La guida di Cristina

Cristina
La guida di Cristina

Visite turistiche

Pantelleria è un’isola dell’Italia situata nel Mar Mediterraneo, in Sicilia, è un Comune in provincia di Trapani con 7759 abitanti. Si trova al centro del Canale di Sicilia, non lontana dalle coste della Tunisia, ed è la più grande della regione con una superficie di 83 km². Si trova a 120 chilometri dalla Sicilia e a 70 dalla costa tunisina, la cui costa è visibile a occhio nudo. L’isola è divisa in contrade: Balata dei Turchi, Benicuvedi, Benidisè, Benikulà, Beniminnardo, Beccimursà, Benimingallo, Begeber, Bue Marino, Bukkuram, Cimillia, Conitro, Dakalè, Farkhikhalà, Firisciakki, Fram, Gelfiser, Gelkhamar, Gadir, Ghirlanda, Khaddiuggia, Khafaro, Khaffefi, Khaggiàr, Khandakhi, Khamma, Khania, Karebi, Kharuscia, Khassà, Khattbuali, Khazen, Khufirà, Kuttinar, Maggiuluvedi, Margana, Martingana, Masira, Midiki, Misilli, Monastero, Mueggen, Mugna, Muncilibrisi, Mursia, Naubicibbib, Nikà, Praie, Rakhali, Rukia, Salibi, Sataria, Scauri, Scirafi, Sciuvechi, Sibà, Sillumi, Suvaki, Tikhirrikhi, Tracino, Triqbabini, Triqbonsulton, Triqnakhalè, Zighidì, Ziton, Zinedi, Zubebi. Il suo territorio è di origine vulcanica e presenta per questo acque calde e fumare che dimostrano il persistere dell'attività del vulcano. L'isola raggiunge un'altitudine di 836 m sul livello del mare con la Montagna Grande. Il porto dell'isola permette il collegamento regolare con i porti di Trapani e Mazara del Vallo. Pantelleria è dotata di un aereoporto ed è collegata all‘Italia continentale con voli di linea. Il clima è di tipo mediterraneo caldo, temperato da venti marini che soffiano impetuosi in ogni stagione, tra i quali prevalgono scirocco e maestrale. Famose tra le sue culture: l’uva zibibbo (da cui si ricava il famoso Passito di Pantelleria) ed i capperi.
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria è un’isola dell’Italia situata nel Mar Mediterraneo, in Sicilia, è un Comune in provincia di Trapani con 7759 abitanti. Si trova al centro del Canale di Sicilia, non lontana dalle coste della Tunisia, ed è la più grande della regione con una superficie di 83 km². Si trova a 120 chilometri dalla Sicilia e a 70 dalla costa tunisina, la cui costa è visibile a occhio nudo. L’isola è divisa in contrade: Balata dei Turchi, Benicuvedi, Benidisè, Benikulà, Beniminnardo, Beccimursà, Benimingallo, Begeber, Bue Marino, Bukkuram, Cimillia, Conitro, Dakalè, Farkhikhalà, Firisciakki, Fram, Gelfiser, Gelkhamar, Gadir, Ghirlanda, Khaddiuggia, Khafaro, Khaffefi, Khaggiàr, Khandakhi, Khamma, Khania, Karebi, Kharuscia, Khassà, Khattbuali, Khazen, Khufirà, Kuttinar, Maggiuluvedi, Margana, Martingana, Masira, Midiki, Misilli, Monastero, Mueggen, Mugna, Muncilibrisi, Mursia, Naubicibbib, Nikà, Praie, Rakhali, Rukia, Salibi, Sataria, Scauri, Scirafi, Sciuvechi, Sibà, Sillumi, Suvaki, Tikhirrikhi, Tracino, Triqbabini, Triqbonsulton, Triqnakhalè, Zighidì, Ziton, Zinedi, Zubebi. Il suo territorio è di origine vulcanica e presenta per questo acque calde e fumare che dimostrano il persistere dell'attività del vulcano. L'isola raggiunge un'altitudine di 836 m sul livello del mare con la Montagna Grande. Il porto dell'isola permette il collegamento regolare con i porti di Trapani e Mazara del Vallo. Pantelleria è dotata di un aereoporto ed è collegata all‘Italia continentale con voli di linea. Il clima è di tipo mediterraneo caldo, temperato da venti marini che soffiano impetuosi in ogni stagione, tra i quali prevalgono scirocco e maestrale. Famose tra le sue culture: l’uva zibibbo (da cui si ricava il famoso Passito di Pantelleria) ed i capperi.
