Feltre e dintorni - spunti di viaggio!

Cinzia
Feltre e dintorni - spunti di viaggio!

Percorsi naturalistici

Percorsi facili, immersi nel verde, vicino all'acqua. Adatti a tutti.
A 20 minuti di auto dall'appartamento c'è la Riserva Naturale Vincheto di Celarda, il cui nome è legato alla coltivazione nel secolo XIX dei salici da vimini (da “vinchi”, i rami flessibili della pianta). Occupa una fascia fluviale di circa 99 ettari nel Comune di Feltre in località Celarda ed è gestita dall’Arma dei Carabinieri - Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Belluno. E' una zona umida di interesse internazionale ed è riserva biogenetica di interesse europeo. Sita in zona pianeggiante a 230 metri sul livello del mare è di facile accesso agli escursionisti e ai visitatori presentando una rete di facili sentieri che attraversano tutta l’area, ove si trovano anche grandi recinti per gli animali e vasche per l'allevamento della trota marmorata destinata al ripopolamento dei corsi d'acqua delle Dolomiti. Il Vincheto di Celarda si caratterizza per la ricchezza d’acqua e la presenza di specie floristiche e faunistiche tipiche delle zone umide. Il paesaggio è caratterizzato da paludi, stagni, laghetti e risorgive incorniciati da una vegetazione lacustre. L’Abete rosso, il Pino silvestre, il Frassino, l’Ontano, il Pioppo e il Salice sono tra gli alberi più presenti; di particolare pregio floristico sono le numerose specie di orchidee spontanee presenti. Oltre agli animali allevati in cattività, tra i quali cervi e daini nella riserva vivono allo stato libero caprioli, volpi, lepri, scoiattoli, ghiri, talpe e nocciolini. L’avifauna conta una cinquantina di specie avvistate tra migranti e stanziali: dall'Airone cinerino al Germano reale, dalla Gallinella d'acqua al Martin pescatore. Nella riserva svernano e nidificano tantissimi esemplari che possono essere osservati dagli appassionati naturalisti. Nella riserva viene praticata anche l’apicoltura a scopo didattico. Periodicamente vengono organizzate attività di educazione naturalistica e visite guidate. Sono a disposizione dei visitatori anche due aree per i pic-nic mentre le aule didattiche sono accessibili durante le attività educative. All’interno della riserva è vietata l’accensione di fuochi, la raccolta di fiori, animali, piante e funghi, l’uscita dalle strade o dai sentieri, l’entrata di animali domestici anche se custoditi, l’utilizzo della bicicletta ed i ogni mezzo a motore, il disturbo o l’alimentazione degli animali selvatici o in cattività, il gioco a pallone, la balneazione, il campeggio e l’abbandono di rifiuti. All’interno della riserva non ci sono cestini: i visitatori sono pregati di riporre i rifiuti nel proprio zaino o differenziarli e gettarli negli appositi contenitori ubicati all’esterno della riserva. Ingresso gratuito. Se lo desideri puoi lasciare un'offerta.
10 lokal ang nagrerekomenda
Natural na Vincheto Celarda Reserve
Viale del Vincheto
10 lokal ang nagrerekomenda
A 20 minuti di auto dall'appartamento c'è la Riserva Naturale Vincheto di Celarda, il cui nome è legato alla coltivazione nel secolo XIX dei salici da vimini (da “vinchi”, i rami flessibili della pianta). Occupa una fascia fluviale di circa 99 ettari nel Comune di Feltre in località Celarda ed è gestita dall’Arma dei Carabinieri - Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Belluno. E' una zona umida di interesse internazionale ed è riserva biogenetica di interesse europeo. Sita in zona pianeggiante a 230 metri sul livello del mare è di facile accesso agli escursionisti e ai visitatori presentando una rete di facili sentieri che attraversano tutta l’area, ove si trovano anche grandi recinti per gli animali e vasche per l'allevamento della trota marmorata destinata al ripopolamento dei corsi d'acqua delle Dolomiti. Il Vincheto di Celarda si caratterizza per la ricchezza d’acqua e la presenza di specie floristiche e faunistiche tipiche delle zone umide. Il paesaggio è caratterizzato da paludi, stagni, laghetti e risorgive incorniciati da una vegetazione lacustre. L’Abete rosso, il Pino silvestre, il Frassino, l’Ontano, il Pioppo e il Salice sono tra gli alberi più presenti; di particolare pregio floristico sono le numerose specie di orchidee spontanee presenti. Oltre agli animali allevati in cattività, tra i quali cervi e daini nella riserva vivono allo stato libero caprioli, volpi, lepri, scoiattoli, ghiri, talpe e nocciolini. L’avifauna conta una cinquantina di specie avvistate tra migranti e stanziali: dall'Airone cinerino al Germano reale, dalla Gallinella d'acqua al Martin pescatore. Nella riserva svernano e nidificano tantissimi esemplari che possono essere osservati dagli appassionati naturalisti. Nella riserva viene praticata anche l’apicoltura a scopo didattico. Periodicamente vengono organizzate attività di educazione naturalistica e visite guidate. Sono a disposizione dei visitatori anche due aree per i pic-nic mentre le aule didattiche sono accessibili durante le attività educative. All’interno della riserva è vietata l’accensione di fuochi, la raccolta di fiori, animali, piante e funghi, l’uscita dalle strade o dai sentieri, l’entrata di animali domestici anche se custoditi, l’utilizzo della bicicletta ed i ogni mezzo a motore, il disturbo o l’alimentazione degli animali selvatici o in cattività, il gioco a pallone, la balneazione, il campeggio e l’abbandono di rifiuti. All’interno della riserva non ci sono cestini: i visitatori sono pregati di riporre i rifiuti nel proprio zaino o differenziarli e gettarli negli appositi contenitori ubicati all’esterno della riserva. Ingresso gratuito. Se lo desideri puoi lasciare un'offerta.
