La guida di Graziano

Graziano
La guida di Graziano

Monumenti e Beni Culturali

In un incantevole promontorio roccioso, nella costa sud-orientale dell'isola di Sant'Antioco (CA), si erge la Torre Canai, costruita nel 1757 e recentemente restaurata. Dal 1994, grazie all'impegno dell'Associazione Italia Nostra, la Torre è stata restituita alla fruizione collettiva. La Torre ospita una Mostra fotografica e cartografica sugli aspetti naturalistici e culturali dell’isola di Sant’Antioco. Una sezione è riservata alla storia della Torre Canai. Nel sito circostante la Torre sono agevolmente percorribili dei sentieri-natura (con indicazioni delle principali specie vegetazionali presenti); in prospettiva è prevista la realizzazione di un vero e proprio orto botanico delle specie costiere.
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Torre Cannai
Strada Comunale Coaquaddus
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In un incantevole promontorio roccioso, nella costa sud-orientale dell'isola di Sant'Antioco (CA), si erge la Torre Canai, costruita nel 1757 e recentemente restaurata. Dal 1994, grazie all'impegno dell'Associazione Italia Nostra, la Torre è stata restituita alla fruizione collettiva. La Torre ospita una Mostra fotografica e cartografica sugli aspetti naturalistici e culturali dell’isola di Sant’Antioco. Una sezione è riservata alla storia della Torre Canai. Nel sito circostante la Torre sono agevolmente percorribili dei sentieri-natura (con indicazioni delle principali specie vegetazionali presenti); in prospettiva è prevista la realizzazione di un vero e proprio orto botanico delle specie costiere.
Al navigatore curioso di storia, archeologia e bellezze naturali non deve sfuggire l'opportunità di visitare l'isola di Sant'Antioco e, in particolare, il centro urbano dell'omonima cittadina. Ogni angolo del suo territorio è testimone della millenaria presenza dell'uomo che, nel tempo, ha lasciato i segni del suo passaggio: menhirs, domus de Janas, tombe di giganti, una trentina di nuraghi e un villaggio nuragico, costituiscono la memoria delle prime civiltà che l'hanno popolata. Il tophet, la necropoli, l'acropoli e numerosi manufatti custoditi nel museo archeologico rimandano alla fiorente civiltà dei Fenici. Così come il tracciato viario dell'attuale insediamento, sa Presonedda e la fontana di is Solus, il vecchio ponte e importanti reperti rimandano a quella dei Romani. La cristianità ha trovato una significativa espressione nelle catacombe (III secolo) e nella basilica (impianto originario del V secolo, ampliamenti XII secolo) intitolata a Sant'Antioco, eretta sulla cripta in cui fu rinvenuta la tomba del Santo. Al periodo sabaudo risalgono la Torre Canai (ubicata su un suggestivo promontorio della costa sud-orientale dell'isola), il forte su Pisu (felice punto panoramico dal quale si può osservare l'abitato di Sant'Antioco e la laguna) e la torre di Calasetta (che domina il centro urbano dell'altro comune presente nell'isola). Orario: aperto tutti i giorni dalle 09 alle 19 www.comune.santantioco.ca.it/museo/museo.html
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Museo Archeologico "Ferruccio Barreca" - MAB
Via Sabatino Moscati
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Al navigatore curioso di storia, archeologia e bellezze naturali non deve sfuggire l'opportunità di visitare l'isola di Sant'Antioco e, in particolare, il centro urbano dell'omonima cittadina. Ogni angolo del suo territorio è testimone della millenaria presenza dell'uomo che, nel tempo, ha lasciato i segni del suo passaggio: menhirs, domus de Janas, tombe di giganti, una trentina di nuraghi e un villaggio nuragico, costituiscono la memoria delle prime civiltà che l'hanno popolata. Il tophet, la necropoli, l'acropoli e numerosi manufatti custoditi nel museo archeologico rimandano alla fiorente civiltà dei Fenici. Così come il tracciato viario dell'attuale insediamento, sa Presonedda e la fontana di is Solus, il vecchio ponte e importanti reperti rimandano a quella dei Romani. La cristianità ha trovato una significativa espressione nelle catacombe (III secolo) e nella basilica (impianto originario del V secolo, ampliamenti XII secolo) intitolata a Sant'Antioco, eretta sulla cripta in cui fu rinvenuta la tomba del Santo. Al periodo sabaudo risalgono la Torre Canai (ubicata su un suggestivo promontorio della costa sud-orientale dell'isola), il forte su Pisu (felice punto panoramico dal quale si può osservare l'abitato di Sant'Antioco e la laguna) e la torre di Calasetta (che domina il centro urbano dell'altro comune presente nell'isola). Orario: aperto tutti i giorni dalle 09 alle 19 www.comune.santantioco.ca.it/museo/museo.html