IL DAMMUSO PANTESCO Con il termine dammuso (mutato dal siciliano dammusu che vuol dire "volta" o "intradosso") si indicano due strutture architettoniche tipicamente siciliane: la casa storica dei Monti Iblei costituita da una grotta naturale ampliata nei secoli e la casa tradizionale dell'isola di Pantelleria. Il tipico dammuso dell‘isola di Pantelleria è di origini incerte, ma probabilmente remote. Gli esemplari più semplici sono costruzioni in pietra lavica locale, murata a secco con duplice paramento di pietre sbozzate a spacco e mura di notevole spessore. La pianta è generalmente quadrangolare ed è sormontata da una copertura a cupola o più raramente a botte, imbiancata a calce e usata per la raccolta delle acque piovane che alimentano le cisterne. Caratteristici elementi di arredo architettonico del dammuso pantesco sono la casena (nicchia nelle pareti), la ducchena (banchina in pietra addossata alle pareti), la pinnata (tettoia con travature in legno e copertura di canne) e il passiaturi (sorta di corridoio scoperto per il collegamento di ambienti diversi). Quello a destra è l’unico dammuso costruito su due piani nell’isola in zona Cimillia.
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria
15 lokal ang nagrerekomenda
IL DAMMUSO PANTESCO Con il termine dammuso (mutato dal siciliano dammusu che vuol dire "volta" o "intradosso") si indicano due strutture architettoniche tipicamente siciliane: la casa storica dei Monti Iblei costituita da una grotta naturale ampliata nei secoli e la casa tradizionale dell'isola di Pantelleria. Il tipico dammuso dell‘isola di Pantelleria è di origini incerte, ma probabilmente remote. Gli esemplari più semplici sono costruzioni in pietra lavica locale, murata a secco con duplice paramento di pietre sbozzate a spacco e mura di notevole spessore. La pianta è generalmente quadrangolare ed è sormontata da una copertura a cupola o più raramente a botte, imbiancata a calce e usata per la raccolta delle acque piovane che alimentano le cisterne. Caratteristici elementi di arredo architettonico del dammuso pantesco sono la casena (nicchia nelle pareti), la ducchena (banchina in pietra addossata alle pareti), la pinnata (tettoia con travature in legno e copertura di canne) e il passiaturi (sorta di corridoio scoperto per il collegamento di ambienti diversi). Quello a destra è l’unico dammuso costruito su due piani nell’isola in zona Cimillia.
SCAURI E LA GROTTA DI SATARIA Sita sul lato ovest dell’isola rappresenta la seconda contrada più grande dopo Pantelleria Centro da cui dista circa 8 Km. La contrada gode della presenza dell’unico cinema dell’isola, di una farmacia e diversi negozi alimentari oltre al porto che rappresenta per dimensioni e importanza il secondo porto dell’isola. La chiesa della contrada dedicata a S. Gaetano da Thiene si trova posizionata sulla piazzetta omonima. Il centro storico di Scauri con i suoi palazzetti a cupola tipici dell’architettura pantesca prebellica e i suoi colori pastello è stato scelto nel 2015 dal regista Luca Guadagnino per girare le scene più rappresentative del film a Bigger Splash. A fare da protagonista fra tutte le scene del film vi è senz’altro la processione di S.Gaetano che si svolge ogni 7 Agosto lungo le strade della contrada di Scauri.  La zona balneare è caratterizzata sia da luoghi di facile accesso come lo Scalo della Vela sia da luoghi con discese più impervie. La zona di Balata dei Turchi infatti nonostante l’apparentemente lungo e tortuoso percorso di accesso rimane una tra le zone più spettacolari per fare snorkeling e rilassarsi al sole circondati da un panorama mozzafiato. Vicino a Scauri c’è la grotta di SATARIA, molto grande e suggestiva che affonda la sua storia nella leggenda. Pare che fosse questa la grotta dove Ulisse incontrò la Dea Calipso. Famosa per le sue sorgerti di acqua termale. La volta della grotta è formata da pietra pomice, mentre la pavimentazione è fatta di mattoni. Il suo nome, deriva dal greco, vuol dire “salute”. Le sue acque termali erano famose fin dall’antichità come cura per dolori reumatici e artriti. L’acqua raggiunge i 40° e viene fatta confluire in due vasche, una delle quali comunicante col mare.