Percorso naturalistico dei Laghetti della Rimonta e del torrente Rimonta, che si trova a 15 minuti di auto da casa mia. L'ingresso è libero e puoi fare la passeggiata autonomamente. Il percorso è lungo 3 km. Tempi di percorrenza massimo 1 ora e 15 minuti (con sosta alle tre panchine che trovi lungo il sentiero).
Laghetti della Rimonta
Percorso naturalistico dei Laghetti della Rimonta e del torrente Rimonta, che si trova a 15 minuti di auto da casa mia. L'ingresso è libero e puoi fare la passeggiata autonomamente. Il percorso è lungo 3 km. Tempi di percorrenza massimo 1 ora e 15 minuti (con sosta alle tre panchine che trovi lungo il sentiero).
La "Via dell'Acqua Veses" è un suggestivo percorso che si snoda fra campagne, boschi, sentieri e passerelle seguendo lo scorrere del fiume Veses. L'itinerario percorre il sentiero che parte ai piedi del monte Pizzocco, passa per l'ostello Altanon fino alla centralina idroelettrica per poi attraversare suggestivi boschi ed infine concludersi all'antico Molino recentemente restaurato e adibito a museo.
Molino di Santa Libera -Old mill
4 Piazza del Molino
La "Via dell'Acqua Veses" è un suggestivo percorso che si snoda fra campagne, boschi, sentieri e passerelle seguendo lo scorrere del fiume Veses. L'itinerario percorre il sentiero che parte ai piedi del monte Pizzocco, passa per l'ostello Altanon fino alla centralina idroelettrica per poi attraversare suggestivi boschi ed infine concludersi all'antico Molino recentemente restaurato e adibito a museo.
Il piccolo borgo di Schievenin è un gioiello incastonato in una valle di una bellezza selvaggia e straordinaria. Area naturalistica di singolare importanza nota per le sue spettacolari rocce e le sue uniche farfalle. C'è un punto informativo dove trovare materiali informativo. Nei pressi c'è un parcheggio, i servizi igienici e un'area pic nic. Un chiosco ed un piccolo negozio di alimentari. In questa Valle troverai: - Grotta della Madonna di Lourdes Luogo di grande pace e serenità. La grotta è situata in fondo ad un magnifico bosco di abeti e si raggiunge percorrendo un sentiero serpeggiante che tocca le diverse stazioni della Via Crucis. - Grotta di Santa Barbara Questa grotta è un incavo naturale. E' stata allargata artificialmente da parte degli abitanti della valle nei primi anni 1900. Utilizzando più di 400 mine ed oltre 500 giornate di lavoro. Fu terminata nell'inverno del 1924. La grotta si raggiunge percorrendo un'antica scalinata in pietra; all'interno si può si può ammirare un'altare in pietra. Incastonata in una nicchia nella roccia si trova la statua di Santa Barbara, protettrice di minatori. Ai piedi della grotta un'area di sosta permette di riposare ed ammirare il paesaggio. - Sorgente del torrente Tegorzo Luogo suggestivo e ricco di fascino storico e naturalistico. Si raggiunge con un cammino di circa 1,5 km. La sorgente sgorga direttamente dalla roccia ed è protetta da un manufatto costruito interamente a mano. L'acqua viene incanalata e arriva in numerosi comuni del trevigiano. - Palestra di Roccia In uno scenario naturale più unico che raro, nella Valle di Schievenin si ergono verso il cielo numerosi torrioni di roccia che costituiscono il cuore della palestra. Sotto i torrioni scorrono le limpide acque del fiume Tegorzo. La palestra presenta vie di tutti i tipi, di tutte le difficoltà:varietà di torrioni, bastionate, placche verticali, muro strapiombanti, tetti e falesie. Gli itinerari tracciati sulla roccia sono più di 350. Le pareti rocciose di questa selvaggia e suggestiva valle prealpina per la notevole varietà di placche, diedri e camini, costituiscono un campo di allenamento ideale per sportivi e appassionati di arrampicate sulle Dolomiti. - Museo Naturalistico Il museo di scienze naturali, si trova in prossimità della chiesa di Schievenin. E' allestito a cura di un vecchio parroco di Schievenin. In esso sono raccolti minerali, cristalli, fossili, pietre e molte specie di rettili, insetti, uccelli e altri organismi presenti nella zona del Massiccio del Grappa e sui monti che fanno da corona alla valle. Pur essendo di modeste dimensioni, questa collezione museale rappresenta un luogo di notevole interesse scientifico ed educativo. Studi scientifici recenti hanno evidenziato ben 26 specie di farfalle censite per la prima volta in Veneto e ben 79 specie mai censite prima in provincia di Belluno.
Valle di Schievenin
Frazione Schievenin