Archeologia Industriale

La visita a uno dei siti inseriti nel “Parco Geominerario Sardegna” (riconosciuto dall’ dall’UNESCO di rilevante valore scientifico e storico), rappresenta un itinerario insolito da proporre ad un navigatore ma certamente appagante sotto l’aspetto storico e antropico oltre che particolarmente interessante sotto l’aspetto paesaggistico. Porto Flavia costituisce un’opera di ingegneria mineraria avvenieristica realizzata in un promontorio nei pressi di Nebida oltre 80 anni fa e rimasta in funzione per una ventina d’anni. La struttura, formata da un insieme di gallerie, binari, silos e nastri trasportatori, consentiva il carico sui mercantili del minerale estratto nelle vicine miniere utilizzando tecniche di avanguardia con notevole riduzione di costi e tempi. Porto Flavia rappresenta una significativa testimonianza di archeologia industriale ed è stata recentemente aperta al pubblico dopo decenni dalla sua dismissione. Se ne consiglia la visita anche per la bellezza del paesaggio (scoglio di Pan di Zucchero) che si può ammirare dal suo “belvedere” affacciato sul mare, all’estremità di una interessante galleria. L’area è ricca inoltre di molte altre testimonianze di archeologia industriale (Laveria Lamarmora, Galleria Henry, Pozzo Sella etc…) che meritano una sosta di almeno qualche ora.
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Porto Flavia
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La visita a uno dei siti inseriti nel “Parco Geominerario Sardegna” (riconosciuto dall’ dall’UNESCO di rilevante valore scientifico e storico), rappresenta un itinerario insolito da proporre ad un navigatore ma certamente appagante sotto l’aspetto storico e antropico oltre che particolarmente interessante sotto l’aspetto paesaggistico. Porto Flavia costituisce un’opera di ingegneria mineraria avvenieristica realizzata in un promontorio nei pressi di Nebida oltre 80 anni fa e rimasta in funzione per una ventina d’anni. La struttura, formata da un insieme di gallerie, binari, silos e nastri trasportatori, consentiva il carico sui mercantili del minerale estratto nelle vicine miniere utilizzando tecniche di avanguardia con notevole riduzione di costi e tempi. Porto Flavia rappresenta una significativa testimonianza di archeologia industriale ed è stata recentemente aperta al pubblico dopo decenni dalla sua dismissione. Se ne consiglia la visita anche per la bellezza del paesaggio (scoglio di Pan di Zucchero) che si può ammirare dal suo “belvedere” affacciato sul mare, all’estremità di una interessante galleria. L’area è ricca inoltre di molte altre testimonianze di archeologia industriale (Laveria Lamarmora, Galleria Henry, Pozzo Sella etc…) che meritano una sosta di almeno qualche ora.