8 lokal ang nagrerekomenda
Scauri
8 lokal ang nagrerekomenda
SCAURI E LA GROTTA DI SATARIA Sita sul lato ovest dell’isola rappresenta la seconda contrada più grande dopo Pantelleria Centro da cui dista circa 8 Km. La contrada gode della presenza dell’unico cinema dell’isola, di una farmacia e diversi negozi alimentari oltre al porto che rappresenta per dimensioni e importanza il secondo porto dell’isola. La chiesa della contrada dedicata a S. Gaetano da Thiene si trova posizionata sulla piazzetta omonima. Il centro storico di Scauri con i suoi palazzetti a cupola tipici dell’architettura pantesca prebellica e i suoi colori pastello è stato scelto nel 2015 dal regista Luca Guadagnino per girare le scene più rappresentative del film a Bigger Splash. A fare da protagonista fra tutte le scene del film vi è senz’altro la processione di S.Gaetano che si svolge ogni 7 Agosto lungo le strade della contrada di Scauri.  La zona balneare è caratterizzata sia da luoghi di facile accesso come lo Scalo della Vela sia da luoghi con discese più impervie. La zona di Balata dei Turchi infatti nonostante l’apparentemente lungo e tortuoso percorso di accesso rimane una tra le zone più spettacolari per fare snorkeling e rilassarsi al sole circondati da un panorama mozzafiato. Vicino a Scauri c’è la grotta di SATARIA, molto grande e suggestiva che affonda la sua storia nella leggenda. Pare che fosse questa la grotta dove Ulisse incontrò la Dea Calipso. Famosa per le sue sorgerti di acqua termale. La volta della grotta è formata da pietra pomice, mentre la pavimentazione è fatta di mattoni. Il suo nome, deriva dal greco, vuol dire “salute”. Le sue acque termali erano famose fin dall’antichità come cura per dolori reumatici e artriti. L’acqua raggiunge i 40° e viene fatta confluire in due vasche, una delle quali comunicante col mare.
GADIR E LE SUE ACQUE TERMALI Gadir, dall’arabo “conca d’aqua”, è un piccolo villaggio sul mare: il porticciolo, a riparo dai venti di Maestrale, presenta delle vasche termali scavate nella roccia. Anche Giorgio Armani ha una villa a Gadir in cui trascorre le vacanze estive. L’acqua, nelle vasche, ha una temperatura che oscilla fra i 40 e i 60 gradi e contiene sali minerali di provata efficacia terapeutica.
7 lokal ang nagrerekomenda
Gadir
7 lokal ang nagrerekomenda
GADIR E LE SUE ACQUE TERMALI Gadir, dall’arabo “conca d’aqua”, è un piccolo villaggio sul mare: il porticciolo, a riparo dai venti di Maestrale, presenta delle vasche termali scavate nella roccia. Anche Giorgio Armani ha una villa a Gadir in cui trascorre le vacanze estive. L’acqua, nelle vasche, ha una temperatura che oscilla fra i 40 e i 60 gradi e contiene sali minerali di provata efficacia terapeutica.
LAGO DELLE ONDINE Caratteristico laghetto di acqua salata, alimentato dal mare che durante le mareggiate sale infrangendosi sulle scogliera. E’ raggiungibile sia via mare che via terra da Località Punta Spadillo. Il laghetto non è molto profondo, al contrario del tratto di mare antistante caratterizzato anche da correnti molto forti.
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria
15 lokal ang nagrerekomenda
LAGO DELLE ONDINE Caratteristico laghetto di acqua salata, alimentato dal mare che durante le mareggiate sale infrangendosi sulle scogliera. E’ raggiungibile sia via mare che via terra da Località Punta Spadillo. Il laghetto non è molto profondo, al contrario del tratto di mare antistante caratterizzato anche da correnti molto forti.
ARCO DELL’ELEFANTE L’Arco dell’Elefante chiude a est la grandiosa scogliera dell’insenatura di Cala Levante, segnata all’altro estremo dal Faraglione di Tracino. Il promontorio raffigura il dorso e la testa di un elefante nell’atto di girarsi verso sinistra, mentre immerge la proboscide nel mare, formando un enorme arco. È quasi l’emblema della sete millenaria dell’isola.
20 lokal ang nagrerekomenda
Arco dell'Elefante
20 lokal ang nagrerekomenda
ARCO DELL’ELEFANTE L’Arco dell’Elefante chiude a est la grandiosa scogliera dell’insenatura di Cala Levante, segnata all’altro estremo dal Faraglione di Tracino. Il promontorio raffigura il dorso e la testa di un elefante nell’atto di girarsi verso sinistra, mentre immerge la proboscide nel mare, formando un enorme arco. È quasi l’emblema della sete millenaria dell’isola.