Il piccolo borgo di Schievenin è un gioiello incastonato in una valle di una bellezza selvaggia e straordinaria. Area naturalistica di singolare importanza nota per le sue spettacolari rocce e le sue uniche farfalle. C'è un punto informativo dove trovare materiali informativo. Nei pressi c'è un parcheggio, i servizi igienici e un'area pic nic. Un chiosco ed un piccolo negozio di alimentari. In questa Valle troverai: - Grotta della Madonna di Lourdes Luogo di grande pace e serenità. La grotta è situata in fondo ad un magnifico bosco di abeti e si raggiunge percorrendo un sentiero serpeggiante che tocca le diverse stazioni della Via Crucis. - Grotta di Santa Barbara Questa grotta è un incavo naturale. E' stata allargata artificialmente da parte degli abitanti della valle nei primi anni 1900. Utilizzando più di 400 mine ed oltre 500 giornate di lavoro. Fu terminata nell'inverno del 1924. La grotta si raggiunge percorrendo un'antica scalinata in pietra; all'interno si può si può ammirare un'altare in pietra. Incastonata in una nicchia nella roccia si trova la statua di Santa Barbara, protettrice di minatori. Ai piedi della grotta un'area di sosta permette di riposare ed ammirare il paesaggio. - Sorgente del torrente Tegorzo Luogo suggestivo e ricco di fascino storico e naturalistico. Si raggiunge con un cammino di circa 1,5 km. La sorgente sgorga direttamente dalla roccia ed è protetta da un manufatto costruito interamente a mano. L'acqua viene incanalata e arriva in numerosi comuni del trevigiano. - Palestra di Roccia In uno scenario naturale più unico che raro, nella Valle di Schievenin si ergono verso il cielo numerosi torrioni di roccia che costituiscono il cuore della palestra. Sotto i torrioni scorrono le limpide acque del fiume Tegorzo. La palestra presenta vie di tutti i tipi, di tutte le difficoltà:varietà di torrioni, bastionate, placche verticali, muro strapiombanti, tetti e falesie. Gli itinerari tracciati sulla roccia sono più di 350. Le pareti rocciose di questa selvaggia e suggestiva valle prealpina per la notevole varietà di placche, diedri e camini, costituiscono un campo di allenamento ideale per sportivi e appassionati di arrampicate sulle Dolomiti. - Museo Naturalistico Il museo di scienze naturali, si trova in prossimità della chiesa di Schievenin. E' allestito a cura di un vecchio parroco di Schievenin. In esso sono raccolti minerali, cristalli, fossili, pietre e molte specie di rettili, insetti, uccelli e altri organismi presenti nella zona del Massiccio del Grappa e sui monti che fanno da corona alla valle. Pur essendo di modeste dimensioni, questa collezione museale rappresenta un luogo di notevole interesse scientifico ed educativo. Studi scientifici recenti hanno evidenziato ben 26 specie di farfalle censite per la prima volta in Veneto e ben 79 specie mai censite prima in provincia di Belluno.
Il facile sentiero che porta alla suggestiva Grotta Azzurra si imbocca a sinistra del parcheggio del Castello di Zumelle. Con guide esperte, si può fare canyoning! Suggerisco di "vivere" il castello di sera, l'atmosfera è magica!
Grotta Azzurra ( torrente RUI)
Il facile sentiero che porta alla suggestiva Grotta Azzurra si imbocca a sinistra del parcheggio del Castello di Zumelle. Con guide esperte, si può fare canyoning! Suggerisco di "vivere" il castello di sera, l'atmosfera è magica!
Il Lago di Santa Croce ospita sulle proprie sponde l’Oasi di Sbarai che si estende per oltre 30 ettari nel comune di Farra d’Alpago ed è uno dei principali siti naturalistici della provincia di Belluno. Lungo la pista ciclabile potrai ammirare sculture realizzate con legno recuperato dalla pulizia dell'oasi. Ogni anno, un gruppo di giovani volontari affiancati da uno sculture, aggiungono una nuova opera. E’ una vasta zona umida con una serie di ambienti diversi, legati alle variazioni di livello delle acque del lago. Questo è l’habitat ideale per lo svernamento di molte specie di uccelli come il Tuffetto, la Pavoncella, la Cannaiola, il Forapaglie, il Pendolino e ancora l’Airone cenerino, la Cicogna bianca e il Labbo Codalunga. L’oasi si raggiunge facilmente percorrendo un sentiero pianeggiante, dove si ammirano, tra gli altri, splendidi esemplari di salice bianco di dimensioni monumentali e dove è possibile passeggiare comodamente praticando anche il birdwatching.
AI SBARAI
89 Via Giacomo Matteotti
Il Lago di Santa Croce ospita sulle proprie sponde l’Oasi di Sbarai che si estende per oltre 30 ettari nel comune di Farra d’Alpago ed è uno dei principali siti naturalistici della provincia di Belluno. Lungo la pista ciclabile potrai ammirare sculture realizzate con legno recuperato dalla pulizia dell'oasi. Ogni anno, un gruppo di giovani volontari affiancati da uno sculture, aggiungono una nuova opera. E’ una vasta zona umida con una serie di ambienti diversi, legati alle variazioni di livello delle acque del lago. Questo è l’habitat ideale per lo svernamento di molte specie di uccelli come il Tuffetto, la Pavoncella, la Cannaiola, il Forapaglie, il Pendolino e ancora l’Airone cenerino, la Cicogna bianca e il Labbo Codalunga. L’oasi si raggiunge facilmente percorrendo un sentiero pianeggiante, dove si ammirano, tra gli altri, splendidi esemplari di salice bianco di dimensioni monumentali e dove è possibile passeggiare comodamente praticando anche il birdwatching.
Perchè te la consiglio? Parlando con gli ospiti, è uno dei luoghi che più apprezzano durante la vacanza. Arrivi al paesino di Lamon località San Donato e da qui segui le indicazioni. Dopo una pausa rilassante alla Cascata, torna indietro fino al bivio e imbocca il sentiero per la Grotta dell'Acqua Nera dove scoprirai le tracce di una teleferica ad acqua, antica testimonianza della vita ingegnosa di un tempo.
Cascata del Salton
Perchè te la consiglio? Parlando con gli ospiti, è uno dei luoghi che più apprezzano durante la vacanza. Arrivi al paesino di Lamon località San Donato e da qui segui le indicazioni. Dopo una pausa rilassante alla Cascata, torna indietro fino al bivio e imbocca il sentiero per la Grotta dell'Acqua Nera dove scoprirai le tracce di una teleferica ad acqua, antica testimonianza della vita ingegnosa di un tempo.