Mare

Tra i fatti curiosi nei quali ci si imbatte “navigando” per le regioni italiane uno è rappresentato dalla presenza, in una piccola isola qual è Sant’Antioco, di due comunità assai differenti per origini, tradizioni e lingua. A soli 9 km dalla cittadina di Sant’Antioco si trova il comune di Calasetta, piccolo centro urbano di impianto piemontese, concepito e realizzato nella seconda metà del ‘700. Ubicata nella parte nord-occidentale dell’isola, Calasetta è stata popolata da famiglie di origine ligure residenti a Tabarca (isola tunisina) e di origine piemontese. A differenza della popolazione del comune di Sant’Antioco, di origine e tradizioni sarde, quella di Calasetta conserva gelosamente le proprie tradizioni liguri, in particolare il dialetto. Di Calasetta si segnalano il regolare tessuto viario di origine piemontese, la torre sabauda che domina il centro urbano, le spiagge e le peculiari tradizioni gastronomiche.
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Calasetta
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Tra i fatti curiosi nei quali ci si imbatte “navigando” per le regioni italiane uno è rappresentato dalla presenza, in una piccola isola qual è Sant’Antioco, di due comunità assai differenti per origini, tradizioni e lingua. A soli 9 km dalla cittadina di Sant’Antioco si trova il comune di Calasetta, piccolo centro urbano di impianto piemontese, concepito e realizzato nella seconda metà del ‘700. Ubicata nella parte nord-occidentale dell’isola, Calasetta è stata popolata da famiglie di origine ligure residenti a Tabarca (isola tunisina) e di origine piemontese. A differenza della popolazione del comune di Sant’Antioco, di origine e tradizioni sarde, quella di Calasetta conserva gelosamente le proprie tradizioni liguri, in particolare il dialetto. Di Calasetta si segnalano il regolare tessuto viario di origine piemontese, la torre sabauda che domina il centro urbano, le spiagge e le peculiari tradizioni gastronomiche.
Chi approda a Sant’Antioco non può mancare di visitare le zone umide e gli stagni dell’isola. Essi costituiscono un importante ecosistema che merita di essere “scoperto” soprattutto da chi ha interessi naturalistici e paesaggistici. Vasta è l’estensione dell’area, numerose le specie avifaunistiche presenti e interessanti gli elementi floristico-vegetazionali. L’istmo che unisce Sant’Antioco all’isola madre delimita, da una parte, l’omonima laguna e, dall’altra, lo stagno di Santa Caterina (con i suoi isolotti) e le Saline. Altri stagni sono quelli di “Is Pruinis” (a sud del porto commerciale) e quelli settentrionali di “Cirdu” e “Cussorgia”. Fenicotteri, cormorani, volpoche, gabbiani (rosei, comuni, reali), aironi (cenerini e bianchi), avocette, cavalieri d’Italia e molte altre specie faunistiche popolano questi siti. Oltre alle più frequenti specie floristiche, comuni a molte zone umide, si segnalano poi alcune presenze peculiari come la salicornia strobilacea, rarità botanica che ha consentito di individuare l’area “Sito di Importanza Comunitaria”. Recentemente per queste zone umide è stata proposta dal Comune di Sant’Antioco l’istituzione di un’area marina protetta.
Salina di Sant’Antioco – Atisale SpA
Chi approda a Sant’Antioco non può mancare di visitare le zone umide e gli stagni dell’isola. Essi costituiscono un importante ecosistema che merita di essere “scoperto” soprattutto da chi ha interessi naturalistici e paesaggistici. Vasta è l’estensione dell’area, numerose le specie avifaunistiche presenti e interessanti gli elementi floristico-vegetazionali. L’istmo che unisce Sant’Antioco all’isola madre delimita, da una parte, l’omonima laguna e, dall’altra, lo stagno di Santa Caterina (con i suoi isolotti) e le Saline. Altri stagni sono quelli di “Is Pruinis” (a sud del porto commerciale) e quelli settentrionali di “Cirdu” e “Cussorgia”. Fenicotteri, cormorani, volpoche, gabbiani (rosei, comuni, reali), aironi (cenerini e bianchi), avocette, cavalieri d’Italia e molte altre specie faunistiche popolano questi siti. Oltre alle più frequenti specie floristiche, comuni a molte zone umide, si segnalano poi alcune presenze peculiari come la salicornia strobilacea, rarità botanica che ha consentito di individuare l’area “Sito di Importanza Comunitaria”. Recentemente per queste zone umide è stata proposta dal Comune di Sant’Antioco l’istituzione di un’area marina protetta.