospeso tra il mare blu cobalto e le pendici dei monti Lattari, in un rincorrersi di vallate e promontori tra calette, spiagge e terrazze coltivate ad agrumi, viti e ulivi. Costiera amalfitanaUn ambiente unico, tutelato dall'Unesco in quanto perfetto esempio di paesaggio mediterraneo con uno scenario di grandissimo valore culturale e naturale dovuto alle sue caratteristiche topografiche e alla sua evoluzione storica. L'intera area si estende per 11.231 ettari tra il Golfo di Napoli e il Golfo di Salerno e comprende 16 splendidi Comuni della provincia di Salerno: Amalfi, Atrani, Cava de' Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Raito, Ravello, Sant'Egidio del Monte Albino, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare. Le città e i paesi della Costiera sono uno diverso dall'altro, ognuno con le sue tradizioni e le sue peculiarità che lo rendono unico, tuttavia sono tutti caratterizzati da monumenti architettonici come la torre Saracena di Cetara, la cattedrale romanica di Amalfi e il suo “Chiostro del Paradiso” di chiara influenza orientale, la chiesa di San Salvatore de’ Bireto ad Atrani, dove storicamente veniva celebrata la cerimonia di investitura del Dogi amalfitani, e Ravello con la sua bella cattedrale e la superba Villa Rufolo. L'incantevole paese di Vietri sul mare è considerato la culla della maiolica, non a caso, la cupola delle splendida chiesa di San Giovanni Battista e la facciata dell’Arciconfraternita dell’Annunziata e del Rosario sono ricoperte da queste coloratissime ceramiche. Sulla strada che da Amalfi arriva al "paese dipinto" di Furore, si trova l'incantevole borgo di Conca Dei Marini caratterizzato dalle case a volta bianche di origine seicentesca e dalla grotta dello smeraldo. Anche i borghi di pescatori di Cetara e Maiori, tra i centri balneari più frequentati per la loro spiaggia di sabbia fine, vantano due chiese - rispettivamente San Pietro e Santa Maria a Mare - dalle cupole rivestite di mattonelle maiolicate. Lungo la costa, un altro gioiello è il paese di Minori, definito l’Eden della Costiera per il clima ventilato e fresco. Nella valle del Dragone sorge la graziosissima Atrani, ben lontana dal turismo di massa. In questa cittadina che conserva tutta la sua autenticità marinara, c'è una stupenda piazzetta sul mare. Tra i luoghi più famosi c'è Amalfi, la cittadina fondata nel IV secolo a.C. che dà il nome alla Costiera. Antica Repubblica Marinara, Amalfi detenne per lungo tempo il monopolio del commercio nel Mar Tirreno, esportando i prodotti italiani (legno, ferro, armi, vino e frutta) nei mercati orientali e acquistando in cambio spezie, profumi, perle, gioielli, tessuti e tappeti da commerciare in occidente. La disposizione delle abitazioni è di influenza orientale e ricorda i suk, con gruppi di case ravvicinate e abbarbicate sulle pendici scoscese, collegate da un labirinto di vicoli e scale. Ad Amalfi nacque e si sviluppò la caratteristica architettura arabo-siciliana,di cui il duomo di Sant’Andrea Apostolo è un perfetto esempio. Ricostruito in forme barocche nel ‘700, con la meravigliosa scalinata e il suo incantevole chiostro, detto Chiostro del Paradiso, il Duomo è tra i monumenti più visitati della costiera. Attraversata la graziosa Praiano, si giunge a Positano, luogo di villeggiatura fin dall’epoca dell’impero romano, con le sue bianche case degradanti verso il mare, raccolte attorno alla chiesa di Santa Maria Assunta, anch’essa dalla cupola maiolicata. Tipici i suoi piccoli corsi ricchi botteghe, dove poter acquistare prodotti dell’artigianato locale e le tantissime “scalinate” che dall'alto del paese giungono in basso, alla spiaggia. Tra le spiagge principali ricordiamo la Spiaggia Grande e quella di Fornillo, entrambe raggiungibili a piedi; La Porta, Arienzo e San Pietro Laurito, tutte accessibili principalmente via mare. Diversi poi i villaggi montani della Costiera amalfitana: Scala, Tramonti, Raito, conosciuto per le caratteristiche "scale", che sono l'unico mezzo con il quale si può girare in paese, e Ravello. Quest'ultimo, adagiato a 350 metri di quota, è uno degli incanti della costiera per l’eleganza delle sue ville: i giardini e i belvedere di villa Rufolo e villa Cimbrone si aprono su panorami mozzafiato. Infine alle pendici dei Monti Lattari sorge Sant'Egidio del Monte Albino, famoso per la presenza dell'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis e per il grazioso centro storico.