Laghi

Laghi che da casa mia puoi visitare in giornata.
Insediamento di notevole importanza storica sul tragitto commerciale e militare tra l'area del Feltrino e la confinante Valsugana, il territorio di Arsiè è da sempre stato il punto di contatto tra la pianura veneta verso sud ed il Trentino e Tirolo verso nord. Questo delicato ruolo, che nei secoli passati collocava Arsié proprio ai confini tra la Repubblica di Venezia e l'Impero austro-ungarico, provocò un costante coinvolgimento in tutte le vicende storiche e belliche delle quali rimangono ancora tracce evidenti nelle grandiose fortificazioni che segnano quest’area. Arsié sorge a 314 m in una conca verde serrata a sud dal lago artificiale realizzato con lo sbarramento delle acque del torrente Cismon e dai primi contrafforti del massiccio del Grappa, e a nord dalle alture del Col Perer e di Cima Campo che confinano con il Tesino e con il versante di Lamon. A occidente i confini comunali sono indicati dalla famosa Scala di Primolano, luogo di transito fin dall’antichità presidiato dall'omonimo castello, più volte distrutto e ricostruito e conteso nel corso dei secoli in dispute e guerre. A nord la dorsale del Col Perer-Cima Campo parte del massiccio della Cima d'Asta attraverso la piatta sella di Celado (1165 m); a sud il monte Cismon (1270 m), propaggine del Grappa. Col Perer, Cima Campo e i forti della Grande Guerra, in particolare Forte Leone, furono teatro di aspri combattimenti. Il paesaggio di Arsiè si completa con il lago del Corlo, bacino artificiale per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del Cismon, che offre numerose strutture ricettive e turistiche lungo le sue sponde.
12 lokal ang nagrerekomenda
Lago del Corlo
12 lokal ang nagrerekomenda
Insediamento di notevole importanza storica sul tragitto commerciale e militare tra l'area del Feltrino e la confinante Valsugana, il territorio di Arsiè è da sempre stato il punto di contatto tra la pianura veneta verso sud ed il Trentino e Tirolo verso nord. Questo delicato ruolo, che nei secoli passati collocava Arsié proprio ai confini tra la Repubblica di Venezia e l'Impero austro-ungarico, provocò un costante coinvolgimento in tutte le vicende storiche e belliche delle quali rimangono ancora tracce evidenti nelle grandiose fortificazioni che segnano quest’area. Arsié sorge a 314 m in una conca verde serrata a sud dal lago artificiale realizzato con lo sbarramento delle acque del torrente Cismon e dai primi contrafforti del massiccio del Grappa, e a nord dalle alture del Col Perer e di Cima Campo che confinano con il Tesino e con il versante di Lamon. A occidente i confini comunali sono indicati dalla famosa Scala di Primolano, luogo di transito fin dall’antichità presidiato dall'omonimo castello, più volte distrutto e ricostruito e conteso nel corso dei secoli in dispute e guerre. A nord la dorsale del Col Perer-Cima Campo parte del massiccio della Cima d'Asta attraverso la piatta sella di Celado (1165 m); a sud il monte Cismon (1270 m), propaggine del Grappa. Col Perer, Cima Campo e i forti della Grande Guerra, in particolare Forte Leone, furono teatro di aspri combattimenti. Il paesaggio di Arsiè si completa con il lago del Corlo, bacino artificiale per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del Cismon, che offre numerose strutture ricettive e turistiche lungo le sue sponde.
Il Lago della Stua si inserisce in una delle più belle valli del Feltrino, la Val Canzoi. La valle si raggiunge seguendo la strada pedemontana alle porte del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi tra Feltre e Cesiomaggiore; raggiunto l'abitato di Soranzen, in direzione nord, la strada comunale si ricollega al corso del torrente Caorame che solca la valle in tutta la sua lunghezza. Subito dopo il ponte che porta sulla sponda destra del Caorame si incontrano alcuni edifici rurali tipici e in località Orsera si può sostare presso il centro informativo e di accoglienza del Parco. - Continuando lungo la strada si incontra il Lago della Stua, un capiente bacino idroelettrico che raccoglie le acque che scendono dalla parte settentrionale della Val Canzoi. Isola ambientale magnifica che fa da sfondo ad alcuni dei sentieri più belli dei monti circostanti, il lago si è venuto a formare dopo la costruzione della diga che ne trattiene le acque, alta 54,3 m e larga 32,4 m, fu costruita tra il 1952 e il 1953 per la produzione di energia idroelettrica. Appena superato il Lago della Stua, passando attraverso una passerella sul Caorame sulla sponda sinistra, si può ammirare un paesaggio meraviglioso con le acque scroscianti del torrente e un bel bosco di abeti e latifoglie. - "Sentiero accessibile", passeggiata molto facile che puoi iniziare fermandoti prima del lago, sulla destra, vicino al centro visitatori del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. - Troi del Badalis (NOVITÀ 2022), sentiero ad anello che percorre la zona della Val Canzoi, creato pensando ad una leggenda della Valbelluna
Lago della Stua
Il Lago della Stua si inserisce in una delle più belle valli del Feltrino, la Val Canzoi. La valle si raggiunge seguendo la strada pedemontana alle porte del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi tra Feltre e Cesiomaggiore; raggiunto l'abitato di Soranzen, in direzione nord, la strada comunale si ricollega al corso del torrente Caorame che solca la valle in tutta la sua lunghezza. Subito dopo il ponte che porta sulla sponda destra del Caorame si incontrano alcuni edifici rurali tipici e in località Orsera si può sostare presso il centro informativo e di accoglienza del Parco. - Continuando lungo la strada si incontra il Lago della Stua, un capiente bacino idroelettrico che raccoglie le acque che scendono dalla parte settentrionale della Val Canzoi. Isola ambientale magnifica che fa da sfondo ad alcuni dei sentieri più belli dei monti circostanti, il lago si è venuto a formare dopo la costruzione della diga che ne trattiene le acque, alta 54,3 m e larga 32,4 m, fu costruita tra il 1952 e il 1953 per la produzione di energia idroelettrica. Appena superato il Lago della Stua, passando attraverso una passerella sul Caorame sulla sponda sinistra, si può ammirare un paesaggio meraviglioso con le acque scroscianti del torrente e un bel bosco di abeti e latifoglie. - "Sentiero accessibile", passeggiata molto facile che puoi iniziare fermandoti prima del lago, sulla destra, vicino al centro visitatori del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. - Troi del Badalis (NOVITÀ 2022), sentiero ad anello che percorre la zona della Val Canzoi, creato pensando ad una leggenda della Valbelluna