LAGO SPECCHIO DI VENERE Il lago detto Specchio di Venere è un piccolo bacino lacustre alimentato da acque termali che si trova nella parte nord di Pantelleria, all’interno dell’estremo lembo della Riserva Naturale Orientata che occupa la maggior parte dell’estensione dell’isola. Di forma all’incirca ovale, si estende per meno di un chilometro in lunghezza e poco più di mezzo in larghezza con un perimetro di circa 1,8 km e si è formato dal raccogliersi delle acque all’interno di una depressione calderica, cioè formata dalla precedente presenza di una caldera vulcanica. Profondo al massimo 12 metri, il lago vanta la presenza di sorgenti di acqua iper-termale che sgorga ad una temperatura compresa fra 50 e 60 gradi . La presenza di alghe termofile, ossia resistenti alle elevate temperature sorgive dell’acqua termale, è fondamentale per la formazione del pregiato fango naturale di colore nero-verdastro che, grazie alla sua intensa concentrazione di zolfo viene spalmata sulla pelle dai turisti per fini estetici (scrub naturale).
30 lokal ang nagrerekomenda
Lago di Venere
30 lokal ang nagrerekomenda
LAGO SPECCHIO DI VENERE Il lago detto Specchio di Venere è un piccolo bacino lacustre alimentato da acque termali che si trova nella parte nord di Pantelleria, all’interno dell’estremo lembo della Riserva Naturale Orientata che occupa la maggior parte dell’estensione dell’isola. Di forma all’incirca ovale, si estende per meno di un chilometro in lunghezza e poco più di mezzo in larghezza con un perimetro di circa 1,8 km e si è formato dal raccogliersi delle acque all’interno di una depressione calderica, cioè formata dalla precedente presenza di una caldera vulcanica. Profondo al massimo 12 metri, il lago vanta la presenza di sorgenti di acqua iper-termale che sgorga ad una temperatura compresa fra 50 e 60 gradi . La presenza di alghe termofile, ossia resistenti alle elevate temperature sorgive dell’acqua termale, è fondamentale per la formazione del pregiato fango naturale di colore nero-verdastro che, grazie alla sua intensa concentrazione di zolfo viene spalmata sulla pelle dai turisti per fini estetici (scrub naturale).
PIANA DELLA GHIRLANDA E PIANA DI MONASTERO Al centro dell’isola di Pantelleria si trovano Piana della Ghirlanda e Piana di Monastero, un paesaggio dominato da distese di vigneti coltivati ad alberello racchiusi in terrazzamenti di muretti a secco. Principali culture dell’isola sono infatti l’uva Zibibbo, i capperi e l’ulivo, tre gioielli dell’isola e dell’Italia intera. L’arte dei muretti a secco che segnano gran parte dei panorami siciliani più caratteristici è stata inserita nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità in quanto i manufatti rappresentano “una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura”.Al centro dell’isola di Pantelleria, un paesaggio dominato da distese di vigneti coltivati ad alberello racchiusi in terrazzamenti di muretti a secco. Costituiscono un elemento caratterizzante del paesaggio pantesco, sono frutto dell’arte pantesca dei contadini e della loro fatica secolare. Sono costruiti senza alcun tipo di malta, soltanto con pietre non lavorate, sistemate e concatenate in doppia fila, a contatto o, se di maggiore spessore, con un’intercapedine riempita di pietrame minuto. I muretti costruiti con la grande quantità di pietrame raccolta per la bonifica del terreno agricolo, costituiscono il perimetro di confine e di contenimento dei terreni, quasi sempre terrazzati a causa delle pendenze e dei dislivelli del suolo. Sono presenti in tutta l’isola e la caratterizzano con il loro inconfondibile tracciato.I muretti a secco che disegnano i suggestivi scenari di alcune delle località più affascinanti d'Italia rappresentano, inoltre, un elemento di estrema rilevanza naturalistica e paesaggistica. Oltre a prevenire, infatti, fenomeni come le slavine, le alluvioni e le valanghe, sono anche un ottimo alleato nel contrastare l'erosione e la desertificazione delle terre, oltre a migliorare la biodiversità e a creare migliori condizioni microclimatiche per l'agricoltura. Oltre ad essere un'opera funzionale per l'uomo, dunque, sono un vero e proprio toccasana anche per l'ambiente in cui sono stati, nel tempo, edificati pietra dopo pietra.