Il legame che Napoli e i napoletani con San Gennaro va ben oltre la semplice devozione per il Santo Patrono. E’ un sentimento viscerale e condiviso, che nel corso dei secoli ha superato divieti e restrizioni, rafforzandosi sempre più. Nonostante San Gennaro sia considerato dalla chiesa un santo di “Serie B”, non lo è per i napoletani. Il tesoro è la più immediata e importante prova di questo amore per “Faccia Gialla”, il nome con cui i partenopei chiamano il Santo dovuto alla sua statua più famosa in argento dorato. Il Tesoro di San Gennaro si trova nel Museo dedicato al Santo, all’interno del Duomo di Napoli, e raccoglie reliquie e oggetti preziosi, diventati oracoli di fede. Il Tesoro comprende anche statue, candelabri e argenti vari, che i devoti hanno gelosamente protetto durante i numerosi saccheggi della città. Questo fa del Tesoro una delle cose da vedere senz’altro a Napoli. Testimonianza di quanto i napoletani ritengano San Gennaro una presenza vicina e confortante, come fosse un caro vicino di casa, a cui ricorrere nei momenti di bisogno ma anche quando si ha solo voglia di parlare un po’.
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Museo ng Kayamanan ng San Gennaro
149 Via Duomo
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Il legame che Napoli e i napoletani con San Gennaro va ben oltre la semplice devozione per il Santo Patrono. E’ un sentimento viscerale e condiviso, che nel corso dei secoli ha superato divieti e restrizioni, rafforzandosi sempre più. Nonostante San Gennaro sia considerato dalla chiesa un santo di “Serie B”, non lo è per i napoletani. Il tesoro è la più immediata e importante prova di questo amore per “Faccia Gialla”, il nome con cui i partenopei chiamano il Santo dovuto alla sua statua più famosa in argento dorato. Il Tesoro di San Gennaro si trova nel Museo dedicato al Santo, all’interno del Duomo di Napoli, e raccoglie reliquie e oggetti preziosi, diventati oracoli di fede. Il Tesoro comprende anche statue, candelabri e argenti vari, che i devoti hanno gelosamente protetto durante i numerosi saccheggi della città. Questo fa del Tesoro una delle cose da vedere senz’altro a Napoli. Testimonianza di quanto i napoletani ritengano San Gennaro una presenza vicina e confortante, come fosse un caro vicino di casa, a cui ricorrere nei momenti di bisogno ma anche quando si ha solo voglia di parlare un po’.
La movida notturna nella città di Napoli è estremamente variegata. Giovani e meno giovani possono bere in diversi quartieri della città pagando pochi euro. Da anni persiste una netta differenza tra i prezzi dei locali del Centro Storico e quelli dei Baretti di Chiaia, dove da anni è in voga la moda del cicchetto. LA MOVIDA DEI BARETTI DI CHIAIA Il vicoletto Belledonne è uno dei punti di ritrovo preferito da molti ragazzi. Nella zona compresa da via Chiaia a piazza San Pasquale è possibile trovare bar e localini frequentati dalla ‘Napoli Bene’.