Il Lago di Santa Croce è il più grande della provincia di Belluno ed il secondo del Veneto e nasce da una frana che ha chiuso la Val Lapisina bloccando la discesa del fiume Piave verso Vittorio Veneto e creando la Sella del Fadalto. Per l’effetto delle correnti d'aria che passando attraverso la stretta zona del Fadalto aumentano la loro velocità, è uno dei luoghi più ventosi dell'intera provincia di Belluno. Proprio per questa sua peculiarità è amato dagli appassionati di windsurf, kitesurf e vela. Durante tutto l'anno, ma in particolare nella bella stagione, si possono ammirare dalla spiaggia lungo le sponde del lago grandi e colorate vele solcare le acque azzurre di questo specchio d'acqua ai piedi della Conca alpagota circondato da montagne e boschi, che richiama annualmente, da tutta Europa, gli amanti di questi sport che uniscono acqua e vento a forti scariche di adrenalina. Il Lago di Santa Croce ospita anche alcune regate e dà la possibilità di provare questi sport avventurosi anche ai più giovani. Il Lago di Santa Croce ospita sulle proprie sponde l’Oasi di Sbarai che si estende per oltre 30 ettari nel comune di Farra d’Alpago ed è uno dei principali siti naturalistici della provincia di Belluno. E’ una vasta zona umida con una serie di ambienti diversi, legati alle variazioni di livello delle acque del lago. Questo è l’habitat ideale per lo svernamento di molte specie di uccelli come il Tuffetto, la Pavoncella, la Cannaiola, il Forapaglie, il Pendolino e ancora l’Airone cenerino, la Cicogna bianca e il Labbo Codalunga. L’oasi si raggiunge facilmente percorrendo un sentiero pianeggiante, dove si ammirano, tra gli altri, splendidi esemplari di salice bianco di dimensioni monumentali e dove è possibile passeggiare comodamente praticando anche il birdwatching. Inoltre all'interno della Baia delle Sirene, in località Santa Croce lungo il lato meridionale del lago, è stato realizzato il Centro sperimentale ittiogenico di Farra d'Alpago con l'intento di riqualificare l'area e di incentivare la produzione ittica del bacino delle specie più caratteristiche e pregiate - coregone, luccio e trota - a rischio di estinzione. A ciò si aggiunge una finalità, indirizzata in particolare alle scuole, più didattica ed educativa inerente la divulgazione delle attività legate al lago ed al suo habitat naturale. La nuova struttura realizzata è perfettamente inserita nell'ambiente ed è una postazione magnifica e panoramica per poter ammirare la bellezza del Lago di Santa Croce e l'intera Conca alpagota; il Centro si sviluppa su due piani ed è stato costruito in legno e cemento con l'inserimento di grandi vetrate che si affacciano direttamente sullo specchio d’acqua.
34 lokal ang nagrerekomenda
Lago di Santa Croce
34 lokal ang nagrerekomenda
Il Lago di Santa Croce è il più grande della provincia di Belluno ed il secondo del Veneto e nasce da una frana che ha chiuso la Val Lapisina bloccando la discesa del fiume Piave verso Vittorio Veneto e creando la Sella del Fadalto. Per l’effetto delle correnti d'aria che passando attraverso la stretta zona del Fadalto aumentano la loro velocità, è uno dei luoghi più ventosi dell'intera provincia di Belluno. Proprio per questa sua peculiarità è amato dagli appassionati di windsurf, kitesurf e vela. Durante tutto l'anno, ma in particolare nella bella stagione, si possono ammirare dalla spiaggia lungo le sponde del lago grandi e colorate vele solcare le acque azzurre di questo specchio d'acqua ai piedi della Conca alpagota circondato da montagne e boschi, che richiama annualmente, da tutta Europa, gli amanti di questi sport che uniscono acqua e vento a forti scariche di adrenalina. Il Lago di Santa Croce ospita anche alcune regate e dà la possibilità di provare questi sport avventurosi anche ai più giovani. Il Lago di Santa Croce ospita sulle proprie sponde l’Oasi di Sbarai che si estende per oltre 30 ettari nel comune di Farra d’Alpago ed è uno dei principali siti naturalistici della provincia di Belluno. E’ una vasta zona umida con una serie di ambienti diversi, legati alle variazioni di livello delle acque del lago. Questo è l’habitat ideale per lo svernamento di molte specie di uccelli come il Tuffetto, la Pavoncella, la Cannaiola, il Forapaglie, il Pendolino e ancora l’Airone cenerino, la Cicogna bianca e il Labbo Codalunga. L’oasi si raggiunge facilmente percorrendo un sentiero pianeggiante, dove si ammirano, tra gli altri, splendidi esemplari di salice bianco di dimensioni monumentali e dove è possibile passeggiare comodamente praticando anche il birdwatching. Inoltre all'interno della Baia delle Sirene, in località Santa Croce lungo il lato meridionale del lago, è stato realizzato il Centro sperimentale ittiogenico di Farra d'Alpago con l'intento di riqualificare l'area e di incentivare la produzione ittica del bacino delle specie più caratteristiche e pregiate - coregone, luccio e trota - a rischio di estinzione. A ciò si aggiunge una finalità, indirizzata in particolare alle scuole, più didattica ed educativa inerente la divulgazione delle attività legate al lago ed al suo habitat naturale. La nuova struttura realizzata è perfettamente inserita nell'ambiente ed è una postazione magnifica e panoramica per poter ammirare la bellezza del Lago di Santa Croce e l'intera Conca alpagota; il Centro si sviluppa su due piani ed è stato costruito in legno e cemento con l'inserimento di grandi vetrate che si affacciano direttamente sullo specchio d’acqua.
Lo spettacolo che si può ammirare dalla passerella, con una vista unica sul lago Senaiga, è senza prezzo. E lo si sa, le cose belle, sono difficili da trovare... Non ci sono molte indicazioni sul posto. Ecco alcuni suggerimenti per arrivarci :) Provenendo da Lamon, che merita una breve sosta, appena passato il paesino, troverai sulla Strada provinciale 40 due ampie zone di parcheggio non segnalate. Lascia qui l'auto e a piedi torni indietro di qualche centinaia di metri. Imbocca la discesa e in pochi minuti raggiungi la passerella.
Passerella sul Lago Senaiga
Lo spettacolo che si può ammirare dalla passerella, con una vista unica sul lago Senaiga, è senza prezzo. E lo si sa, le cose belle, sono difficili da trovare... Non ci sono molte indicazioni sul posto. Ecco alcuni suggerimenti per arrivarci :) Provenendo da Lamon, che merita una breve sosta, appena passato il paesino, troverai sulla Strada provinciale 40 due ampie zone di parcheggio non segnalate. Lascia qui l'auto e a piedi torni indietro di qualche centinaia di metri. Imbocca la discesa e in pochi minuti raggiungi la passerella.