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria
15 lokal ang nagrerekomenda
PIANA DELLA GHIRLANDA E PIANA DI MONASTERO Al centro dell’isola di Pantelleria si trovano Piana della Ghirlanda e Piana di Monastero, un paesaggio dominato da distese di vigneti coltivati ad alberello racchiusi in terrazzamenti di muretti a secco. Principali culture dell’isola sono infatti l’uva Zibibbo, i capperi e l’ulivo, tre gioielli dell’isola e dell’Italia intera. L’arte dei muretti a secco che segnano gran parte dei panorami siciliani più caratteristici è stata inserita nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità in quanto i manufatti rappresentano “una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura”.Al centro dell’isola di Pantelleria, un paesaggio dominato da distese di vigneti coltivati ad alberello racchiusi in terrazzamenti di muretti a secco. Costituiscono un elemento caratterizzante del paesaggio pantesco, sono frutto dell’arte pantesca dei contadini e della loro fatica secolare. Sono costruiti senza alcun tipo di malta, soltanto con pietre non lavorate, sistemate e concatenate in doppia fila, a contatto o, se di maggiore spessore, con un’intercapedine riempita di pietrame minuto. I muretti costruiti con la grande quantità di pietrame raccolta per la bonifica del terreno agricolo, costituiscono il perimetro di confine e di contenimento dei terreni, quasi sempre terrazzati a causa delle pendenze e dei dislivelli del suolo. Sono presenti in tutta l’isola e la caratterizzano con il loro inconfondibile tracciato.I muretti a secco che disegnano i suggestivi scenari di alcune delle località più affascinanti d'Italia rappresentano, inoltre, un elemento di estrema rilevanza naturalistica e paesaggistica. Oltre a prevenire, infatti, fenomeni come le slavine, le alluvioni e le valanghe, sono anche un ottimo alleato nel contrastare l'erosione e la desertificazione delle terre, oltre a migliorare la biodiversità e a creare migliori condizioni microclimatiche per l'agricoltura. Oltre ad essere un'opera funzionale per l'uomo, dunque, sono un vero e proprio toccasana anche per l'ambiente in cui sono stati, nel tempo, edificati pietra dopo pietra.
BAGNO ASCIUTTO – GROTTA DI BENIKULA’   La Grotta di Benikulà, conosciuta anche come bagno asciutto, si può considerare una vera e propria sauna naturale. Composta da due vani: una parte esterna, composta da sedili in pietra con ampia vista sulla piana del Monastero e la parte interna della grotta nella quale, attraverso una spaccatura nella roccia, fuoriesce vapore acqueo ad intermittenza, ad una temperatura di circa 40 gradi. I vapori sono stati analizzati dall’Università di Palermo e ne sono stati provati gli effetti curativi.
6 lokal ang nagrerekomenda
Bagno Asciutto Grotta Benikulá
6 lokal ang nagrerekomenda
BAGNO ASCIUTTO – GROTTA DI BENIKULA’   La Grotta di Benikulà, conosciuta anche come bagno asciutto, si può considerare una vera e propria sauna naturale. Composta da due vani: una parte esterna, composta da sedili in pietra con ampia vista sulla piana del Monastero e la parte interna della grotta nella quale, attraverso una spaccatura nella roccia, fuoriesce vapore acqueo ad intermittenza, ad una temperatura di circa 40 gradi. I vapori sono stati analizzati dall’Università di Palermo e ne sono stati provati gli effetti curativi.
MONTAGNA GRANDE   La Montagna Grande raggiunge un’altezza di mt 836. Lassù sono possibili passeggiate lungo i sentieri che si inoltrano nella macchia mediterranea. Tutta la superficie della Montagna grande è inserita nella Riserva Naturale Orientata di Pantelleria la cui istituzione ha permesso la catalogazione e la segnalazione in loco di una serie di antichi sentieri, percorribili a piedi, che conducono alla scoperta di un ambiente dell’entroterra davvero unico rispetto a tutte le altre isole del Mediterraneo. Si attraversano boschi di lecci e pini marittimi, la foresta con arbusti di erica e ginestra selvatica, ricca dei profumi delle essenze selvatiche, quali rosmarino, origano, finocchio e menta. Il perimetro di questo cono vulcanico è disseminato di piccole Favare, il suo orientamento nord/est permette di vedere la costa della Sicilia nelle giornate di orizzonte libero da nebbia.
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria
15 lokal ang nagrerekomenda
MONTAGNA GRANDE   La Montagna Grande raggiunge un’altezza di mt 836. Lassù sono possibili passeggiate lungo i sentieri che si inoltrano nella macchia mediterranea. Tutta la superficie della Montagna grande è inserita nella Riserva Naturale Orientata di Pantelleria la cui istituzione ha permesso la catalogazione e la segnalazione in loco di una serie di antichi sentieri, percorribili a piedi, che conducono alla scoperta di un ambiente dell’entroterra davvero unico rispetto a tutte le altre isole del Mediterraneo. Si attraversano boschi di lecci e pini marittimi, la foresta con arbusti di erica e ginestra selvatica, ricca dei profumi delle essenze selvatiche, quali rosmarino, origano, finocchio e menta. Il perimetro di questo cono vulcanico è disseminato di piccole Favare, il suo orientamento nord/est permette di vedere la costa della Sicilia nelle giornate di orizzonte libero da nebbia.