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Chiaia
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La movida notturna nella città di Napoli è estremamente variegata. Giovani e meno giovani possono bere in diversi quartieri della città pagando pochi euro. Da anni persiste una netta differenza tra i prezzi dei locali del Centro Storico e quelli dei Baretti di Chiaia, dove da anni è in voga la moda del cicchetto. LA MOVIDA DEI BARETTI DI CHIAIA Il vicoletto Belledonne è uno dei punti di ritrovo preferito da molti ragazzi. Nella zona compresa da via Chiaia a piazza San Pasquale è possibile trovare bar e localini frequentati dalla ‘Napoli Bene’.
Quando arriva il Natale e parte dovunque la corsa agli acquisti, in tutta Italia le vie si riempiono di luci e di colori. I negozi si addobbano per attirare i clienti e quasi in tutte le città si allestiscono mercatini, in cui è possibile acquistare prodotti tipici, ma soprattutto regali e articoli legati al Natale. A tal proposito immancabile una gita a Napoli e precisamente in via San Gregorio Armeno, famosa in tutto il mondo per le innumerevoli botteghe dedicate all’arte presepiale. In realtà questa via e le sue botteghe possono essere visitate durante tutto l’anno e così il turista può sempre immergersi nella magica atmosfera natalizia: molti negozi infatti sono sempre aperti e hanno in mostra i loro manufatti, sebbene in numero ridotto, rispetto al periodo natalizio. Però la nota positiva di visitare questo luogo negli altri mesi è data dalla possibilità di osservare gli artigiani a lavoro con maggior calma, cosa difficile nei giorni dell’Avvento, durante i quali il grande afflusso dei turisti rende la strada affollatissima. Passeggiare per San Gregorio Armeno rappresenta una tradizione per ogni famiglia napoletana durante il Natale, ma è una tappa obbligatoria da compiersi prima di iniziare la costruzione o l’ampliamento del proprio presepe. A San Gregorio Armeno gli artigiani creano, espongono e vendono tutti personaggi della tradizione classica del Natale: vere e proprie opere d’arte, frutto del lavoro di famiglie artigiane che si tramandano il mestiere da intere generazioni. In particolare in questa via si può trovare di tutto per il presepe: dalle casette di sughero o di cartone di varie dimensioni, agli oggetti “meccanici” azionati elettricamente come mulini a vento o cascate, dai pastori di terracotta dipinti a mano a quelli alti 30 cm con abiti in tessuto ricamati e cuciti su misura.
616 lokal ang nagrerekomenda
Via San Gregorio Armeno
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Quando arriva il Natale e parte dovunque la corsa agli acquisti, in tutta Italia le vie si riempiono di luci e di colori. I negozi si addobbano per attirare i clienti e quasi in tutte le città si allestiscono mercatini, in cui è possibile acquistare prodotti tipici, ma soprattutto regali e articoli legati al Natale. A tal proposito immancabile una gita a Napoli e precisamente in via San Gregorio Armeno, famosa in tutto il mondo per le innumerevoli botteghe dedicate all’arte presepiale. In realtà questa via e le sue botteghe possono essere visitate durante tutto l’anno e così il turista può sempre immergersi nella magica atmosfera natalizia: molti negozi infatti sono sempre aperti e hanno in mostra i loro manufatti, sebbene in numero ridotto, rispetto al periodo natalizio. Però la nota positiva di visitare questo luogo negli altri mesi è data dalla possibilità di osservare gli artigiani a lavoro con maggior calma, cosa difficile nei giorni dell’Avvento, durante i quali il grande afflusso dei turisti rende la strada affollatissima. Passeggiare per San Gregorio Armeno rappresenta una tradizione per ogni famiglia napoletana durante il Natale, ma è una tappa obbligatoria da compiersi prima di iniziare la costruzione o l’ampliamento del proprio presepe. A San Gregorio Armeno gli artigiani creano, espongono e vendono tutti personaggi della tradizione classica del Natale: vere e proprie opere d’arte, frutto del lavoro di famiglie artigiane che si tramandano il mestiere da intere generazioni. In particolare in questa via si può trovare di tutto per il presepe: dalle casette di sughero o di cartone di varie dimensioni, agli oggetti “meccanici” azionati elettricamente come mulini a vento o cascate, dai pastori di terracotta dipinti a mano a quelli alti 30 cm con abiti in tessuto ricamati e cuciti su misura.

