La guida di Annalisa

Annalisa
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Visite turistiche

Affacciato sul mare e simbolo della città, Palazzo d’Avalos domina il paesaggio con la sua maestosità e il suo giardino napoletano. È uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese della seconda metà del Cinquecento di stampo romano, sorto su preesistenze romane e altomedievali, che ha inglobato i resti dell’edificio quattrocentesco costruito dai Caldora e devastato durante l’incursione delle armate turche di Pialy Pascia nel 1566. Durante i tre secoli di signoria dei d’Avalos, dalla fine del Quattrocento fino all’occupazione francese del 1799, il palazzo assunse gradatamente l’aspetto di una reggia, sede di una vera e propria piccola corte locale. Dopo l’abbandono da parte dei d’Avalos, gli ambienti del palazzo furono progressivamente frazionati per ricavarne appartamenti e botteghe. Ospita al suo interno quattro musei: il Museo Archeologico, che documenta la storia della città e del territorio, la Pinacoteca, con le opere della famiglia di pittori di Filippo Palizzi, partecipe delle più importanti correnti artistiche dell’Ottocento, “Mediterranea”, la collezione di Arte Contemporanea con opere di artisti italiani e spagnoli, e il Museo del Costume Antico, che comprende una raccolta di dipinti raffiguranti abiti tradizionali ed una collezione di abiti abruzzesi degli inizi dell’800 e dei primi del ‘900. Il palazzo è noto anche per la presenza dello spettacolare giardino napoletano, affacciato sul mare, riportato all’antico splendore da un restauro che gli ha restituito l’originale impianto tardo settecentesco
18 lokal ang nagrerekomenda
Palazzo d'Avalos - Musei Civici
Piazza Lucio Valerio Pudente
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Affacciato sul mare e simbolo della città, Palazzo d’Avalos domina il paesaggio con la sua maestosità e il suo giardino napoletano. È uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese della seconda metà del Cinquecento di stampo romano, sorto su preesistenze romane e altomedievali, che ha inglobato i resti dell’edificio quattrocentesco costruito dai Caldora e devastato durante l’incursione delle armate turche di Pialy Pascia nel 1566. Durante i tre secoli di signoria dei d’Avalos, dalla fine del Quattrocento fino all’occupazione francese del 1799, il palazzo assunse gradatamente l’aspetto di una reggia, sede di una vera e propria piccola corte locale. Dopo l’abbandono da parte dei d’Avalos, gli ambienti del palazzo furono progressivamente frazionati per ricavarne appartamenti e botteghe. Ospita al suo interno quattro musei: il Museo Archeologico, che documenta la storia della città e del territorio, la Pinacoteca, con le opere della famiglia di pittori di Filippo Palizzi, partecipe delle più importanti correnti artistiche dell’Ottocento, “Mediterranea”, la collezione di Arte Contemporanea con opere di artisti italiani e spagnoli, e il Museo del Costume Antico, che comprende una raccolta di dipinti raffiguranti abiti tradizionali ed una collezione di abiti abruzzesi degli inizi dell’800 e dei primi del ‘900. Il palazzo è noto anche per la presenza dello spettacolare giardino napoletano, affacciato sul mare, riportato all’antico splendore da un restauro che gli ha restituito l’originale impianto tardo settecentesco
Passeggiata panoramica con veduta sul golfo. A metà circa della loggia, vi è una piccola cappella (sec.XIX) dedicata alla Madonna della Catena con un bel dipinto raffigurante il Cristo deposto, la Madonna, la Maddalena ed un monaco. Alle spalle della loggia c'è il quartiere medievale della città. Caratteristica è la Porta Santa Maria o Porta Catena (sec.XV) posta sul lato orientale delle antiche mura cittadine.
Loggia Amblingh
Loggia Amblingh
Passeggiata panoramica con veduta sul golfo. A metà circa della loggia, vi è una piccola cappella (sec.XIX) dedicata alla Madonna della Catena con un bel dipinto raffigurante il Cristo deposto, la Madonna, la Maddalena ed un monaco. Alle spalle della loggia c'è il quartiere medievale della città. Caratteristica è la Porta Santa Maria o Porta Catena (sec.XV) posta sul lato orientale delle antiche mura cittadine.
Fu edificata nel XIII secolo, su un preesistente Convento degli Agostiniani. Originariamente dedicata a S. Margherita, dal seicento fino al 1808 a S. Agostino e dal 1808, in omaggio a re Giuseppe Bonaparte, fu dedicata a S. Giuseppe. Il 23 luglio 1853 fu elevata a Cattedrale. Nel corso del tempo la costruzione fu più volte rimaneggiata e restaurata. Conserva intatta la facciata duecentesca, in pietra della Majella, con un bel portale, finemente lavorato. Un' iscrizione, presente nella lunetta, ci dà notizia dell'anno in cui il portale fu costruito e dell'artista : " Anno del Signore 1290 voi tutti che passando mirate la porta, mastro Ruggero de Fragenis fece quest'opera ". Al di sopra del portale si apre un magnifico rosone, la cui cornice è finemente lavorata. La raggiera, ripresa da una Chiesa aquilana, fu aggiunta nel 1928. Il campanile risale al 1730 ed è in stile barocco con balaustra in ferro battuto. Dal 1814 sul campanile è presente un orologio meccanico che da allora scandisce gli orari della vita cittadina con i suoi rintocchi, che puntualmente suonano ogni quarto d'ora.
Cattedrale San Giuseppe
18 P.za Lucio Valerio Pudente