GROTTA DEI BRIGANTI Nella pittoresca cornice del Miliàk (sul crinale della Montagna Grande), si sono svolte le avventure di 16 ribelli che per 3 anni sfuggirono alla cattura, per capitolare, grazie a una soffiata, innanzi alla grotta poi a loro intitolata: la Grotta dei Briganti, tra dirupi e lecci secolari. L'accesso alla grotta non è semplice, ci sono delle corde per evitare di scivolare sulla pietra inclinata, la grotta e totalmente buia ed è bene avere una torcia elettrica. Dislivello totale salita 100 m
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria
15 lokal ang nagrerekomenda
GROTTA DEI BRIGANTI Nella pittoresca cornice del Miliàk (sul crinale della Montagna Grande), si sono svolte le avventure di 16 ribelli che per 3 anni sfuggirono alla cattura, per capitolare, grazie a una soffiata, innanzi alla grotta poi a loro intitolata: la Grotta dei Briganti, tra dirupi e lecci secolari. L'accesso alla grotta non è semplice, ci sono delle corde per evitare di scivolare sulla pietra inclinata, la grotta e totalmente buia ed è bene avere una torcia elettrica. Dislivello totale salita 100 m
PARCO ARCHEOLOGICO DEI SESI – PUNTA FRAM I Sesi, termine che in pantesco definisce un qualunque mucchio di pietre, sono delle costruzioni presenti nelle contrade di Cimillia e Mursia. Sono eccezionali megaliti costruiti 5000 anni fa da un popolo proveniente, forse, dall’Africa settentrionale.. Grazie alla spedizione archeologica guidata da Paolo Orsione verso la fine del 1800 si è potuto stabilire con certezza che si tratta di monumenti sepolcrali; infatti  all’interno furono ritrovati numerosi inumati con il rispettivo corredo funerario. I Sesi sono quindi costruzioni megalitiche, simili ai Nuraghi sardi. Sono strutture a tronco di cono, a pianta ellittica o circolare, ad ogni giro di posa fu realizzato per la costruzione un camminamento che permettesse il passaggio dei blocchi via via che si procedeva in altezza, sormontati spesso da una cupola conica, il che ha valso ad essi il soprannome di “cupole funerarie”. Venivano eretti fuori delle mura del villaggio, non su alture, ma su aree più piane. IL  SESE GRANDE Dei numerosi sesi fino a noi pervenuti, solo uno è rimasto integro: il Sese Grande o Sese del Re, così chiamato poiché destinato alla famiglia dominante del villaggio. La sua altezza è 5,58 metri circa e la sua pianta è un’ellisse, i cui assi misurano uno più di 10 metri e l’altro circa 20. È formato da dodici celle, tutte situate al centro della costruzione, e da dodici corridoi, lunghi fino a 7 metri, che conducono verso il centro terminando in una cella, e da undici ingressi. All’interno delle celle sono stati rinvenuti quattro sarcofagi e vario vasellame che fungeva da corredo funerario. Dopo la sepoltura dei cadaveri, l’intera costruzione veniva murata. I restanti monumenti, che attendono anch’essi di essere ristrutturati, si dividono, a seconda delle dimensioni, in Sesi Maggiori e Sesi Minori. Ogni Sese può avere diversi ingressi (da due ad undici), alti non più di un metro circa, numerosi corridoi o gallerie anguste che conducono alle celle rotondeggianti. Le loro dimensioni variano da Sese a Sese, ma in genere non superano il metro e cinquanta d’altezza. I defunti venivano sepolti in posizione fetale, con la testa rivolta a ponente verso l’interno ed i piedi verso l’uscita della galleria. IL SESE “DI FRESCO” La necropoli dei Sesi si estendeva anche oltre i limiti della colata di Gelkamar, dove si trova la sua massima concentrazione. Recenti indagini hanno infatti verificato l’esistenza dei Sesi più a nord dove, nei pressi dell’hotel Cossyra, ne è stato scavato uno che ha fornito un ricco corredo funerario, dotato di vasi ed ornamenti personali. Il sese “Di Fresco”, situato entro il recinto dell’Hotel Cossyra, è stato scavato dalla Soprintendenza di Trapani alla fine degli anni Novanta. Contiene quattro celle funerarie, di cui una, la n. 4, rinvenuta ancora sigillata da un muro. Al suo interno vi erano resti di un inumato insieme ad un corredo funebre formato da industria litica su ossidiana, resti di ovis vel capra e una parure da mensa, rinvenuti allineati al centro della cella e composta da cinque vasi: un bacino, un’olla e tre tazzine.