Offerta gastronomica

La pizza napoletana di Gino Sorbillo si può degustare in Napoli nella storica sede in Via dei Tribunali e sul lungomare in Via Partenope o a Milano da Gino Sorbillo Lievito Madre al Duomo. Imperdibili le pizze fritte con insegna Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo con sedi in Napoli, Milano e New York…
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Gino e Toto Sorbillo
32 Via dei Tribunali
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La pizza napoletana di Gino Sorbillo si può degustare in Napoli nella storica sede in Via dei Tribunali e sul lungomare in Via Partenope o a Milano da Gino Sorbillo Lievito Madre al Duomo. Imperdibili le pizze fritte con insegna Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo con sedi in Napoli, Milano e New York…
Sono pochissime le famiglie di pizzaioli che attraversando gli anni dell'‘800 e ‘900 sono arrivate ai giorni nostri per consegnare alle generazioni future un bagaglio di ricordi ed esperienza. Tra queste famiglie troviamo i Mattozzi, che fondarono oltre 150 anni fa la Pizzeria Ristorante di Largo Carità (oggi Piazza Salvo D’Acquisto). Oggi con Paolo Surace, siamo alla quarta generazione di pizzaioli. Il locale di piazza Carità nacque nel 1833 sotto il nome di "Le stanze di Piazza Carità" per mano di Antonio La Vecchia ed era frequentato dagli intellettuali della città, come Francesco De Sanctis, uno tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo. Dopo la generazione dei Mattozzi, nel 1959, il locale venne acquistato da Alfredo Surace, che era stato direttore di sala della Pizzeria Mattozzi di via Marchese Campodisola dal 1930. Tuffatosi nella nuova impresa con la moglie Concetta Perrone, Alfredo portò con sé anche i due figli, Franco e Lello. Proprio Lello fonderà nel 1984, insieme ad Antonio Pace, l'Associazione Verace Pizza Napoletana, con cui si prefiggeva di tutelare la grande e antica tradizione della Pizza e diffonderla in tutto il mondo, fino al grande traguardo, raggiunto nel 2017, di far entrare l'arte del pizzaiolo tra i patrimoni Unesco.
10 lokal ang nagrerekomenda
Ristorante Pizzeria Mattozzi
2 Piazza Carità
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Sono pochissime le famiglie di pizzaioli che attraversando gli anni dell'‘800 e ‘900 sono arrivate ai giorni nostri per consegnare alle generazioni future un bagaglio di ricordi ed esperienza. Tra queste famiglie troviamo i Mattozzi, che fondarono oltre 150 anni fa la Pizzeria Ristorante di Largo Carità (oggi Piazza Salvo D’Acquisto). Oggi con Paolo Surace, siamo alla quarta generazione di pizzaioli. Il locale di piazza Carità nacque nel 1833 sotto il nome di "Le stanze di Piazza Carità" per mano di Antonio La Vecchia ed era frequentato dagli intellettuali della città, come Francesco De Sanctis, uno tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo. Dopo la generazione dei Mattozzi, nel 1959, il locale venne acquistato da Alfredo Surace, che era stato direttore di sala della Pizzeria Mattozzi di via Marchese Campodisola dal 1930. Tuffatosi nella nuova impresa con la moglie Concetta Perrone, Alfredo portò con sé anche i due figli, Franco e Lello. Proprio Lello fonderà nel 1984, insieme ad Antonio Pace, l'Associazione Verace Pizza Napoletana, con cui si prefiggeva di tutelare la grande e antica tradizione della Pizza e diffonderla in tutto il mondo, fino al grande traguardo, raggiunto nel 2017, di far entrare l'arte del pizzaiolo tra i patrimoni Unesco.