Escursioni facili

Consiglio il facile e panoramico "Anello delle Malghe". Con l'auto si sale fino a Malga Campet. Da qui si cammina in quota, ammirando un suggestivo panorama a 360°. Oppure si parcheggia all' Agriturismo Casera dei Boschi e si sale in quota a piedi, passando vicino alla zona decollo dei parapendio e alle mucche al pascolo.
Monte Avena
35 Via Col Melon
Consiglio il facile e panoramico "Anello delle Malghe". Con l'auto si sale fino a Malga Campet. Da qui si cammina in quota, ammirando un suggestivo panorama a 360°. Oppure si parcheggia all' Agriturismo Casera dei Boschi e si sale in quota a piedi, passando vicino alla zona decollo dei parapendio e alle mucche al pascolo.
Fumegai, antico borgo dove sono nati mio papà e i miei nonni, ultimi abitanti a lasciare la loro casa. Se cerchi un'escursione che ti porti indietro nel tempo, imboccata il sentiero che tra il bosco ti porta su al borgo. Immagina la vita di un tempo... La casa con le scalette esterne in cemento ti aspetta... troverai un luogo dove fermati pochi attimi o qualche giorno.
Sentiero Fumegai
Fumegai, antico borgo dove sono nati mio papà e i miei nonni, ultimi abitanti a lasciare la loro casa. Se cerchi un'escursione che ti porti indietro nel tempo, imboccata il sentiero che tra il bosco ti porta su al borgo. Immagina la vita di un tempo... La casa con le scalette esterne in cemento ti aspetta... troverai un luogo dove fermati pochi attimi o qualche giorno.

Rifugi intorno a Feltre

Rifugi che puoi raggiungere in giornata,facendo ritorno in appartamento la sera. Oppure rimanere a dormire per godere tramonto e alba da lassù!
Il rifugio Giorgio Dal Piaz, a quota 1993 m, è situato all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi sulle Vette Feltrine, e si trova lungo l’Alta Via 2 delle Dolomiti, conosciuta come l’Alta Via delle Leggende. Per chi la percorre partendo da Feltre, rappresenta la prima possibilità di dormire in quota e assaggiare il profumo della montagna, mentre per chi la percorre in senso inverso costituisce il punto di partenza dell’ultima tappa, quella che porta a Pedavena-Feltre, con sosta quasi d’obbligo presso la più grande birreria d’Italia. La struttura si trova nei pressi della Busa delle Vette, un ampio circo glaciale conosciuto anche come la “Busa delle Meraviglie” per la presenza di alcune rarità botaniche come l’Alisso dell’Obir e la Speronella alpina. Lo stesso gruppo montuoso in cui si trova il rifugio, le Vette Feltrine, presenta una grande ricchezza di specie floreali il cui picco di fioritura si verifica normalmente tra giugno e luglio e dà luogo ad uno spettacolo meraviglioso.
9 lokal ang nagrerekomenda
Rifugio Dal Piaz
9 lokal ang nagrerekomenda
Il rifugio Giorgio Dal Piaz, a quota 1993 m, è situato all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi sulle Vette Feltrine, e si trova lungo l’Alta Via 2 delle Dolomiti, conosciuta come l’Alta Via delle Leggende. Per chi la percorre partendo da Feltre, rappresenta la prima possibilità di dormire in quota e assaggiare il profumo della montagna, mentre per chi la percorre in senso inverso costituisce il punto di partenza dell’ultima tappa, quella che porta a Pedavena-Feltre, con sosta quasi d’obbligo presso la più grande birreria d’Italia. La struttura si trova nei pressi della Busa delle Vette, un ampio circo glaciale conosciuto anche come la “Busa delle Meraviglie” per la presenza di alcune rarità botaniche come l’Alisso dell’Obir e la Speronella alpina. Lo stesso gruppo montuoso in cui si trova il rifugio, le Vette Feltrine, presenta una grande ricchezza di specie floreali il cui picco di fioritura si verifica normalmente tra giugno e luglio e dà luogo ad uno spettacolo meraviglioso.
Il rifugio Bruno Boz (1834 m. s.l.m.) è Situato nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, in una conca di pascoli alpini di grande bellezza, sul versante sud occidentale del Sass de Mura, è base di partenza per escursioni nel gruppo dolomitico del Cimonega e per arrampicate sulle vicine Torri di Neva o sulle fantastiche pareti del Sass de Mura. E' tappa dell'Alta Via delle Dolomiti n. 2 e dell'Alta Via Europa 2. Ricavato sulle strutture di Malga Nevetta di cui conserva la genuina aria agreste, con ampio locale di soggiorno e focolare di pietra al centro al modo antico è gestito dal 1982 dalla famiglia Castellaz che ne cura direttamente la cucina.
6 lokal ang nagrerekomenda
Rifugio Boz
Località Neva
6 lokal ang nagrerekomenda
Il rifugio Bruno Boz (1834 m. s.l.m.) è Situato nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, in una conca di pascoli alpini di grande bellezza, sul versante sud occidentale del Sass de Mura, è base di partenza per escursioni nel gruppo dolomitico del Cimonega e per arrampicate sulle vicine Torri di Neva o sulle fantastiche pareti del Sass de Mura. E' tappa dell'Alta Via delle Dolomiti n. 2 e dell'Alta Via Europa 2. Ricavato sulle strutture di Malga Nevetta di cui conserva la genuina aria agreste, con ampio locale di soggiorno e focolare di pietra al centro al modo antico è gestito dal 1982 dalla famiglia Castellaz che ne cura direttamente la cucina.
Il rifugio Casera Ere (1297 m. s.l.m.) ricavato dall’adattamento nel 1969/70 delle strutture dell’omonima malga per iniziativa della Pro Loco di San Gregorio nelle Alpi. Ammodernato nel 1995 e nel 2000/2001. Dal 19.6.2005 intitolato alla memoria di Giulio Gazzi, fondatore e primo presidente della Pro Loco di San Gregorio.
Rifugio Casera Ere
Località Roncoi di Fuori
Il rifugio Casera Ere (1297 m. s.l.m.) ricavato dall’adattamento nel 1969/70 delle strutture dell’omonima malga per iniziativa della Pro Loco di San Gregorio nelle Alpi. Ammodernato nel 1995 e nel 2000/2001. Dal 19.6.2005 intitolato alla memoria di Giulio Gazzi, fondatore e primo presidente della Pro Loco di San Gregorio.
Nel 1987 un gruppo di giovani, il "Gruppo Escursionisti Cesio " guidato da Giorgio D.M., inizia il cammino per raggiungere l’obiettivo di ricostruire il bivacco "Bosc dei Boi" sul gruppo Cimon-Tre Pietre sopra Cesiomaggiore e riaprire il sentiero dedicato all’amico Corrado De Bastiani. Con molti sforzi giungono alla loro inaugurazione nel 1990 e tutt’oggi proseguono nell’opera di mantenimento, allargando la loro attività in Cesiomaggiore ad iniziative inerenti alla montagna e altri settori. SENTIERO IMPEGNATIVO!
Bivacco Bosc dei Boi
Nel 1987 un gruppo di giovani, il "Gruppo Escursionisti Cesio " guidato da Giorgio D.M., inizia il cammino per raggiungere l’obiettivo di ricostruire il bivacco "Bosc dei Boi" sul gruppo Cimon-Tre Pietre sopra Cesiomaggiore e riaprire il sentiero dedicato all’amico Corrado De Bastiani. Con molti sforzi giungono alla loro inaugurazione nel 1990 e tutt’oggi proseguono nell’opera di mantenimento, allargando la loro attività in Cesiomaggiore ad iniziative inerenti alla montagna e altri settori. SENTIERO IMPEGNATIVO!
Il rifugio 5° Artiglieria alpina (1763m. s.l.m.) è appollaiato sulla cima del Col Visentìn, la massima elevazione dell'omonima catena, ove la vista nei giorni sereni abbraccia un vastissimo orizzonte, dall'Adriatico alle Dolomiti, dal Carso ai Colli Euganei e al Pasubio. Comodamente raggiungibile per rotabile dall'abitato di Longhère di Vittorio Veneto, è punto d'appoggio ideale per compiere belle passeggiate in un ambiente ricchissimo di flora alpina.
Rifugio Col Visentin
Il rifugio 5° Artiglieria alpina (1763m. s.l.m.) è appollaiato sulla cima del Col Visentìn, la massima elevazione dell'omonima catena, ove la vista nei giorni sereni abbraccia un vastissimo orizzonte, dall'Adriatico alle Dolomiti, dal Carso ai Colli Euganei e al Pasubio. Comodamente raggiungibile per rotabile dall'abitato di Longhère di Vittorio Veneto, è punto d'appoggio ideale per compiere belle passeggiate in un ambiente ricchissimo di flora alpina.