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria
15 lokal ang nagrerekomenda
PARCO ARCHEOLOGICO DEI SESI – PUNTA FRAM I Sesi, termine che in pantesco definisce un qualunque mucchio di pietre, sono delle costruzioni presenti nelle contrade di Cimillia e Mursia. Sono eccezionali megaliti costruiti 5000 anni fa da un popolo proveniente, forse, dall’Africa settentrionale.. Grazie alla spedizione archeologica guidata da Paolo Orsione verso la fine del 1800 si è potuto stabilire con certezza che si tratta di monumenti sepolcrali; infatti  all’interno furono ritrovati numerosi inumati con il rispettivo corredo funerario. I Sesi sono quindi costruzioni megalitiche, simili ai Nuraghi sardi. Sono strutture a tronco di cono, a pianta ellittica o circolare, ad ogni giro di posa fu realizzato per la costruzione un camminamento che permettesse il passaggio dei blocchi via via che si procedeva in altezza, sormontati spesso da una cupola conica, il che ha valso ad essi il soprannome di “cupole funerarie”. Venivano eretti fuori delle mura del villaggio, non su alture, ma su aree più piane. IL  SESE GRANDE Dei numerosi sesi fino a noi pervenuti, solo uno è rimasto integro: il Sese Grande o Sese del Re, così chiamato poiché destinato alla famiglia dominante del villaggio. La sua altezza è 5,58 metri circa e la sua pianta è un’ellisse, i cui assi misurano uno più di 10 metri e l’altro circa 20. È formato da dodici celle, tutte situate al centro della costruzione, e da dodici corridoi, lunghi fino a 7 metri, che conducono verso il centro terminando in una cella, e da undici ingressi. All’interno delle celle sono stati rinvenuti quattro sarcofagi e vario vasellame che fungeva da corredo funerario. Dopo la sepoltura dei cadaveri, l’intera costruzione veniva murata. I restanti monumenti, che attendono anch’essi di essere ristrutturati, si dividono, a seconda delle dimensioni, in Sesi Maggiori e Sesi Minori. Ogni Sese può avere diversi ingressi (da due ad undici), alti non più di un metro circa, numerosi corridoi o gallerie anguste che conducono alle celle rotondeggianti. Le loro dimensioni variano da Sese a Sese, ma in genere non superano il metro e cinquanta d’altezza. I defunti venivano sepolti in posizione fetale, con la testa rivolta a ponente verso l’interno ed i piedi verso l’uscita della galleria. IL SESE “DI FRESCO” La necropoli dei Sesi si estendeva anche oltre i limiti della colata di Gelkamar, dove si trova la sua massima concentrazione. Recenti indagini hanno infatti verificato l’esistenza dei Sesi più a nord dove, nei pressi dell’hotel Cossyra, ne è stato scavato uno che ha fornito un ricco corredo funerario, dotato di vasi ed ornamenti personali. Il sese “Di Fresco”, situato entro il recinto dell’Hotel Cossyra, è stato scavato dalla Soprintendenza di Trapani alla fine degli anni Novanta. Contiene quattro celle funerarie, di cui una, la n. 4, rinvenuta ancora sigillata da un muro. Al suo interno vi erano resti di un inumato insieme ad un corredo funebre formato da industria litica su ossidiana, resti di ovis vel capra e una parure da mensa, rinvenuti allineati al centro della cella e composta da cinque vasi: un bacino, un’olla e tre tazzine.
CASTELLO BARBACANE Una delle strutture architettoniche più antiche attorno alla quale ruota parte della storia dell’isola di Pantelleria. Il Castello di Pantelleria, erroneamente chiamato Barbacane, è un monumento di origine medievale realizzato in pietra lavica, oggi sostanzialmente integro anche se in passato sottoposto a vari restauri. Situato in quello che è il centro dell’isola stessa, il Castello domina l’intero porto, strategica posizione per la fortezza adibita a carcere fino al 1975. Un tempo era infatti circondato interamente dalle acque del mare a e dotato di un ponte levatoio per i collegamenti con l’esterno. Originariamente costituiva un baluardo a protezione dei traffici marittimi dell’isola, rappresentando l’elemento predominante della città murata. Qui ci fu la prima operazione alleata sul suolo italiano durante la seconda guerra mondiale. L'operazione ebbe inizio il 9 maggio 1943 con un violento bombardamento alleato sull'isola di Pantelleria, la più fortificata e presidiata delle quattro.