Siamo una trattoria pulita e accogliente, il locale di ristorazione ideale per gustare ottimi piatti di cucina napoletana Verrete accolti in un ambiente familiare, dove Vi troverete subito a Vostro agio. Piatti della tradizione. Siamo una trattoria tipica che rispecchia nei sapori e nei gusti la cucina tradizionale napoletana, Venendo a farci visita potrete gustare patti legati alla tradizione locale a base di pesce fresco! Piatti della tradizione. I nostri menù variano in parte seguendo le stagioni e i loro frutti, il menù è comunque sempre vario e gli antipasti, i primi e i secondi sia a base di carne che di pesce vengono preparati quotidianamente con prodotti selezionati, la dove è possibile freschissimi.
368 lokal ang nagrerekomenda
Trattoria da Nennella
22 Vico Lungo Teatro Nuovo
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Siamo una trattoria pulita e accogliente, il locale di ristorazione ideale per gustare ottimi piatti di cucina napoletana Verrete accolti in un ambiente familiare, dove Vi troverete subito a Vostro agio. Piatti della tradizione. Siamo una trattoria tipica che rispecchia nei sapori e nei gusti la cucina tradizionale napoletana, Venendo a farci visita potrete gustare patti legati alla tradizione locale a base di pesce fresco! Piatti della tradizione. I nostri menù variano in parte seguendo le stagioni e i loro frutti, il menù è comunque sempre vario e gli antipasti, i primi e i secondi sia a base di carne che di pesce vengono preparati quotidianamente con prodotti selezionati, la dove è possibile freschissimi.
Situata nel pieno centro di Napoli, la Trattoria A Pignata nasce come luogo di ritrovo dove potersi deliziare in tavola con i piatti tipici della cucina Napoletana. Oggi la Trattoria A Pignata si propone di tramandare, invariati nel tempo, odori e sapori partenopei, apprezzati turisti di tutto il mondo ma anche dai Napoletani stessi. Per i vostri pranzi veloci o per una serata in compagnia, riservate un posto alla Trattoria a Pignata. In questo periodo proponiamo per i nostri clienti un’ampia scelta di menù, disponibili tra differenti scelte e pensati per pranzi veloci, genuini e convenienti. Per chi ama il menu alla carta, il ristorante propone un’ampia scelta di piatti tipici napoletani realizzati con cura. La Trattoria a Pignata vi aspetta per farvi degustare i piaceri di una buona e sana cucina.
28 lokal ang nagrerekomenda
Trattoria A Pignata
110 Vico Lungo del Gelso
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Situata nel pieno centro di Napoli, la Trattoria A Pignata nasce come luogo di ritrovo dove potersi deliziare in tavola con i piatti tipici della cucina Napoletana. Oggi la Trattoria A Pignata si propone di tramandare, invariati nel tempo, odori e sapori partenopei, apprezzati turisti di tutto il mondo ma anche dai Napoletani stessi. Per i vostri pranzi veloci o per una serata in compagnia, riservate un posto alla Trattoria a Pignata. In questo periodo proponiamo per i nostri clienti un’ampia scelta di menù, disponibili tra differenti scelte e pensati per pranzi veloci, genuini e convenienti. Per chi ama il menu alla carta, il ristorante propone un’ampia scelta di piatti tipici napoletani realizzati con cura. La Trattoria a Pignata vi aspetta per farvi degustare i piaceri di una buona e sana cucina.

Le Guide ai Quartieri

Via San Gregorio Armeno è una strada del centro storico di Napoli, celebre turisticamente per le botteghe artigiane di presepi.
616 lokal ang nagrerekomenda
Via San Gregorio Armeno
Via San Gregorio Armeno
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Via San Gregorio Armeno è una strada del centro storico di Napoli, celebre turisticamente per le botteghe artigiane di presepi.
Elegante quartieri collinare del Vomero con Castel Sant’Elmo,Certosa di San Martino,
106 lokal ang nagrerekomenda
Vomero
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Elegante quartieri collinare del Vomero con Castel Sant’Elmo,Certosa di San Martino,

Payo sa lungsod

Paano makapaglibot

Metropolitana - Funicolare - Circunvesuviana- Porto

Un luogo perfetto per lunghe vacanze o per brevi soggiorni, con la comodità di disporre di tutto “sotto casa”, vivendo così con serenità, indimenticabili esperienze Napoletane, sempre tutto a walking distance.