Fu edificata nel XIII secolo, su un preesistente Convento degli Agostiniani. Originariamente dedicata a S. Margherita, dal seicento fino al 1808 a S. Agostino e dal 1808, in omaggio a re Giuseppe Bonaparte, fu dedicata a S. Giuseppe. Il 23 luglio 1853 fu elevata a Cattedrale. Nel corso del tempo la costruzione fu più volte rimaneggiata e restaurata. Conserva intatta la facciata duecentesca, in pietra della Majella, con un bel portale, finemente lavorato. Un' iscrizione, presente nella lunetta, ci dà notizia dell'anno in cui il portale fu costruito e dell'artista : " Anno del Signore 1290 voi tutti che passando mirate la porta, mastro Ruggero de Fragenis fece quest'opera ". Al di sopra del portale si apre un magnifico rosone, la cui cornice è finemente lavorata. La raggiera, ripresa da una Chiesa aquilana, fu aggiunta nel 1928. Il campanile risale al 1730 ed è in stile barocco con balaustra in ferro battuto. Dal 1814 sul campanile è presente un orologio meccanico che da allora scandisce gli orari della vita cittadina con i suoi rintocchi, che puntualmente suonano ogni quarto d'ora.
Il portale della chiesa di San Pietro risale al XIII secolo. Dell’antichissima chiesa, demolita in seguito ad una frana avvenuta nel 1956, rimane solo la parte inferiore della facciata, entro cui è incastonato il bel portale romanico, ben rifinito negli intagli delle strombature. Nella lunetta si ammira un bell'esempio di Cristo infante e , al di sotto della minuscola scultura, un espressivo bassorilievo raffigurante la Deposizione di Gesù avente la corona regale e non quella consueta di spine.
Resti della chiesa di San Pietro
Piazza San Pietro
Il portale della chiesa di San Pietro risale al XIII secolo. Dell’antichissima chiesa, demolita in seguito ad una frana avvenuta nel 1956, rimane solo la parte inferiore della facciata, entro cui è incastonato il bel portale romanico, ben rifinito negli intagli delle strombature. Nella lunetta si ammira un bell'esempio di Cristo infante e , al di sotto della minuscola scultura, un espressivo bassorilievo raffigurante la Deposizione di Gesù avente la corona regale e non quella consueta di spine.
Piazza Rossetti, situata nel centro storico, occupa lo spazio dell’antica arena romana e termina con la quattrocentesca Torre Bassano, una delle tre torri ancora in piedi, parte delle mura medievali. Un lato della piazza è chiuso dal poderoso Castello, costruito da Giacomo Caldora nel 1427. E' caratterizzata da torrioni e pavimentazione lucida, piazza Rossetti è uno dei ritrovi e dei punti più caratteristici di Vasto
Piazza G. Rossetti
Piazza Gabriele Rossetti
Piazza Rossetti, situata nel centro storico, occupa lo spazio dell’antica arena romana e termina con la quattrocentesca Torre Bassano, una delle tre torri ancora in piedi, parte delle mura medievali. Un lato della piazza è chiuso dal poderoso Castello, costruito da Giacomo Caldora nel 1427. E' caratterizzata da torrioni e pavimentazione lucida, piazza Rossetti è uno dei ritrovi e dei punti più caratteristici di Vasto
CASTELLO CALDORESCO: Il complesso presenta una pianta quadrilatera caratterizzata da quattro fabbricati disposti intorno ad un cortile rettangolare. Ai potenti bastioni cilindrici originali sono state aggiunte nel 1439 tre punte sporgenti quadrangolari. Ancora visibili le cannoniere e le feritoie.
Piazza Barbacani
CASTELLO CALDORESCO: Il complesso presenta una pianta quadrilatera caratterizzata da quattro fabbricati disposti intorno ad un cortile rettangolare. Ai potenti bastioni cilindrici originali sono state aggiunte nel 1439 tre punte sporgenti quadrangolari. Ancora visibili le cannoniere e le feritoie.
La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci, con l’omonimo promontorio roccioso, tutela uno dei tratti più suggestivi e spettacolari del litorale abruzzese, che alterna spiagge ampie e sabbiose a scogliere naturali con baie e calette di suggestiva bellezza. È stata la prima riserva a essere istituita in Abruzzo nella fascia costiera (1998). La Riserva si estende per circa 285 ettari dalla spiaggia di Punta Penna nel territorio di Vasto (Ch) alla foce del fiume Sinello, al confine con il comune di Casalbordino (Ch)
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Punta Aderci Nature Reserve
Sentiero d'Accesso Punta Aderci
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La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci, con l’omonimo promontorio roccioso, tutela uno dei tratti più suggestivi e spettacolari del litorale abruzzese, che alterna spiagge ampie e sabbiose a scogliere naturali con baie e calette di suggestiva bellezza. È stata la prima riserva a essere istituita in Abruzzo nella fascia costiera (1998). La Riserva si estende per circa 285 ettari dalla spiaggia di Punta Penna nel territorio di Vasto (Ch) alla foce del fiume Sinello, al confine con il comune di Casalbordino (Ch)
Lungo il tratto meridionale del litorale abruzzese, tra Ortona e Vasto, sorgono come sentinelle sul mare i celebri e celebrati “trabocchi”, paragonate da Gabriele D’Annunzio a “ragni colossali” e descritti nella tragedia “Il Trionfo della Morte” come “macchine che parevano vivere di vita propria”.
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Costa dei Trabocchi
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Lungo il tratto meridionale del litorale abruzzese, tra Ortona e Vasto, sorgono come sentinelle sul mare i celebri e celebrati “trabocchi”, paragonate da Gabriele D’Annunzio a “ragni colossali” e descritti nella tragedia “Il Trionfo della Morte” come “macchine che parevano vivere di vita propria”.