8 lokal ang nagrerekomenda
Castello di Pantelleria
Lungomare Paolo Borsellino
8 lokal ang nagrerekomenda
CASTELLO BARBACANE Una delle strutture architettoniche più antiche attorno alla quale ruota parte della storia dell’isola di Pantelleria. Il Castello di Pantelleria, erroneamente chiamato Barbacane, è un monumento di origine medievale realizzato in pietra lavica, oggi sostanzialmente integro anche se in passato sottoposto a vari restauri. Situato in quello che è il centro dell’isola stessa, il Castello domina l’intero porto, strategica posizione per la fortezza adibita a carcere fino al 1975. Un tempo era infatti circondato interamente dalle acque del mare a e dotato di un ponte levatoio per i collegamenti con l’esterno. Originariamente costituiva un baluardo a protezione dei traffici marittimi dell’isola, rappresentando l’elemento predominante della città murata. Qui ci fu la prima operazione alleata sul suolo italiano durante la seconda guerra mondiale. L'operazione ebbe inizio il 9 maggio 1943 con un violento bombardamento alleato sull'isola di Pantelleria, la più fortificata e presidiata delle quattro.
GIARDINO PANTESCO Strutturalmente si tratta di recinti in pietra lavica murata a secco, quasi sempre a pianta circolare con un diametro di 11 metri. La loro altezza può variare da uno ad oltre tre metri, in funzione della grandezza delle piante coltivate al loro interno (quasi sempre agrumi). La struttura, priva di copertura, ha un'unica stretta apertura per accedervi e piccole aperture secondarie alla base per consentire il passaggio di acqua piovana. La sommità del muro è, inoltre, inclinata verso l'interno per catturare il maggior quantitativo di acqua possibile. Se le mura non permettono al vento di danneggiare i frutti, consentono invece di trattenere l'umidità notturna, creando all'interno del giardino un microclima assai più fresco ed umido dell'ambiente esterno circostante. Famoso è il GIARDINO PANTESCO DONNA FUGATA, generosamente donato al FAI dall’azienda vinicola Donnafugata. E’ uno dei pochi giardini ancora presenti sull’isola in buono stato di conservazione e oggi completamente restaurato. All’interno, ecco apparire un piccolo miracolo: un’unica, straordinaria e secolare pianta di arancio “Portogallo” che occupa tutto lo spazio e che può vivere e dar frutti, ricchi di semi e di succo zuccherino, grazie a un antico e ingegnoso sistema agronomico autosufficiente tramandato fino a noi che riesce a riprodurre condizioni microclimatiche capaci di soddisfare l’esigenza idrica anche in assenza di irrigazione.
15 lokal ang nagrerekomenda
Pantelleria
15 lokal ang nagrerekomenda
GIARDINO PANTESCO Strutturalmente si tratta di recinti in pietra lavica murata a secco, quasi sempre a pianta circolare con un diametro di 11 metri. La loro altezza può variare da uno ad oltre tre metri, in funzione della grandezza delle piante coltivate al loro interno (quasi sempre agrumi). La struttura, priva di copertura, ha un'unica stretta apertura per accedervi e piccole aperture secondarie alla base per consentire il passaggio di acqua piovana. La sommità del muro è, inoltre, inclinata verso l'interno per catturare il maggior quantitativo di acqua possibile. Se le mura non permettono al vento di danneggiare i frutti, consentono invece di trattenere l'umidità notturna, creando all'interno del giardino un microclima assai più fresco ed umido dell'ambiente esterno circostante. Famoso è il GIARDINO PANTESCO DONNA FUGATA, generosamente donato al FAI dall’azienda vinicola Donnafugata. E’ uno dei pochi giardini ancora presenti sull’isola in buono stato di conservazione e oggi completamente restaurato. All’interno, ecco apparire un piccolo miracolo: un’unica, straordinaria e secolare pianta di arancio “Portogallo” che occupa tutto lo spazio e che può vivere e dar frutti, ricchi di semi e di succo zuccherino, grazie a un antico e ingegnoso sistema agronomico autosufficiente tramandato fino a noi che riesce a riprodurre condizioni microclimatiche capaci di soddisfare l’esigenza idrica anche in assenza di irrigazione.

Payo sa lungsod

Paano makapaglibot

noleggiare uno scooter o un'auto

l'isola va girata tutta in lungo e in largo, passando dalle discese a mare e dalle scogliere, alla campagna, alla montagna, al lago termale, alle fumare, alla città e alle varie contrade...è un'isola tutta da scoprire