Parapendio

In questo elenco trovi zone decollo parapendio, nelle vicinanze di Feltre
A 50 minuti di auto da Feltre, c'è il Delta Club Dolada Asd. La scuola di volo libero Dolada è una delle prime nate in Italia; è situata in provincia di Belluno, sul monte Dolada. Dal decollo potrai ammirare lo splendido paesaggio della conca dell’Alpago. Vieni a farci un salto di persona, e ci penseranno loro a farti appassionare al parapendio! Conoscerai le leggi dell’aria, ti sveleranno i segreti della “vela” e alla fine ti faranno staccare i piedi dalla terra per farti provare l’emozione del volo! Inoltre propongo il volo in biposto.
Delta Club Dolada asd
Via Luigi Costa
A 50 minuti di auto da Feltre, c'è il Delta Club Dolada Asd. La scuola di volo libero Dolada è una delle prime nate in Italia; è situata in provincia di Belluno, sul monte Dolada. Dal decollo potrai ammirare lo splendido paesaggio della conca dell’Alpago. Vieni a farci un salto di persona, e ci penseranno loro a farti appassionare al parapendio! Conoscerai le leggi dell’aria, ti sveleranno i segreti della “vela” e alla fine ti faranno staccare i piedi dalla terra per farti provare l’emozione del volo! Inoltre propongo il volo in biposto.
A 8 minuti di auto dal mio appartamento, puoi raggiungere la sede operativa (Boscherai) di questa scuola di parapendio! Prima del 1990 i piloti di deltaplano – attivi nel Feltrino fin dalla metà degli anni ’70 – erano riuniti nel club “Volo Libero Feltre e Primiero”, mentre i piloti della nuova disciplina del parapendio formavano il gruppo spontaneo “Parapendio Feltre”. Nel 1988 la 5^ edizione del “trofeo Adriano Guarnieri”, vista la disputa in Alpago del campionato europeo di Deltaplano, cambiò la sua sede dal Dolada al monte Avena, inserendo nel suo programma anche la gara per la categoria parapendio, allora agli albori; dopo due edizioni svoltesi a Feltre con grande successo, era divenuto necessario formalizzare in qualche modo la proficua collaborazione che accomunava i due gruppi di piloti nell’impegno organizzativo che aveva ormai trovato un’importante collocazione nel calendario internazionale del volo libero; inoltre, a quel punto, i due gruppi non potevano evitare di condividere la passione che iniziava a riempire di vele colorate i cieli feltrini: fu allora che si creò un’unica associazione formalmente costituita, nel 1990: il “PARA&DELTA Club Feltre”. Nel 2017, alla sua 34^ edizione, è stato assegnato al vincitore del primo campionato del mondo disputato in Italia.
PARA & DELTA CLUB FELTRE A.S.D
21 Via C. Rizzarda
A 8 minuti di auto dal mio appartamento, puoi raggiungere la sede operativa (Boscherai) di questa scuola di parapendio! Prima del 1990 i piloti di deltaplano – attivi nel Feltrino fin dalla metà degli anni ’70 – erano riuniti nel club “Volo Libero Feltre e Primiero”, mentre i piloti della nuova disciplina del parapendio formavano il gruppo spontaneo “Parapendio Feltre”. Nel 1988 la 5^ edizione del “trofeo Adriano Guarnieri”, vista la disputa in Alpago del campionato europeo di Deltaplano, cambiò la sua sede dal Dolada al monte Avena, inserendo nel suo programma anche la gara per la categoria parapendio, allora agli albori; dopo due edizioni svoltesi a Feltre con grande successo, era divenuto necessario formalizzare in qualche modo la proficua collaborazione che accomunava i due gruppi di piloti nell’impegno organizzativo che aveva ormai trovato un’importante collocazione nel calendario internazionale del volo libero; inoltre, a quel punto, i due gruppi non potevano evitare di condividere la passione che iniziava a riempire di vele colorate i cieli feltrini: fu allora che si creò un’unica associazione formalmente costituita, nel 1990: il “PARA&DELTA Club Feltre”. Nel 2017, alla sua 34^ edizione, è stato assegnato al vincitore del primo campionato del mondo disputato in Italia.
Dal prato davanti al bivacco, molti anni fa.. si lanciavano con il parapendio. Il bivacco si raggiunge solo a piedi, con circa tre ore di cammino. Il sentiero è per esperti.
Bivacco Bosc dei Boi
Dal prato davanti al bivacco, molti anni fa.. si lanciavano con il parapendio. Il bivacco si raggiunge solo a piedi, con circa tre ore di cammino. Il sentiero è per esperti.
Dal Monte Pafagai, si può decollare con il parapendio. In alcuni periodo dell'anno vengono organizzati eventi Hike&fly.
Riserva naturale Vette Feltrine
Dal Monte Pafagai, si può decollare con il parapendio. In alcuni periodo dell'anno vengono organizzati eventi Hike&fly.