Le Guide ai Quartieri

Ideale per una passeggiata con vista sul golfo oppure per un aperitivo o una cena vista mare
Via Adriatica
Via Adriatica
Ideale per una passeggiata con vista sul golfo oppure per un aperitivo o una cena vista mare

Informazioni sulla città/località

RISERVA NATURALE REGIONALE: Riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario (SIC), questo biotopo costiero si estende per circa 60 ettari lungo la spiaggia della Marina di Vasto e termina nel territorio di San Salvo con il Giardino Botanico Mediterraneo. Percorrendo la pista ciclopedonale compresa tra il lungomare Duca degli Abruzzi e la marina di San Salvo, è possibile apprezzare uno degli ambienti dunali meglio conservati della costa adriatica.
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Marina di Vasto
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RISERVA NATURALE REGIONALE: Riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario (SIC), questo biotopo costiero si estende per circa 60 ettari lungo la spiaggia della Marina di Vasto e termina nel territorio di San Salvo con il Giardino Botanico Mediterraneo. Percorrendo la pista ciclopedonale compresa tra il lungomare Duca degli Abruzzi e la marina di San Salvo, è possibile apprezzare uno degli ambienti dunali meglio conservati della costa adriatica.
Raggiungibile in 50 minuti di aliscafo dal porto di Termoli, l'arcipelago delle Isole Tremiti dette anche "Diomedee" è formato da 4 isole: S. Domino, S. Nicola, Caprara, Pianosa e del piccolo isolotto del Cretaccio. Le isole abitate sono S. Domino e S. Nicola. Da non perdere un bagno nell'acqua cristallina, un giro in barca dell'arcipelago con visita alle grotte e una passeggiata nell'affascinante isola di San Nicola e la sua Abbazia.
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San Nicola di Tremiti
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Raggiungibile in 50 minuti di aliscafo dal porto di Termoli, l'arcipelago delle Isole Tremiti dette anche "Diomedee" è formato da 4 isole: S. Domino, S. Nicola, Caprara, Pianosa e del piccolo isolotto del Cretaccio. Le isole abitate sono S. Domino e S. Nicola. Da non perdere un bagno nell'acqua cristallina, un giro in barca dell'arcipelago con visita alle grotte e una passeggiata nell'affascinante isola di San Nicola e la sua Abbazia.

Offerta gastronomica

Degustazione birre artigianali e prodotti tipici della terra d'Abruzzo. La Birreria è situata in un contesto di vicoli storici assolutamente tipici e da visitare.
Il Brillo Parlante
2 Vicolo Raffaello
Degustazione birre artigianali e prodotti tipici della terra d'Abruzzo. La Birreria è situata in un contesto di vicoli storici assolutamente tipici e da visitare.
Pizza, pita e arrosticini tipici abruzzesi in centro storico a Piazza Caprioli.
Pizzeria Bebbia
16 Via Bebbia
Pizza, pita e arrosticini tipici abruzzesi in centro storico a Piazza Caprioli.
Ristorante aperto a pranzo e cena. Specialità di pesce e di terra nel centro storico
La Loggetta
Loggia Amblingh
Ristorante aperto a pranzo e cena. Specialità di pesce e di terra nel centro storico
Bar per colazione, aperitivi o per un drink dopo cena. Ampia scelta di Gin.
Iris Caffé
9 Piazza Caprioli
Bar per colazione, aperitivi o per un drink dopo cena. Ampia scelta di Gin.