Nei dintorni di Feltre...

Luoghi poco conosciuti e frequentati che vale la pena scoprire!
Questo è il piccolo paese dove è nata mia mamma. Nella Valle di S. Agapito ho vissuto la mia infanzia. Sono stata cresciuta dai miei nonni materni fino all'età di 5 anni. Ti consiglio l'escursione alla Valle di S.Agapito fino alla Chiesetta che domina la valle. Se sei un escursionista esperto, puoi invece organizzare una salita al Bivacco Casera Bosc dei Boi ( circa 4 ore di cammino , quasi tutte il salita ). È possibile dormire nel bivacco. Devi seguire il "Sentiero Corrado De Bastiani". Non è un rifugio, non troverai alcun gestore ad accoglierti. Questo bivacco, appartenuto a mio nonno, è ora gestito e curato dal Gruppo Escursionisti Cesio. Una comunità di persone volontarie che hanno voluto raccogliere l'amore per la montagna portandola avanti con dedizione e riconoscenza. Sempre a Cesiomaggiore, puoi visitare ben due musei! Il "Museo storico della Bicicletta Toni Bevilacqua" ed il "Museo Etnografico di Seravella - della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi". This is the small town where my mom was born. In the Valley of S. Agapito I lived my childhood. I was raised by my maternal grandparents until I was 5 years old. I recommend the excursion to the Valle di S.Agapito up to the small church that dominates the valley. If you are an experienced hiker, you can instead organize a climb to the "Bivacco Casera Bosc dei Boi" (about 4 hours of walking, almost all the climb). It is possible to sleep in the Bivacco. You must follow the "Sentiero Corrado De Bastiani". It is not a shelter, you will not find any manager to welcome you. This bivouac, which belonged to my grandfather, is now managed and managed by the "Gruppo Escursioni Cesio". A community of volunteers who wanted to gather the love for the mountains by carrying it forward with dedication and gratitude. Also in Cesiomaggiore, you can visit two museums! The "Toni Bevilacqua Bicycle Historical Museum" and the "Seravella Ethnographic Museum - of the Province of Belluno and the Belluno Dolomites National Park".
Cesiomaggiore station
Questo è il piccolo paese dove è nata mia mamma. Nella Valle di S. Agapito ho vissuto la mia infanzia. Sono stata cresciuta dai miei nonni materni fino all'età di 5 anni. Ti consiglio l'escursione alla Valle di S.Agapito fino alla Chiesetta che domina la valle. Se sei un escursionista esperto, puoi invece organizzare una salita al Bivacco Casera Bosc dei Boi ( circa 4 ore di cammino , quasi tutte il salita ). È possibile dormire nel bivacco. Devi seguire il "Sentiero Corrado De Bastiani". Non è un rifugio, non troverai alcun gestore ad accoglierti. Questo bivacco, appartenuto a mio nonno, è ora gestito e curato dal Gruppo Escursionisti Cesio. Una comunità di persone volontarie che hanno voluto raccogliere l'amore per la montagna portandola avanti con dedizione e riconoscenza. Sempre a Cesiomaggiore, puoi visitare ben due musei! Il "Museo storico della Bicicletta Toni Bevilacqua" ed il "Museo Etnografico di Seravella - della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi". This is the small town where my mom was born. In the Valley of S. Agapito I lived my childhood. I was raised by my maternal grandparents until I was 5 years old. I recommend the excursion to the Valle di S.Agapito up to the small church that dominates the valley. If you are an experienced hiker, you can instead organize a climb to the "Bivacco Casera Bosc dei Boi" (about 4 hours of walking, almost all the climb). It is possible to sleep in the Bivacco. You must follow the "Sentiero Corrado De Bastiani". It is not a shelter, you will not find any manager to welcome you. This bivouac, which belonged to my grandfather, is now managed and managed by the "Gruppo Escursioni Cesio". A community of volunteers who wanted to gather the love for the mountains by carrying it forward with dedication and gratitude. Also in Cesiomaggiore, you can visit two museums! The "Toni Bevilacqua Bicycle Historical Museum" and the "Seravella Ethnographic Museum - of the Province of Belluno and the Belluno Dolomites National Park".

Agriturismi

I miei "consigliati" per pranzo e cena con prodotti genuini a km 0 in un'ambiente semplice e accogliente.
Agriturismo ai piedi delle piste da sci. Arredamento semplice, in legno. Piatti locali a km 0. Vendita di formaggi e derivati , provenienti da malga.
Agriturismo Casera dei Boschi
Agriturismo ai piedi delle piste da sci. Arredamento semplice, in legno. Piatti locali a km 0. Vendita di formaggi e derivati , provenienti da malga.
AGGIORNAMENTO: Ora il locale si è trasferito a pochi metri e ha il nome di BAR RISTORANTE LA GENZIANA. Invariata rimane la gestione. Ristorante vicino al mio appartamento, ideale per gustare la cucina tipica bellunese e godersi la quiete della valle, porta del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Specialità Costesine sofegade,Salsicce in umido e schiz. produzione e vendita di prodotti tipici caseari.
Agriturismo valle Di Lamen
Via Valle di Lamen
AGGIORNAMENTO: Ora il locale si è trasferito a pochi metri e ha il nome di BAR RISTORANTE LA GENZIANA. Invariata rimane la gestione. Ristorante vicino al mio appartamento, ideale per gustare la cucina tipica bellunese e godersi la quiete della valle, porta del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Specialità Costesine sofegade,Salsicce in umido e schiz. produzione e vendita di prodotti tipici caseari.